Stintino: cimitero, ingressi contingentati

STINTINO – Sino al 4 novembre saranno contingentati gli accessi all’interno dell’area cimiteriale. Lo stabilisce l’ultima ordinanza emanata dal sindaco di Stintino Antonio Diana. E così, l’accesso al cimitero è contingentato e consentito ai visitatori dalle ore 8 alle ore 17. All’interno dovranno essere indossate le mascherine protettive mentre per la pulizia di loculi e tomba dei propri defunti potranno essere utilizzati esclusivamente utensili personali.

I visitatori, inoltre, dovranno indossare guanti per l’utilizzo degli erogatori di acqua e dei contenitori per i rifiuti. Il sindaco, inoltre, nell’ordinanza raccomanda, per evitare assembramenti, che le visite siano di breve durata. La compagnia barracellare effettuerà l’attività di sanificazione dell’area cimiteriale e delle aree prospicienti una volta al giorno sino al 4 novembre.

Defunti e Unità Nazionale, celebrazioni limitate

ALGHERO – Le commemorazioni dei Defunti, 2 novembre, e dell’Unità Nazionale, 4 novembre, verranno drasticamente ridotte dai provvedimenti restrittivi in ordine all’emergenza sanitaria. Delle due ricorrenze, solo quella dedicata ai defunti sarà svolta, ma con una variazione del luogo della celebrazione della funzione religiosa e con le necessarie  modalità di svolgimento che troverete definite nell’allegato invito del Sindaco di Alghero Mario Conoci.  

Commissione Sanità, proposte del Centrosinistra

ALGHERO – “La ASL di Sassari si attivi immediatamente per il reclutamento delle figure di Medico specializzato in Anestesia e Rianimazione da destinarsi agli ospedali algheresi e in particolare al Reparto di Terapia Intensiva anche attraverso un accordo con l’AOU di Sassari scorrendo  la graduatoria, come da Delibera del 12 Marzo, n. 172;  e per adeguare la dotazione organica del personale infermieristico e oss in base al reale fabbisogno e secondo le effettive esigenze del servizio stesso”. Cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo la commissione Sanità tenutasi ieri.

“È la prima proposta che abbiamo formulato oggi in commissione consiliare sanità. Ringraziamo gli anestesisti, gli infermieri, gli ausiliari che lavorano in condizioni estreme, con turni massacranti, con eroicità, nella terapia intensiva dell’Ospedale Civile sorta all’improvviso solo per pazienti covid. Devono però essere immediatamente rinforzati. Oggi siamo fortemente preoccupati perché l’attività chirurgica è ridotta alle urgenze ed il punto nascita rischia il blocco, la chiusura. Seconda proposta. La terapia intensiva deve ottenere l’accreditamento definitivo, con un numero di rianimatori e anestesisti in linea con le norme: chiediamolo con forza alla Regione. Al più presto devono essere definiti percorsi e filtri che consentano anche alle altre discipline presenti in ospedale di operare e dare risposte di salute. Inoltre, terza proposta, la Regione, invece di requisire l’intera struttura dell’Ospedale Marino, utilizzi per i malati Covid il solo terzo piano e disponga  i lavori per utilizzare l’alloggio suore in modo da recuperare posti letto riabilitazione”.

“Così da garantire cure e accoglienza ai pazienti Covid, ma nel contempo anche il mantenimento delle altre discipline presenti negli ospedali. Alghero – mai come ora ce ne rendiamo conto – ha bisogno di un nuovo ospedale e la Regione deve liberare le risorse che servono. Queste quattro proposte abbiamo formulato come minoranza in commissione sanità e abbiamo chiesto diventassero patrimonio di tutto il Consiglio, mettendole al vaglio e al voto. Abbiamo chiesto che diventassero la base di un patto da proporre alla Regione, che ha la responsabilità esclusiva della sanità in Sardegna. Ma la maggioranza ha preso tempo, inspiegabilmente, senza decidere niente”.

“Abbiamo  proposto anche un percorso di audizioni, da farsi rapidamente, per consentire di stabilire la verità dei numeri e della situazione reale dei nostri ospedali e del sistema scolastico. Elementi fondamentali da conoscere per capire il reale stato dell’epidemia in città. In sostanza, in un momento di emergenza in cui necessariamente le decisioni si devono assumere  bene e in fretta, la commissione Sanità  decide di dormire  sonni beati. Tanto c’è tempo.

“A testa alta, schiena dritta per il bene dei sardi”

ALGHERO – “Chi fa politica come me, sa di doverci mettere la faccia e di esporsi a critiche. Anche feroci. Ci sta. Non mi lamento, anzi, quando sono costruttive, condizionano necessariamente il mio operato”. Non ci sta, il presidente del Consiglio Regionale Michele Pais ad essere il reiterato bersaglio di attacchi, nel caso specifico, sul tema della Sanità. Per questo, sui social, luogo oramai preferito per le enunciazioni, scrive un commento piuttosto chiaro nei suoi destinatari. “Di certo non saranno gli attacchi strumentali, mossi con l’unico obiettivo di abbattere, a tutti i costi, quello che per loro è un nemico, a farmi desistere dall’unico mio obiettivo di fare il bene della mia comunità, laddove loro hanno platealmente fallito. A testa alta e schiena dritta, per il bene dei sardi e degli algheresi!”

No allevamenti alla Maddalenetta, comitato

ALGHERO – “In questi giorni si è costituito in Città il Comitato spontaneo volontario costituito dai cittadini e associazioni non solo di Alghero denominato No all’installazione dell’allevamento di Molluschicoltura nell’area di mare contigua all’isolotto della Maddalenetta, antistante la Spiaggia DEL  Lido . Si allo spostamento in un sito diverso”.

Il comitato nasce dalla forte preoccupazione scaturita dal rilascio di una nuova concessione demaniale per l’allevamento di molluschi (Cozze Mytilus spp, Ostriche Ostrea edulis e Crassostrea gigas) con durata ventennale, nello specchio acqueo antistante l’isolotto della Maddalenetta ad Alghero. Il Comitato non è assolutamente contrario alle nuove iniziative imprenditoriali, ma ritiene non condivisibile lo spazio individuato per l’installazione del nuovo impianto.

Un tratto di mare antistante le spiagge urbane e gli spazi di navigazione dei due porti di Alghero e di Fertilia di ben 64.669 mq nel cuore della Rada, in cui viene vietata la balneazione, la navigazione ed ogni altra attività.  

L’impianto, inoltre, insiste in una zona di notevole interesse naturalistico paesaggistico caratterizzato dalla vastità di praterie di Posidonia insistente sui fondali di quel tratto di mare, ma anche di da fenomeni di criticità ambientale dovuti ad inarrestabili processi di erosione del litorale.

L’ubicazione scelta potrebbe costituire una serie di criticità in diversi settori strettamente interconnessi tra loro per un armonico sviluppo locale in quanto una delle maggiori fonti economiche della città di Alghero è l’industria turistica costituita da una filiera che comprende diverse attività balneari, diportistiche, sportive, collegate al mondo della recezione e dell’enogastronomia di eccellenza con l’obiettivo di creare uno sviluppo sostenibile.

Lo specchio acqueo ha delle caratteristiche uniche nel Mar Mediterraneo ed è una grandissima attrattiva per gli appassionati di tutta Europa di Kitesurf, wind surf, surf, vela etc. che scelgono Alghero come meta per praticare i loro sport, specie durante le giornate di vento e d’inverno (destagionalizzazione turistica).

Il direttivo del comitato è costituito da cittadini, da Associazioni culturali, ambientali, sportive Rappresentanti dei Concessionari balneari, di numerose attività Commerciali, Bar, Ristoranti e Strutture ricettive di Alghero e del Nord Sardegna.

Sostiene la proposta l’associazione sportiva “Sardinian wind wave club” di Sassari l’Associazione Imprese del mare di Alghero e la Fiba Confesercenti. Il comitato propone alle autorità competenti che l’allevamento venga spostato in un altro sito meno impattante sotto il profilo ambientale, naturalistico e turistico. Il comitato, aperto a tutte le persone che vogliono contribuire a difendere le bellezze del nostro mare, si propone di organizzare incontri e dibattiti con i diversi portatori di interesse interessati alla salvaguardia del nostro territorio.

Contestualmente si confronterà con tutte le rappresentanze istituzionali regionali, territoriali e locali deputate al rilascio delle concessioni che autorizzano la realizzazione dell’impianto nella rada di Alghero. Per coloro che desiderano aderire possono firmare la petizione online su change.org “No all’impianto di molluschicultura alla Maddalenetta AHO​.​ Si allo spostamento” oppure  possono chiedere informazioniall’indirizzo comitatospontaneoalghero@gmail.com”.

Il direttivo del comitato spontaneo

Tour Family in Sardegna, Comuni in rete

ALGHERO – E’ un progetto ambizioso, di quelli che solo chi ama davvero la comunità, il sociale, il mettersi a disposizione farebbe. Ebbene il Tour Family in Sardegna sta partendo con l’obiettivo di mettere in rete i comuni dell’isola per il benessere familiare! Un viaggio di scoperta, che faccia emergere, racconti e certifichi quanto di family c’è nella nostra Sardegna.

Questo il progetto della regione Sardegna, in collaborazione con l’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento, e con il supporto di TSM-Trentino School of Management che propone un ciclo di incontri per presentare alle municipalità sarde un’esperienza innovativa in tema di politiche di benessere familiare. Un progetto dove la famiglia sarà al centro e i comuni saranno in rete per parlare del giusto benessere familiare.

Un tour di seminari online, di un’ora ciascuno, durante i quali verrà presentata l’esperienza della rete italiana dei “Comuni amici della famiglia” attraverso le testimonianze di amministratori e  famiglie  insieme al contributo del Comune di Alghero, città pilota del Network Family in Italia, e alle pillole di competenza espresse da voci autorevoli ed esperte.

Obiettivo del progetto è la diffusione del Network “Family in Italia” partito con il comune di Alghero che grazie anche al Marchio Family è riuscito a trovare la strada giusta per proseguire il percorso di sensibilizzazione e che ora proseguirà nell’isola.

Ogni puntata vedrà protagonista una città o unione di comuni curiosa di intraprendere il percorso di sviluppo di politiche familiari e di entrare a far parte del network.

La prima puntata in diretta domani 29 ottobre alle 15:30 sulla pagina facebook @Family in Sardegna e sul canale Youtube Family in Sardegna vedrà protagonista la Rete metropolitana del Nord Sardegna mentre la successiva prevista per l’11 novembre la Città Metropolitana di Cagliari.

La prima puntata:

SaràErika Pirina giornalista e ideatrice  del laboratorio per bambini”A scuola di notizie” a moderare gli incontri ai quali parteciperanno sempre Mauro e Filomena Ledda Coordinatori del Network nazionale comuni amici della famiglia.

Giovanni Deiana, Dirigente Servizio Politiche per la famiglia della Regione Sardegna specificherà perché e come l’isola ha scelto di sposare il progetto Family e come verrà portato avanti.

Il primo incontro ospiterà Mario Conoci, Sindaco di Alghero, Maria Grazia Salaris, Assessora alle politiche familiari che racconteranno l’esperienza della cittadina della Riviera del Corallo, motore delle politiche familiari in città. Seguirà Mariano Mariani, ospite d’onore in qualità diDirettore generale della Rete metropolitana del nord Sardegna che si affaccia al progetto.

Luciano Malfer, Dirigente Agenzia per la famiglia Provincia autonoma di Trento racconterà i benefici delle politiche familiari per lo sviluppo economico sociale. Sarà invece Vera Negri Zamagni, docente del Dipartimento di scienze economiche dell’Università di Bologna a raccontare perché vale la pena investire nelle famiglie che non devono esser viste come oggetto d’intervento ma soggetto che genera beni sociali e relazionali.

Ogni puntata ospiterà anche un comune del Trentino che si gemellerà con le nostre unioni di comuni o città e Rete Metropolitana. Sarà il comune di Lavis a racconterà alla Rete del Nord Sardegna le azioni poste in essere per rendere vivibile  e a misura di famiglia le nostre realtà con l’intervento di Luca Paolazzi assessore all’urbanistica, edilizia, sport e innovazione digitale. Ci saranno poi i contributi delle famiglie Federica e Luigi Pallucca  eBeatrice ed Emanuele Fenu De Rosa ad arricchire con leggerezza e storie di vita la puntata digitale. Chiuderà la puntata la performance familiare di Emidio, Francesca e Sophia Salvio

Sardegna: deroga bar e ristoranti (ore 23), limiti arrivi

ALGHERO – In Sardegna si registrano nuovi 4 morti (86, 93, 81 e 58 anni) e altri 174 casi di positività (dato ancora in calo) nell’ultimo aggiornamento dell’unità di crisi regionale, sono attese con alcune importanti novità rispetto al Dpcm del Governo la nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas.

Chiusura di bar e ristoranti alle 23 e non alle 18, riduzione considerevole degli ingressi nell’Isola, didattica a distanza al 100% per le scuole superiori: queste le tre misure principali che dovrebbero essere contenute nell’ordinanza che il governatore dovrebbe adottare domani. Il Dpcm, infatti, lascia una certa libertà alle amministrazioni che godono di Autonomia speciale, come appunto la Sardegna. L’ordinanza di Solinas dovrebbe contenere anche misure per limitare gli arrivi in porti e aeroporti.

Intanto a Oristano è operativo da oggi al San Martino il nuovo reparto Covid, dotato di 10 posti letto e destinato ad ospitare i pazienti con accertata positività. E a Nuoro è in fase di allestimento l’ospedale da campo della Croce Rossa davanti al San Francesco, mentre ad Alghero è stato indicato come ospedale Covid il Marino.

Sanità, Bamonti si smarca: “preoccupato per il Marino”

ALGHERO – Dopo un periodo di silenzio, a parte riferimenti (negativi) per la gestione della pubblica istruzione in Italia da parte della ministra Azzaolina, il consigliere comunale e coordinatore dei Riformatori Sardi Alberto Bamonti ritorna nel ruolo di rappresentante politico cittadino e lancia un assist alla maggioranza per ampliare anche alle opposizioni il quadro decisionale (politico), almeno sul tema della Sanità. “Per un momento vorrei svestire i panni di consigliere comunale e scrivervi da semplice cittadino, marito e padre di famiglia” continua Bamonti “non vi nascondo che sono preoccupato per i miei famigliari, gli amici, i conoscenti, i miei concittadini e tutti quelli che stanno lottano in prima fila contro questo nemico subdolo, Il Covid-19”.

“Ad una situazione già complicata, si aggiunge un clima di forte incertezza e tensione, alimentato dal fatto che ci sentiamo vulnerabili nella cosa a cui più teniamo, la nostra salute. Proprio di fronte alla salute non ci devono essere bandiere da difendere, partiti o uomini politici da esaltare o denigrare, ci devono essere solo scelte razionali, fatte con buon senso e tempismo, a tutela di tutti coloro che sono più indifesi ed esposti in questa emergenza sanitaria. Da cittadino sono preoccupato per la scelta di destinare la terapia intensiva dell’Ospedale Civile ai pazienti Covid, che come è noto sono soggetti altamente contagiosi, non solo per i degenti della struttura ospedaliera, ma soprattutto per gli operatori sanitari a continuo contatto con questi”.

“Nell’emergenza Covid, mi preoccupano le emergenze non Covid di tutti i pazienti che avranno necessità di terapia intensiva, che ne sarà di loro?!Ripeto senza alcuna intenzione polemica, mi chiedo perché la terapia intensiva per i malati Covid non sia stata allestita direttamente all’Ospedale Marino, in quanto struttura già destinata esclusivamente ai soli casi Covid. Voglio credere che siamo ancora in tempo affinché siano apportate, con buon senso, le opportune misure correttive, che sarebbero solo di grande giovamento per la tutela della salute di noi cittadini e degli operatori sanitari, sempre più sguarniti e soli a combattere questa guerra”.

Centrosinistra, proposte “salva Marino”

ALGHERO – “Questa minoranza di centrosinistra, con senso di responsabilità, chiede alla Regione di trovare risposte che garantiscano accoglienza e cure ospedaliere per i pazienti covid e nel contempo il mantenimento delle altre discipline presenti negli ospedali algheresi”. Cosi i consiglieri comunali Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Valdo Di Nolfo, Mimmo Pirisi, Pietro Sartore, Ornella Piras, Mario Bruno ancora sulla Sanità e in particolare sul Marino.

“Abbiamo già proposto la realizzazione di un ospedale da campo, sul modello Nuoro, vero e proprio gioiello, dotato di ogni strumentazione sufficiente e in sicurezza che potrebbe essere posizionato nello spazio antistante l’ospedale civile. Altra proposta che formuliamo ora riguarda l’utilizzo parziale dell’ospedale Marino, mantenendo intatti e non requisendo – come sancito dall’atto della Regione – i 47 posti di ortopedia, riabilitazione e oculistica”.

“Basterebbe utilizzare l’intero terzo piano, oggi adibito a reparto di riabilitazione funzionale, garantendo ingressi separati e percorsi in sicurezza rispetto agli altri piani dell’ospedale che oggi sono adibiti alle discipline di ortopedia con sala operatoria, oculistica, pneumologia, diabetologia, dermatologia, farmacia territoriale. La riabilitazione può essere spostata facilmente al secondo piano dove ci sono già (vedasi immagini video di repertorio) almeno dodici posti letto pronti (reparto di artroscopia non utilizzato) e altri sarebbero ricavabili (almeno una ventina) dall’ala alloggio suore, i cui lavori sono da ultimare. Ciò consentirebbe di risolvere sia la degenza covid, sia il mantenimento delle altre discipline, utilizzando buon senso, sicurezza e non decisioni a tavolino calate dall’alto”.

Grido d’aiuto: aprite le palestre, fateci lavorare

SASSARI – Hanno investito per rendere le loro palestre sicure, per dare garanzie agli atleti che ogni giorno si allenano nei loro spazi. Adesso sono pronti a manifestare il 28 ottobre a Cagliari, davanti al Consiglio regionale, e il 30 a Sassari, in piazza d’Italia, per dire no alla chiusura di palestre e piscine. Tra gli imprenditori dello sport del territorio, con alle spalle oltre 20 anni di attività, e che si sentono penalizzati dalle ultime scelte del governo ci sono anche Daniele Pinna e William Solinas della palestra Kamaleonte Fitness.

La palestra Kamaleonte Fitness di via Budapest 3 vive una situazione drammatica. A gennaio di quest’anno i due titolari, Daniele Pinna e William Solinas, hanno investito in nuovi locali, hanno iniziato la ristrutturazione che a marzo hanno dovuto interrompere, a causa del lockdown. Tre mesi difficili, senza introiti ma con i lavori da finire e l’affitto da pagare per 300 mq di superficie.

A giugno, con il via libera del governo, sono riusciti a riaprire la loro palestra, «ma con un sesto degli atleti che avevamo prima – affermano – perché in molti hanno continuato ad aver paura del coronavirus».

La palestra si è adeguata alle normative anticovid: posti distanziati negli spogliatoi, niente docce, apertura con prenotazione, contingentamento delle presenze, igienizzazione delle mani e sanificazione dei locali e delle attrezzature quindi controllo della temperatura in ingresso. «Chiediamo la possibilità di lavorare – affermano i due titolari di Kamaleonte Fitness – almeno con gli stessi orari di bar e ristoranti. Dieci ore di apertura, dalle 8 alle 18, ci aiuterebbero a far fronte alle spese di affitto e luce. In questo modo potremmo lavorare anche con servizio di personal trainer».

Da parte loro anche la richiesta della «regolamentazione del settore e il riconoscimento della nostra professione».

Questo stop rischia di mettere al tappeto i due giovani imprenditori. «Lavoriamo nel settore da 20 anni – concludono – e la nostra palestra è frequentata anche da persone diversamente abili a cui questo blocco farà mancare un momento di svago sia fisico che mentale. Questo ulteriore blocco sarà un vero e proprio colpo al cuore».