CAGLIARI – “Il Gruppo Consiliare del M5S, curiosamente a mezzo di un consulente della Presidente, dirama un comunicato stampa che vorrebbe mettermi un bavaglio snocciolando la solita litania di accuse nei miei confronti che hanno caratterizzato la loro azione politica nella scorsa legislatura. Ma questo tentativo maldestro di distogliere l’attenzione dai fatti di oggi, dalla loro inadeguatezza, dal dilettantismo del loro agire, dei pasticci della loro Presidenza tornando a parlare di ieri è soltanto puerile e disperato e rende la desolazione materiale e spirituale della loro azione politica ancora più evidente. Io non sono in cerca di scorciatoie nè di alcun posto al sole. Svolgo il mio ruolo di Segretario di un Partito che è molto più vitale di quanto non pensino e che non si è mai piegato in oltre un secolo di storia e non si spaventa certo per questi mezzucci. Semmai, in ossequio a trasparenza e legalità verrebbe da chiedersi se chi ha scritto e diramato il comunicato, che ha un contratto ed è pagato per una funzione istituzionale dalla Regione, possa dedicarsi invece alle attività politiche di un gruppo consiliare. Perché se da contribuente lo pago per fare attività istituzionali, non troverei corretto che usi quello stipendio per dedicarsi agli attacchi di una parte politica contro chicchessia.
Nel dubbio, io continuerò a parlare perché non lascerò mai che la mia storia personale e politica sia scritta dalla cronaca di mistificatori seriali, dediti a coltivare l’odio sociale come strumento di delegittimazione degli avversari.
Comprendo che vivano con fastidio le censure e le sanzioni della Commissione Elettorale di Garanzia , ma oggi sono proprio il M5S e la Presidente Todde a dover rendere conto del loro operato, non certo io ed è quanto meno bizzarro che con i loro soliti metodi cerchino di sviare l’opinione pubblica riesumando vicende per le quali già hanno scritto e detto a suo tempo senza che nessuno ponesse loro alcun limite”, Così il Segretario Nazionale del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, già Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, in risposta al comunicato odierno del M5S Sardegna..
POLITICA
Decadenza Todde, “Siamo garantisti, per questo tutti devono rispettare le regole”
ALGHERO – “Siamo garantisti. Per questo motivo siamo convinti che le regole debbano essere rispettate da tutti. Secondo il Collegio istituito presso la Corte d’Appello la Presidente, o chi per lei, ha consumato violazioni che comportano la decadenza dalla carica. Una serie di pasticci che certificano sciatteria e incompetenza. Ha dimenticato di nominare il mandatario elettorale e di aprire un conto corrente dedicato. Ha preliminarmente, in sede dí rendiconto, dichiarato di aver ricevuto contributi. Salvo poi, successivamente, certificare sul suo onore di non averli ricevuti. E, in una intervista Tv, ha anche dichiarato di aver finanziato la campagna elettorale in buona parte con risorse proprie. Sono violazioni di norme poste a presidio della trasparenza della campagna elettorale e dei suoi finanziatori. Trasparenza che stava molto a cuore al M5S. Ovviamente la Todde ha il diritto di impugnare il provvedimento di decadenza davanti al Tribunale ordinario. Ma ora si apre un periodo di caos amministrativo e politico. Che avrà conseguenze pericolose sul bilancio regionale e sulla gestione della cosa pubblica. L’auspicio è che il procedimento di impugnazione abbia una rapida conclusione. E che la maggioranza consiliare non creda di poter decidere sulla decadenza a proprio piacimento nell’ipotesi di rigetto dell’impugnazione. Il nostro Statuto, in questi casi, prevede l’intervento di rimozione ad opera del Presidente della Repubblica”.
Marco Tedde, consigliere comunale, già sindaco e consigliere regionale
Decadenza Todde, le parole di Elias Vacca: “Ora la politica c’entra”
ALGHERO – “Ora la politica c’entra. Il caso decadenza-Todde è ormai noto. E’ auspicabile che chi ne parla abbia letto l’ordinanza della Commissione Regionale di Garanzia Elettorale. E la abbia capita.
Leggo di paragoni assurdi tra la vicenda Todde e quella Toti, che ha patteggiato una pena per un reato accertato.
O peggio con quella Santanche’, accusata di truffa in danno dello Stato per avere preso le indennità Covid ed avere fatto lavorare ugualmente dipendenti che avrebbero dovuto stare a casa (visto che il loro datore di lavoro riceveva l’indennizzo).
Il caso Todde non è un caso di malaffare, né ha paragoni conosciuti (non mi constano precedenti analoghi), ne’ analogie applicabili.
Todde non ha nominato un mandatario, né aperto un conto corrente dedicato per gestire dal punto di vista economico la propria campagna elettorale. Fin qui siamo alla sciatteria organizzativa.
Poi, richiesta di presentare il rendiconto, ha presentato una dichiarazione personale per 90.000 euro circa di spese ed altrettante entrate. Che ai fini di legge non vale nulla.
Secondo errore.
Siamo ancora alla sciatteria organizzativa.
Infine, alla richiesta della Commissione di chiarimenti sulle suindicate defaillances, ha presentato una dichiarazione, con valore autocertificativo, “di non aver ricevuto somme ne’ effettuato spese” così contraddicendo la prima dichiarazione.
Ed è chiaro che quella aderente alla realtà è la prima. 90.000 entrati e 90.000 spesi.
Immagino che qualcuno la abbia consigliata (male) di rimediare in tal modo alle due iniziali omissioni.
“Non ho nominato mandatario né aperto il conto perché non ho ricevuto soldi né effettuato spese”.
Spero che chi la ha consigliata non conoscesse il tenore della prima dichiarazione. Perché siamo di fronte ad una ipotesi di falso auto dimostrato in atto avente valore di atto pubblico.
Todde non ha rubato nulla a nessuno, né ha danneggiato nessuno, né la maldestra operazione le ha procurato vantaggi.
Ora l’aula deciderà che fare di lei … e di se’ stessa. E qui casca l’asino.
Se deliberano la decadenza vanno tutti a casa.
Se non lo fanno ne legittimano (sul piano politico-morale) la condotta. E costituiscono un precedente. Il primo.
Come voterà l’opposizione ? Saranno i consiglieri disposti a tornarsene a casa dopo un anno o poco più per affermare un principio ?
Saranno i consiglieri di maggioranza disposti a salvarla lasciando all’opposizione la difesa del principio ?
Se la maggioranza respingerà la proposta di decadenza e l’opposizione votera’ per la decadenza Todde resterà al suo posto.
E l’opposizione si appunterà la medaglietta della difesa della legalità e della trasparenza (ma in tal caso dovrebbe esigere le dimissioni di tutti i propri consiglieri eventualmente incorsi nelle stesse defaillances).
Una cosa è certa: più la vicenda si trascinerà, con il contorno dell’intervento della Procura della Repubblica cui gli atti sono stati trasmessi per l’ipotesi di falso in atto pubblico, più la presidente resterà ostaggio della sua stessa maggioranza (rectius di ogni partito che la compone, che potrebbe concordare di votare per la decadenza e poi fare un salto, ad elezioni anticipate, con un candidato più forte di Truzzu ed in nome della legalità).
PS al Partito, quello con la P maiuscola, oscuri ma solerti funzionari presidiavano ogni procedura: presentazione liste, apparentamenti, certificati e accettazioni candidature, nomina mandatario e conto o campagna elettorale gestita unitariamente dal partito, rappresentanti di lista e presidio dei seggi (da persone con un minimo di formazione).
La vicenda Todde non è un episodio di disonestà in senso corruttivo, ci mancherebbe pure, e’ il risultato del passaggio da partiti politici organizzati a comitati elettorali dell’ultim’ora, infarciti di scappati di casa anelanti a qualche incarico di sottogoverno a cose fatte.
Pasticcioni dilettanti e malfidati”.
Elias Vacca, avvocato ed ex-deputato
Collegio garanzia elettorale, membri e funzioni. “Controlli scrupolosi, anomalie per la Presidente, ma deciderà l’Aula”
ALGHERO – Esplode il “caso Todde”. Questione che, com’era prevedibile, ma forse oltre, ha conquistato le prime pagine dei massimi media nazionali, telegiornali compresi. Il dibattito è aperto. A parte le varie tifoserie, basta leggere le parole di uno degli autorevoli componenti del Collegio Regionale di Garanzia elettorale, il commercialista Tullio Conti: “Sono state riscontrate anomalie per la Presidente, ma abbiamo agito con lo stesso scrupolo su tutti. E a dichiarare la decadenza sarà il Consiglio regionale, non noi“, per comprendere che, la sentenza, non è un “gioco”, ma è cosa molto seria su cui, però, la responsabilità cade, quasi totalmente, sulla politica. Ed è qui il punto derimente: c’è chi dice che non può che essere una presa d’atto e chi, quasi, il contrario ovvero il voto dell’Aula sarà decisivo. Ciò, però, comporterebbe che se il Consiglio dovesse decidere di votare contro la decadenza, ma la Todde fosse condannata in via definita, gli atti firmati da oggi a quel momento, come dice il vice-presidente della Commissione Parlamentare Giustizia Pittalis, sarebbero nulli con gravi ripercussioni per l’Ente e per i suoi rappresentanti. Un bel guazzabuglio, non c’è che dire.
Focus sull’organismo di controllo. Svolge funzioni di segreteria del Collegio Regionale di Garanzia elettorale istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari, ai sensi dell’art. 13 della Legge 10/12/1993 n. 515. Il Collegio: effettua un rigoroso controllo sulle spese elettorali sostenute dai candidati: a) alle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica e per il Consiglio Regionale; b) alle elezioni amministrative nei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti (Legge 06/07/2012 n. 96); verifica la conformità alla legge e la regolarità del rendiconto che i candidati devono depositare presso la Segreteria del Collegio ai sensi dell’art. 7, comma 6, della Legge 515/1993, a riprova delle spese sostenute per la campagna elettorale.
Il Collegio è composto: dal Presidente della Corte d’Appello, dott.ssa Gemma Cucca, che lo presiede; da 6 componenti effettivi: dott. Dario De Luca, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; dott.ssa Maria Luisa Scarpa, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; dott. Francesco Alterio, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; prof. Riccardo Fercia, docente universitario; dott.ssa Roberta Asuni, dottore commercialista; dott. Tullio Conti, dottore commercialista;
e da 4 supplenti: dott.ssa Salomè Bene, giudice del Tribunale per i Minorenni di Cagliari; dott.ssa Luisa Giurato, giudice del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari; prof. Alessandro Mura, docente universitario; dott.ssa Donatella Masala, dottore commercialista.
I componenti, nominati dal Presidente per un periodo di quattro anni, rinnovabile una sola volta, sono individuati per la metà tra i Magistrati ordinari e per la restante metà tra i professori universitari di ruolo in materie giuridiche, amministrative o economiche e tra coloro che siano iscritti da almeno dieci anni all’albo dei Dottori Commercialisti.
Non possono essere nominati componenti del Collegio: Parlamentari nazionali ed europei; Consiglieri regionali, provinciali e comunali e i componenti delle rispettive giunte; coloro che siano stati candidati alle predette cariche nei cinque anni precedenti; coloro che ricoprono incarichi direttivi ed esecutivi nei partiti a qualsiasi livello o li abbiano ricoperti nei cinque anni precedenti.
Per l’espletamento delle sue funzioni, il Collegio si avvale del personale in servizio presso la Cancelleria della Corte d’Appello. Per gli accertamenti da svolgere ai sensi di legge, il Collegio può chiedere ai competenti uffici pubblici, ivi incluso quello del Garante per la Radiodiffusione e l’Editoria, tutte le notizie utili, nonchè avvalersi dei Servizi di controllo e vigilanza dell’Amministrazione finanziaria dello Stato.
Nella foto il magistrato Gemma Cucca
Decadenza Todde, Salaris: “Gravi irregolarità, riferisca subito in Aula”
CAGLIARI – “Il rispetto delle regole è la base della democrazia. Di fronte alla gravissima situazione che vede la Presidente Alessandra Todde coinvolta in un caso di presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali, è indispensabile che venga fatta piena chiarezza. Il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, composto da componenti indipendenti e imparziali per garantire un controllo rigoroso e neutrale, ha rilevato irregolarità che non possono essere ignorate.
È necessario che la Presidente riferisca immediatamente nell aula del Consiglio regionale, non tanto per dare spiegazioni all’opposizione, ma per rispetto nei confronti dei cittadini sardi, che hanno il diritto di sapere. Inoltre, la gravità della situazione è amplificata dal fatto che la Regione è attualmente in esercizio provvisorio, con importanti questioni sul futuro della Sardegna che attendono di essere risolte. Questa instabilità istituzionale rischia di compromettere decisioni fondamentali per i cittadini e per lo sviluppo del territorio.
Ogni tentativo di eludere questo confronto sarebbe un atto di grave irresponsabilità politica. Rivolgiamo quindi un appello chiaro e fermo: la Presidente Todde chiarisca la sua posizione davanti al Consiglio regionale, luogo istituzionale deputato a rappresentare la volontà e gli interessi dei cittadini. La Sardegna merita una politica che rispetti le regole e che metta la correttezza e la trasparenza al primo posto.
I sardi hanno il diritto di sapere che ne sarà dei prossimi mesi di governo regionale senza dover essere vittima di acrobazie giuridiche per tirare a campare allo sbando. Faccia presto!”
Aldo Salaris, segretario regionale Riformatori Sardi
Decadenza Todde, Mulas: “Fatto gravissimo per la Maggioranza regionale e per la Sardegna, faccia un passo indietro”
ALGHERO – “La politica regionale sarda sta vivendo una vicenda grave e inaccettabile che scuote le fondamenta stesse della fiducia dei cittadini verso le istituzioni. La notizia che la Corte d’Appello di Cagliari avrebbe dichiarato la decadenza della presidente della Regione, la dottoressa Todde, a causa di presunti omissini amministrativi legati alle dichiarazioni di spesa elettorale, segna un momento di profonda preoccupazione per il futuro della nostra Isola.
Se le accuse dovessero risultare fondate, si tratterebbe di un colpo durissimo non solo per la presidente Todde, ma per l’intera maggioranza che attualmente governa la Sardegna. La politica regionale non può essere macchiata da errori o negligenze che mettono in discussione la legittimità e la trasparenza dell’azione amministrativa. L’eventuale decadenza del presidente della Regione rappresenterebbe un danno incalcolabile per la Sardegna, in primis per i cittadini sardi, che si vedrebbero costretti a tornare alle urne. Non solo si farebbe un passo indietro in termini di stabilità politica, ma si andrebbero a gettare nuove ombre sulla credibilità di chi governa la nostra terra.
Siamo sempre stati garanti di un principio fondamentale: la presunzione di innocenza fino a prova contraria. E, pur rispettando la legge e i processi giudiziari, la gravità delle accuse ci impone una riflessione. La politica sarda non può permettersi un ulteriore danno di fiducia verso le istituzioni. La nostra Isola, già messa a dura prova dalle difficoltà economiche e sociali, non può permettersi una crisi politica aggiuntiva che finirebbe per scaricare sulle tasche dei sardi costi enormi, in termini economici, di tempo e di risorse.
Se le accuse dovessero essere confermate, la Regione Sardegna sarebbe messa in una condizione di paralisi che avrebbe impatti devastanti su tutti i settori della vita pubblica. È una situazione che la Sardegna non può permettersi di vivere, a danno della sua già precaria situazione economica e della sua crescita.
Esprimiamo solidarietà a chi è coinvolto in questa vicenda, ma allo stesso tempo ribadiamo la nostra posizione ferma: nessuna leggerezza amministrativa, nessuna ommissione può passare inosservata quando si tratta della gestione delle risorse pubbliche e dell’affidamento della guida di una regione. La verità deve venire a galla, senza indugi, per tutelare la Sardegna e i suoi cittadini”.
Christian Mulas
Capogruppo di Orizzonte comune di Alghero
Decadenza Todde, le parole di Michele Pais
CAGLIARI – Sulla decadenza della presidente Todde, ci sono le parole, tramite una sorta di “fact checking”, da parte dell’ex-presidente del Consiglio Regionale Michele Pais.
“Cosa accade ora?”
In molti mi stanno scrivendo per conoscere gli effetti della pronuncia del Collegio Regionale di Garanzia elettorale.
Quest’organo, presieduto dal Presidente della Corte d’Appello di Cagliari, è deputato a verificare la regolarità e la trasparenza delle elezioni, ha ravvisato diverse irregolarità nella documentazione della Presidente Todde e, in ragione della gravità delle suddette irregolarità, ha accertato le condizioni della decadenza della Presidente Todde.
Quindi la Presidente è decaduta?
La decadenza opererà dalla votazione del Consiglio Regionale, ed essendo di fatto una “presa d’atto”, difficilmente potrà votare in senso difforme.
In che tempi?
I tempi non possono superare i 90 gg per la fase istruttoria, e dopo qualche giorno il Consiglio regionale dovrà votare. Contro la votazione del Consiglio regionale qualsiasi cittadino potrà fare ricorso.
Nel frattempo cosa succede?
Certamente la Presidente Todde farà ricorso al Tribunale che potrà confermare o meno la decadenza.
In conclusione, si andrà ad elezioni e quando?
La vicenda è molto complicata, ma non sarebbero improbabili elezioni già a giugno 2025!
Decadenza Todde, Pittalis: “Deve dimettersi subito per evitare problemi alla Regione”
CAGLIARI – Pietro Pittalis, coordinatore regionale di Forza Italia invita la presidente Todde a dimettersi: «Ostinarsi a proseguire nell’incarico comporterebbe inevitabilmente l’adozione di provvedimenti illegittimi, con gravi ripercussioni non solo sulla correttezza dell’azione di governo, ma soprattutto sui cittadini».
Terremoto in Regione, Todde dichiarata decaduta: probabile voto anticipato
CAGLIARU – Terremoto alla Regione Sardegna. Il collegio regionale di garanzia elettorale ha fatto una dichiarazione di decadenza da consigliere regionale per Alessandra Todde, che così perderebbe anche la carica di presidente della Regione.
Sarebbero state rilevate delle inadempienze sulle spese tenute durante la campagna elettorale dell’anno scorso (circa oltre 90.000 euro), che hanno portato all’emissione di un’ordinanza ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale, che ora deve stabilire una data per la decisione sulla decadenza. L’atto è impugnabile presso il tribunale ordinario.
“La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”, dichiara così la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Giovanni Satta (Alleanza Sardegna): 2Lo avevo detto 3 mesi fa, ribadito il 19 dicembre. Oggi la commissione di garanzia ne ha decretato la decadenza, ciò significa che il Consiglio Regionale dovrà prenderne atto, dovranno essere espletate le formalità di rito e si dovrà andare a votare, nel frattempo la Regione sarà retta dal vice presidente Meloni che dovrà anche fissare la data delle elezioni”.
Cap d’Any, “5 Stelle e Porcu lontani dalla realtà: quest’anno un calo di 40mila presenze”
ALGHERO – “Leggiamo con stupore le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sul Capodanno appena trascorso. Non un’analisi, ma un surreale tentativo di ribaltare la realtà e i fatti, per una ben poco seria difesa d’ufficio.
I dati da riportati circa le presenze in piazza sono facilmente verificabili: quest’anno c’erano circa 5mila persone presenti in piazza per la serata del 30 e 16mila per la serata del 31, per un totale di poco più di 20mila presenze in questa edizione. Numeri ben lontani dai 30mila sbandierati e ancor più lontani dai 60mila registrati nel 2023, quando il Piazzale della Pace si riempì per tre serate consecutive: 18mila persone il 29, 15mila il 30 e 26mila il 31.
Ma le presenze in piazza sono solo un aspetto e, come ho avuto modo di dire, neppure il più rilevante della questione. Assai più importanti sono le presenze nelle strutture ricettive, che si traducono nel reale ritorno economico per la città. Quest’anno le prenotazioni erano bassissime rispetto allo scorso anno. Non basta accampare la scusa della concorrenza, poiché quella era presente anche lo scorso anno.
Il calo si spiega con i ritardi nella programmazione, oltre che nella scelta di ridurre il format a due date soltanto. Si tratterebbe di semplice buon senso, ma è evidente che non sia cosa comune fra i 5S: basta ascoltare le dichiarazioni fatte da Porcu in commissione turismo, in cui ha apertamente affermato di non voler “far lucrare” le strutture ricettive, negando l’opportunità di creare pacchetti turistici lunghi quattro notti. Una posizione folle che, nei fatti, ha penalizzato l’economia algherese.
Sulla questione sponsor, basta riascoltare le parole pronunciate in conferenza stampa sempre dallo stesso Porcu – che ha accusato gli sponsor di voler “svendere Alghero per una cassa di birra” – per capire di chi sia la responsabilità del mancato sostegno dei privati al Capodanno di quest’anno. Gli stessi sponsor che avevano garantito un supporto economico di 60mila euro lo scorso anno hanno evidentemente scelto di non collaborare con chi ha mostrato scarso rispetto nei loro confronti.
Quanto alla presunta razionalizzazione delle risorse, il Capodanno 2024 ha visto un investimento pubblico di circa un milione di euro, a fronte di un ritorno economico dimezzato rispetto alla precedente edizione. È difficile parlare di “ottimizzazione dei costi” davanti a questi numeri.
Alghero merita un confronto serio e basato sui dati concreti, soprattutto quando si parla di turismo e promozione del territorio. Le fantasie non servono a nessuno, se non a chi è in cerca di alibi”
Alessandro Cocco
Capogruppo di Fratelli d’Italia Alghero