“Calabona merita di essere difesa, la Soprintendenza ricorra al TAR”

ALGHERO – “L’Associazione Punta Giglio Libera esprime indignazione unita ad una forte preoccupazione per ciò che è avvenuto nella scogliera di Calabona quasi a completare la speculazione edilizia, non del tutto conclusa, lungo tutta la via Josemaria Escrivàr. Questo tratto di costa è diventato un luogo che disconosciamo e che ora è rappresentativo di una realtà costruita, in quattro e quattr’otto, come potremmo vederla in qualsiasi area del pianeta. Nuclei abitativi per ricchi con divertenti giochi di piante esotiche e non, ad arricchire scenografici prati a pochi passi da un mare per fortuna, almeno lui, respingente.

Di colpo è stata cancellata una fetta di paesaggio identitario, ruvido e quasi inaccessibile ma naturale e unico.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e incoraggiamento alla Soprintendenza che ha sempre dissentito con ripetuti pronunciamenti negativi mai annullati dalla giustizia amministrativa. Nell’esprimere il dissenso sull’ultimo progetto proposto dalla Società dei Bagni del Corallo Srl, la Soprintendenza ha utilmente richiamato la piena operatività del giudizio negativo formulato nell’aprile 2024, con il provvedimento di sospensione dei lavori a firma del Soprintendente Prof. Arch. Bruno Billeci, inizialmente sospeso nell’efficacia dal Tar Sardegna e, successivamente ripristinato nella stessa efficacia dal Consiglio di Stato del 18 luglio 2024. Mostriamo stupore e non capiamo perché nonostante l’ordinanza del Consiglio di Stato, il Demanio Regionale e il Suap e del Comune di Alghero abbia accolto la nuova richiesta di variante alla concessione demaniale del 2023 già cristallizzata con atto di diniego del dirigente comunale nel 2024, in attesa del pronunciamento del TAR al quale si era rivolta la Soc. Bagni del Corallo.

Da quanto esposto deriva la piena e clamorosa illegittimità anche dell’ultimo Provvedimento unico del 13 maggio 2025 del Suape di Alghero, fondato sul mero “cavillo giuridico” che il parere della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Sassari non sia stato espresso in maniera esplicita, quando è vero il contrario. Il provvedimento autorizzativo comunale, sul quale si basa, unitamente alla concessione demaniale regionale, l’intervento della società Bagni del Corallo, è lesivo in maniera conclamata e persino arrogante delle prerogative e delle competenze spettanti alla Soprintendenza ai sensi del D.Lgs. 42/2004 sul paesaggio e beni culturali.

Mostriamo pertanto pieno sostegno alla Soprintendenza quale soggetto garante dei diritti della comunità locale nella tutela del paesaggio e dell’identità dei luoghi di appartenenza, e perciò l’abbiamo formalmente invitata, in adempimento all’obbligo giuridico posto a garanzia della funzione pubblica da essa esercitata, a voler provvedere alla impugnazione, davanti alla giustizia amministrativa, dell’atto comunale del 13-5-2025, fondato su un inconsistente “cavillo giuridico”, attraverso il quale l’amministrazione comunale di Alghero si è sottratta al doveroso confronto con la Soprintendenza da lei stessa invitata alla conferenza di servizi e indebitamente ignorata in merito al suo parere negativo sull’intervento nel litorale.

Segnaliamo che il mancato ricorso verrebbe interpretato, dopo il primo e importante pronunciamento favorevole alla tutela assoluta del luogo da parte del Consiglio di Stato, come tacita acquiescenza al progetto della Società dei Bagni del Corallo Srl da parte della Soprintendenza che ha da sempre contestato, con plurimi e differenziati atti, l’intervento sul litorale di Calabona”.

Maria Antonietta Alivesi
Presidente Associazione Punta Giglio Libera. Ridiamo Vita al Parco