Aou, via libera all’atto aziendale

SASSARI – L’atto aziendale dell’Aou di Sassari supera la verifica di conformità definitiva da parte della Regione e diviene, così, esecutivo. La comunicazione è arrivata ieri dalla Regione che ha trasmesso alla direzione generale dell’Azienda di viale San Pietro la determina siglata dal direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi. Un risultato importante per l’Aou che, a dieci anni dalla sua nascita, ha un primo documento che definisce l’assetto organizzativo. Nella determina del direttore generale dell’assessorato si legge che il documento, valutata positivamente la sua conformità, dopo l’approvazione della rete ospedaliera da parte del consiglio regionale, «dovrà essere soggetto agli adeguamenti che dovessero rendersi necessari per assicurare la coerenza con le scelte di pianificazione regionale e con le eventuali nuovi linee di indirizzo della giunta regionale».

Con il via libera all’atto aziendale, inoltre, le strutture complesse ospedaliere di area sanitaria attive manterranno la loro natura, e non potranno essere soppresse fino all’approvazione della rete ospedaliera. Inoltre, la determinazione regionale sottolinea che l’attivazione dei programmi inter e infraospedalieri dovrà essere fatta nel rispetto del principio di invarianza dei costi organizzativi complessivi. «Si tratta un momento storico per questa azienda – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – perché è il primo atto organizzativo da quanto l’Aou vide la luce nel 2007. Il documento ci consente di dare un’organizzazione a questa grande azienda, oltre che indicare la mission e definire i valori portanti. Adesso puntiamo a sviluppare quel senso di squadra e di appartenenza che contraddistingue un’azienda vincente.

«È importante, allora – prosegue il direttore generale – saper cogliere l’occasione per un rinnovamento, anche delle relazioni tra operatori, e valorizzare ciò che ci unisce. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia». L’Azienda, infine, ha già avviato la fase di istruttoria del regolamento attuativo dell’atto che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi l’elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici.

Nella foto l’Azienda Ospedaliera

S.I.

Sanità, Fi Ozieri: 1° livello subito

OZIERI – I recenti sviluppi dell’iter di approvazione degli emendamenti relativi al Piano di Riordino della rete Ospedaliera Regionale si stanno delineando verso il riconoscimento di un Presidio unico Alghero-Ozieri che dovrà avvenire nel 2018 e dovrà essere sottoposto ad un monitoraggio da parte della Regione. Il coordinamento cittadino di Forza Italia esprime le proprie perplessità in merito alle recenti notizie pervenuta dal Consiglio Regionale.

Siamo solo in parte soddisfatti dalle novità che si rincorrono in questi giorni sul paventato riconoscimento del I livello per il Presidio Ospedaliero di Alghero-Ozieri. Siamo lieti che si sia dato il via libera al Presidio Ospedaliero Unico (Emendamento n. 290 primo firmatario Marco Tedde) che permetterà di rispettare gli standard previsti dalla riforma; ma al tempo stesso riteniamo insufficienti e poco limpidi i parametri di assegnazione del I livello che non prevedono tempi di chiari e definiti ma che si limitano ad un indicazione della realizzazione nel 2018; ponendo come condizione la realizzazione del reparto di rianimazione senza però definire chiaramente il crono-programma e, soprattutto, con un monitoraggio successivo della permanenza dei requisiti richiesti per il mantenimento del I livello. (emendamento n. 766 primo firmatario Perra). Metodologia, quest’ultima che, stranamente, non è stata adottata ad esempio nel caso dell’Ospedale di San Gavino Monreale: che serve un bacino di utenza di 105.000 abitanti, quindi al di sotto dei parametri richiesti, al quale verrà concesso, senza richieste condizionate o monitoraggi, il I livello. Tutto ciò in deroga agli stessi principi per cui si trovano difficoltà per il nostro Presidio Ospedaliero, il cui bacino di utenza supera i 150.000 abitanti, così come prescritto dal Decreto Ministeriale 70 che costituisce l’ossatura della riforma.

Forza Italia attraverso i propri rappresentanti Regionali, ha proposto una serie di emendamenti che saranno votati la prossima settimana e che richiedono il riconoscimento del I livello da subito, con la previsione dell’introduzione della rianimazione con tempi da definire, e senza alcuna previsione di monitoraggi successivi. Siamo consci delle difficoltà di approvazione di alcuni di questi emendamenti, visto l’orientamento mostrato dalla maggioranza in Consiglio Regionale, ma siamo ancora più determinati a far valere ciò che riteniamo un atto doveroso di responsabilità nei confronti di un territorio che non può essere privato di un servizio essenziale come quello del diritto alla Salute.

Sarà nostro preciso impegno vigilare puntualmente sull’operato della Giunta Regionale affinché l’obbiettivo del I livello per il Presidio Unico venga realizzato il primo possibile senza ulteriori monitoraggi che ne pongano in discussione il suo conseguimento, attraverso la costituzione di una apposita commissione interna, composta da medici e rappresentati politici del presidio di Alghero-Ozieri, che possa svolgere un ruolo di controllo puntuale ed incalzante. Il coordinamento cittadino ringrazia il gruppo consiliare regionale di Forza Italia e, in particolare, l’on. Marco Tedde, per l’impegno profuso e la sensibilità dimostrata verso le problematiche del nostro territorio.

Nella foto l’onorevole Tedde e il coordinatore Farina

S.I.

Violenza a Sassari: chiusa attività

SASSARI – Nella mattinata odierna, è stato notificato un provvedimento del Questore di Sassari, ex art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), nei confronti del titolare di un’attività commerciale del centro cittadino, dove il 10 di ottobre si erano verificati gravi fatti delittuosi, culminati in una violenta lite tra alcuni avventori che avevano utilizzato anche dei coltelli e a seguito della quale uno dei contendenti aveva riportato lesioni personali. Considerato che l’attività commerciale coinvolta si è evidenziata per essere ritrovo di persone pericolose e con precedenti di polizia, per cui costituisce pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, il Questore di Sassari ha decretato la sospensione dell’attività per un periodo di 30 giorni.

Nella foto l’attività chiusa dalla Polizia

S.I.

Centro accoglienza a Macomer

CAGLIARI – Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hanno sottoscritto a Cagliari due Protocolli d’Intesa che rafforzano la sinergia tra istituzioni per una migliore gestione dei flussi migratori non programmati. Il primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.

“I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato”.

La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, a cui quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria. Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.

Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer. L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come “la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra Ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune e la Prefetta Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti”.

Nella foto il tavolo tra Regione e Sindaci

S.I.

Ius Soli, pure Sanna digiuna

SASSARI – Il sindaco di Sassari aderisce allo sciopero della fame per lo Ius Soli. La data scelta da Nicola Sanna per il digiuno è quella di martedì 17 ottobre. «Ho scelto una giornata solitamente impegnata dalle sedute di Giunta e di Consiglio comunale – dichiara il sindaco – per scioperare a sostegno dell’approvazione della legge dello Ius Soli e dello Ius culturae entro la fine della legislatura. Credo fermamente in questo atto collettivo in favore di una legge di civiltà, di una legge per il diritto di cittadinanza di oltre 800 mila persone in tutto il paese e circa 5 mila nella nostra regione». L’iniziativa, che ha preso il via il 3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, conta ad oggi l’adesione di 1300 tra insegnanti e parlamentari, cittadini e membri del governo.

Nella foto il sindaco Sanna

S.I.

Porto Torres, Lai riprende Pigliaru

CAGLIARI – “Nei prossimi giorni dovrà essere completata la costituzione del comitato dell’autorità portuale della Sardegna, organismo previsto dalla riforma del sistema portuale, costituito da esperti nel settore della navigazione e che coadiuva il presidente nella attività amministrativa e di programmazione. Si tratta di un incarico non retribuito ma allo stesso tempo il compito che dovrà essere svolto è di elevata importanza per lo sviluppo e la crescita dei porti dell’isola.

Mentre Cagliari e Olbia saranno rappresentati da esperti indicati dai rispettivi sindaci, Porto Torres, che non era sede di autorità portuale, potrà essere presente solo se il presidente della Regione indicherà un esperto che proviene dal territorio.” Così scrive in una lettera al presidente Pigliaru il senatore Pd Silvio Lai che riporta una esigenza e una giusta aspirazione del territorio.

“Il porto di Porto Torres non è una infrastruttura qualunque per la Sardegna, rappresenta ancora la porta di entrata per l’isola per il nord Italia e il sud della Francia, presenta una complessità che ne fa una delle più delicate strutture in Italia per la compresenza del porto industriale, fatto che ne ha consentito il riconoscimento anche nella riforma portuale come sede di un ufficio tecnico dedicato. Sarebbe un segno di sensibilità politica individuare tra gli esperti dei sistemi portuali un rappresentante della regione che sia di Porto Torres, una città che alle scorse elezioni regionali ha tributato al presidente Pigliaru oltre il 52% dei consensi.”

Nella foto il senatore Silvio Lai

S.I.

Flop Continuità, Pigliaru sugli scudi

CAGLIARI – “I sardi sono cittadini dell’Unione Europea e hanno lo stesso diritto degli altri alla mobilità: è una questione di pari opportunità ed è la pretesa, che riteniamo del tutto legittima, su cui si basa il nostro disegno di Continuità territoriale”, dichiara il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “L’attuale CT si è dimostrata inadeguata a garantire tale diritto ed è per questo che la nostra proposta prevede più voli e più posti a disposizione rispetto a quanto sia stato fatto sinora. Chiunque abiti in Sardegna sa perfettamente che il trasporto aereo è il nostro ponte con il resto del mondo, la connessione essenziale da cui dipende la nostra possibilità di spostarci. Gli aerei sono per noi, che viviamo su un’isola periferica, ciò che per altri è l’alta velocità: subire vincoli ingiusti sulla mobilità aerea è forse lo svantaggio principale conseguente a una non riconosciuta condizione di insularità”.

“Noi lo sappiamo, ma deve prenderne atto anche l’Europa. Siamo impegnati fin dal primo giorno nel confronto sull’insularità e alcune cose le abbiamo ottenute, come dimostrano i 3 miliardi di risorse del Patto – prosegue Francesco Pigliaru – e continuiamo a adoperarci su tutti i fronti perché le nostre richieste, sulle quali abbiamo ottenuto condivisione da parte del Ministro Delrio proprio in occasione del G7 Trasporti, vengano accolte in Europa. Le interlocuzioni vanno avanti e gli uffici dell’Assessorato, che lavorano a pieno regime, forniranno tutti gli approfondimenti richiesti. Ma non permetteremo che venga negato il nostro diritto alla mobilità, punto essenziale della questione insularità: è la grande battaglia che ci riguarda tutti – conclude il presidente Pigliaru – e per vincerla dobbiamo combatterla uniti”.

Nella foto un velivolo Alitalia

S.I.

Rete Ospedaliera, verbali Consiglio

CAGLIARI – I lavori del Consiglio sono ripresi con la prosecuzione del dibattito sulla riforma della rete ospedaliera. In discussione il capitolo 6 “Il modello di riferimento e gli obiettivi del riordino”.
Il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento 681 (Agus e più) il cui esame era stato rinviato nella seduta precedente. Su richiesta di alcuni consiglieri i lavori dell’aula sono stati sospesi per alcuni minuti.
Alla ripresa dei lavori il consigliere Agus ha presentato un emendamento orale all’emendamento 281 che introduce alcune variazioni terminologiche: non più una richiesta di sopprimere la parte del quarto capoverso del capitolo 6.3 che introduceva la possibilità di procedere a un’unione del Policlinico Universitario di Monserrato con l’ospedale Brotzu, ma la subordinazione di questa eventualità a uno studio approfondito.
Sulla proposta di Agus è intervenuto il vicepresidente della Commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) che ha annunciato il voto favorevole all’emendamento orale: «I due poli sono decisamente diversi. E’ giusto che questo venga rimarcato, il Brotzu è l’ospedale delle urgenze, il Policlinico è invece destinato alla didattica. Sono due ospedali che marciano a velocità diverse».
Anche Alessandra Zedda ha annunciato il suo voto a favore: «Sarebbe meglio cassare del tutto la previsione di una fusione tra i due ospedali – ha detto Zedda – rimaniamo contrari a all’accorpamento delle due unità. Qualsiasi valutazione deve essere fatta alla luce dell’approvazione finale della rete ospedaliera».
Per Paolo Truzzu (FdI) «l’emendamento Agus è una soluzione accettabile vista la situazione che si è creata. Dobbiamo abituarci, quando si discutono questioni che riguardano il futuro dell’Isola, ad affrontarle in modo compiuto e con dibattiti fatti alla luce del sole».
Christian Solinas (Psd’Az) ha chiesto un chiarimento all’assessore sul costo industriale di un posto letto del Policlinico rispetto al Brotzu. «Ci sono differenze sostanziali o le situazioni sono sovrapponibili? – ha il consigliere dei Quattro Mori – se così non fosse ogni ipotesi di fusione sarebbe irrealizzabile».
L’assessore alla Sanità Luigi Arru, dopo aver dato parere favorevole alla proposta del consigliere Agus, ha ricordato che le norme e le indicazioni ministeriali vanno verso un superamento della netta distinzione tra didattica, ricerca e assistenza. «Ciò significa che le differenze rigide verranno meno –ha detto Arru – verranno favoriti i passaggi di medici ospedalieri all’insegnamento». Sui costi Arru ha chiarito: «La spesa per un posto letto all’Aou deve essere uguale a quella del Brotzu. Il costo in termini assistenziali sarà lo stesso. Il personale docente deve svolgere sia compiti di ricerca che di assistenza. La costituzione di un posto letto “grezzo” è di circa 300mila euro».
Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha annunciato il suo voto a favore chiedendo però che si chiariscano bene i termini dell’operazione: «Siamo stanchi dello smantellamento di strutture a favore di altre. Occorre dare un’interpretazione corretta e far capire che non si tratta di fusioni». Messo in votazione l’emendamento orale presentato dal consigliere Agus è passato all’unanimità.
Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n.613 (Usula e più) finalizzato al riconoscimento quale ospedale di II livello del San Francesco di Nuoro. Su richiesta del primo firmatario, il Consiglio ha deciso di rinviare alla fine della discussione l’esame dell’emendamento nonostante l’opposizione del relatore di maggioranza Gigi Ruggeri (Pd).
Il presidente Ganau ha poi messo in votazione l’emendamento n.288 (Tedde e più). Anche in questo caso i firmatari hanno proposto un rinvio del voto alla fine della discussione. Il presidente ha fatto notare che l’emendamento prevede la modifica di una tabella e per tanto va votato. Il primo firmatario Marco Tedde ha insistito nella richiesta: « La tabella è collegata all’intero impianto del documento. Se si vota si inficia tutto il provvedimento».
Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta. Proposta accolta dal presidente Ganau.
Alla ripresa dei lavori Ganau ha chiesto il parere della Commissione sull’emendamento 288. Il presidente Raimondo Perra ha ribadito il parere contrario. Il primo firmatario Marco Tedde, prendendo atto della decisione di non rinviare l’esame dell’emendamento n.288, ha annunciato il suo voto a favore.
Messo in votazione, l’emendamento è stato respinto. (Psp)

Approvato l’emendamento 360 (Daniele Cocco primo firmatario) con il parere favorevole della Commissione e della Giunta.
Respinti gli emendamenti 771, 289, 696, 775, 774, 290, 634, 778, 770, 776 e 286.
Approvato il 615 (Perra, Ruggeri) sul ruolo della Giunta e della commissione competente.
All’emendamento 624 (Usula) sono stati presentati gli emendamenti 868 (sostitutivo totale) e 878 (aggiuntivo) con parere favorevole di Giunta e commissione. Entrambi sono stati approvati.
L’emendamento 868 riguarda l’Aou di Monserrato e gli ospedali di Iglesias, Tempio, Ozieri e Nuoro.
L’emendamento 878 riguarda invece il Cto di Iglesias.
Approvato anche il testo del capitolo 6, il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi.
Approvato il 616 (Tocco) su counseling psicologico. Respinto il 699, il 698, 701, 782, 617, 785, 784, 643.
L’emendamento 619 (Tocco) è stato ulteriormente emendato in aula per accordo con la maggioranza.
Approvato anche l’emendamento 781 (Perra) sui presidi unici Dea di I livello.
L’on. Rubiu (Udc) ha illustrato l’emendamento 650 relativo alla possibilità di risparmio dei costi con un accorpamento del servizio delle guardie mediche. Favorevole anche il sardista Angelo Carta. L’on. Ruggeri (Pd) a nome della commissione ha invitato i presentatori al ritiro, per la difficoltà di attuazione della proposta. L’emendamento 650 è stato poi respinto, insieme al 651.
Sull’emendamento 625 (Tocco) si è acceso un dibattito concluso dall’assessore Arru: “La specialità è presente all’ospedale Brotzu, nel rispetto del DM 70”. Per l’on. Busia “la mancata specificazione di quel che deve avvenire e quell’atto aziendale che viene annunciato e ritirato ci costringe a mantenere questo emendamento”. L’emendamento non è stato approvato e nemmeno il 703, 705. (C.C.)

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha continuato l’esame degli emendamenti.
Approvati dall’Aula il n.709 (Cossa) e 874 (Ruggeri) che riguardano gli interventi sul Binaghi di Cagliari nell’ambito di una programmazione regionale che sarà definita d’intesa con la Città Metropolitana.
Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, la vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha richiamato l’attenzione del Consiglio su una dura presa di posizione del Partito dei Sardi relativa al negoziato fra Regione e Governo in materia di accantonamenti. Questa posizione, ha sostenuto, «di fatto apre la crisi della maggioranza perché si tratta del secondo partito della coalizione, per cui è necessario un chiarimento immediato del presidente Pigliaru al quale ricordo che disse, in un confronto con il collega Cappellacci, che si sarebbe dimesso in caso di risposta negativa del Governo».
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha replicato precisando in apertura che la sua dichiarazione si riferiva ad un accordo Stato-Regione che, nella realtà, ha liberato risorse importantissime per la Sardegna, eliminando forti vincoli sulla spesa che ne avevano rallentato l’attività e lo sviluppo. Ciò non vuol dire, ha puntualizzato, «che lo Stato non abbia fatto cose che non erano previste contro le quali è giusto protestare e ribellarsi». Quanto al negoziato in corso, ha affermato, «siamo andati a Roma per chiedere più risorse per la Sardegna e combattere una palese sproporzione e, trattandosi di partite che si giocano a livello di governo regionale e nazionale, si è aperto un tavolo che proseguirà con una riunione già convocata per mercoledì prossimo». Confermo comunque, ha aggiunto, «che non ci sarà nessun accordo senza il passaggio ed il supporto del Consiglio, che non sarà tenuto all’oscuro e col quale anzi siamo pronti a confrontarci, sia con la maggioranza che con l’opposizione, su una battaglia così importante».
Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha osservato che «le dichiarazioni del presidente Pigliaru segnano una notevole discontinuità rispetto al passato quando un precedente accordo con il Governo fu sottoscritto senza alcun passaggio in Consiglio regionale». Per questo, ha concluso, «prendo atto che il presidente ha detto che è pronto a discutere e propongo di sospendere l’esame della rete ospedaliera per aprire un dibattito sul confronto con lo Stato; in definitiva sospendiamo e facciamo dibattito per assegnare al presidente un mandato pieno o per tornare a casa in assenza di risultati».
Il presidente Ganau ha assicurato che il dibattito sul tema degli accantonamenti si terrà, ma dopo l’approvazione della riforma della rete ospedaliera.
La consigliera del Pd Daniela Forma ha proposto un emendamento orale all’emendamento n. 874 per introdurre la questione del project financing di Nuoro dove, «a prescindere dall’esito delle controversie legali, occorre programmare l’utilizzo dei risparmi di risorse derivanti dall’annullamento del contratto per potenziare l’offerta sanità del’area nuorese e dare un segnale positivo rispetto alle preoccupazioni della comunità e degli operatori del settore».
Il presidente Ganau ha risposto che la proposta è inammissibile perché non collegata all’emendamento in esame che parla dell’area di Cagliari.
Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha manifestato dispiacere per l’inammissibilità perché esiste concretamente il rischio di un de finanziamento per la sanità nuorese.
Anche il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco ha condiviso “lo spirito” della proposta perché in effetti, ha detto, «c’è molta preoccupazione sul dopo project che ha già determinato la sospensione di molte attività importanti, per cui è necessario che l’assessore fornisca precise rassicurazioni, anche sulla sorte dei lavoratori.
Il presidente Ganau ha chiarito che il problema sarà affronta top in sede di esame del capitolo 12.
Sull’emendamento n. 639 (gruppo Udc) il consigliere Alfonso Marras ha osservato che «non si capisce il criterio seguito nella classificazione delle strutture secondo il quale, in particolare, solo Nuoro è stata riconosciuta come struttura complessa a differenza di altre, come Oristano, che si sono viste declassate, una scelta che comporterebbe una oggettiva riduzione della qualità dei servizi».
Il consigliere del Pd Antonio Solinas ha sollecitato l’intervento dell’assessore Arru, dopo alcune garanzie solo informali, sul mantenimento del centro trasfusionale di Oristano.
L’assessore Arru, dopo aver ribadito che l’attribuzione del ruolo di struttura semplice o complessa è di competenza dell’atto aziendale e quindi del direttore generale, ha assicurato che chiederà le motivazioni delle scelte, fermo restando che sul centro trasfusionale è aperto da un anno un tavolo tecnico di confronto. «Porterò in Aula», ha concluso, «gli esisti del lavoro».
Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha riconosciuto la correttezza dell’assessore nel qualificare come “fatto gestionale” ma ha osservato che, di fatto, «nella redistribuzione alcune realtà sono state favorite ed altre no ed Oristano, nello specifico, ha ottenuto significativi riconoscimenti in termini di posti letto».
Il consigliere del Pds Augusto Cherchi ha definito quella sui posti letto «una polemica sterile ma, in relazione alla medicina trasfusionale che è una unità strategica, emerge una discrasia fra l’atto aziendale e i documenti ministeriali sulle reti ospedaliere». Affronteremo il problema in seguito, ha annunciato, «con l’esame di emendamenti specifici».
Messo ai voti, l’emendamento n. 639 è stato respinto.
Sull’emendamento n. 787 (Forma) che prevede l’istituzione dei comitati consultivi misti con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, la consigliera Daniela Forma (Pd) ha sollecitato la revisione del parere contrario della commissione, perché a suo avviso si tratta di organismi che rivestono una funzione importante nell’umanizzazione delle cure.
Il relatore Luigi Ruggeri (Pd) ha chiarito che il motivo del parere negativo era solo legato ad una scarsa chiarezza sulla formulazione per cui, in caso di revisione di alcune parti del testo (soprattutto sulla composizione dei comitati) c’è consenso sulla proposta. Dopo la rettifica del testo, l’emendamento è stato approvato.
Sull’emendamento n.711 relativo alle procedure di reclutamento del personale il consigliere Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha invitato il Consiglio ad una riflessione più approfondita perché, ha sostenuto, «quello del reclutamento del personale è tema urgente ed il Consiglio si è già espresso per un censimento dei precari che ancora non si concluso, lasciando spazio ad interventi disorganici e settoriali». Ritengo necessario, ha concluso, «che siano messi a disposizione del Consiglio i dati sugli organici della sanità a pieno regime per verificare reale disponibilità e che si proceda quanto prima all’assunzione degli idonei che hanno superato concorsi pubblici».
L’assessore Arru ha rassicurato il consigliere comunicando che è stato completato il lavoro di ricognizione delle risorse umane del sistema sanitario regionale mentre, con gli atti aziendali, si procederà alle stabilizzazioni dei precari.
Il consigliere Agus ha quindi ritirato l’emendamento.
Il consigliere Emilio Usula (Misto Rossomori), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto spiegazioni su quanto è previsto dal documento sugli stabilimenti sanitari delle aree disagiate.
Il presidente Ganau ha chiarito che il contenuto del documento in relazione alle aree disagiate è stato definito puntualmente in precedenza.
Successivamente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo 17 ottobre alle 16.00.(Af)

Insularità, referendari dal Prefetto

CAGLIARI – Una rappresentanza del Comitato Referendario composta dal Presidente Roberto Frongia, da Maria Antonietta Mongiu e da Angelo Tolu ha incontrato questa mattina la Rappresentanza del Governo nella Regione Sardegna nella persona di S.E. il Prefetto Dario Emilio Sensi e del capo di Gabinetto Valeria Coraini. La delegazione referendaria ha illustrato ai rappresentanti del Governo nazionale l’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio di insularità nella Carta Costituzionale che, dopo soli venti giorni di raccolta, ha già superato le 15.000 firme necessarie ad indire il referendum e punta ora al grande traguardo, mai raggiunto prima, delle centomila firme di cittadini sardi.

Al Rappresentante del Governo sono state spiegate le finalità del referendum: fine dell’assistenzialismo, per i cittadini sardi si chiedono invece pari opportunità ed uguaglianza sostanziale di diritti rispetto agli altri cittadini italiani ed europei. Al termine dell’incontro, il Prefetto Sensi ha dichiarato di voler portare immediatamente all’attenzione del Governo il quesito referendario, rappresentando lo spirito e agli obiettivi che animano il Comitato promotore.

Nella foto il comitato dal prefetto

S.I.

Crisi miniera, incontro con Piras

OLMEDO – Questa mattina a Cagliari, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato i rappresentanti sindacali e i lavoratori della miniera di Olmedo per fare il punto sulla vicenda che riguarda il sito produttivo. L’assessora Piras ha ripercorso l’iter amministrativo che ha portato alla rinuncia alla concessione mineraria, prima da parte della S&B e, successivamente, della società Elmin e alla conseguente decisione di emanare un bando per la presentazione di manifestazione di interesse per il trasferimento della concessione stessa a un nuovo soggetto. Per quanto riguarda l’avviso pubblicato nel luglio scorso, è stata presentata una manifestazione di interesse da parte della società Futura S.r.l. a nome di un costituendo raggruppamento temporaneo di imprese che è stato ammesso a procedere con l’istanza di concessione.

L’incontro, inoltre, è servito a verificare le ipotesi tese a tutelare quei lavoratori che sono usciti, o usciranno nei prossimi mesi, dal regime degli ammortizzatori sociali. L’assessora Piras ha affermato che, in presenza di un nuovo procedimento di assegnazione, a fronte dell’interesse manifestato per lo sfruttamento della miniera di bauxite, dal momento in cui verrà dichiarata cessata la custodia da parte della Elmin, si dovranno comunque garantire i livelli di sicurezza del sito e la guardiania fino alla conclusione dell’iter. Al contempo l’Assessora si è detta disponibile a verificare insieme all’Assessorato del Lavoro, competente per materia, i possibili percorsi alternativi di sostegno al reddito o di utilizzo temporaneo dei lavoratori della miniera in linea con la normativa vigente.

Nella foto l’assessore regionale Piras durante un passato incontro sulla miniera

S.I.