Bruno senza numeri: Puc impossibile

ALGHERO – “Secondo le dichiarazioni del sindaco Bruno e per quanto garantito nel suo “cronoprogramma”, il Piano Urbanistico Comunale sarà adottato entro la prossima estate 2016. Il PUC è lo strumento di gestione del territorio composto da elaborati cartografici e tecnici, oltre che da normative (legislazione urbanistica) che regolano la gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale del Comune di Alghero”. Sono i Riformatori Sardi a puntare i riflettori su un tema centrale della politica algherese. Il partito evidenzia un punto in particolare: come può fare Bruno a definire e far approvare il documento con una maggioranza a dir poco risicata (13 a 12 con un consigliere che vivendo a Roma non può frequentare tutte le sedute e soprattutto non può esserci nelle commissioni)? Certo non può passare inosservato che sempre, nei momenti in cui la crisi si acuisce (come per l’uscita dell’Udc), l’attuale amministrazione toglie fuori il tema del Puc salvo poi non considerare, come giustamente fanno i Riformatori, che per approvare il Puc ci vuole una larga maggioranza visto che alcuni esponenti della compagine bruniana non potranno partecipare al voto.

“Un passo, l’approvazione del Puc, che la città attende ormai da decenni e che, di fatto, sarà lo strumento di sviluppo di Alghero del prossimo futuro con importantissimi effetti socio-economici. «La risoluzione del problema della casa passa per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, e una delle priorità nel Puc deve essere quella della casa» – questo si leggeva nel programma elettorale di Mario Bruno, ma non solo – «Le strutture ricettive devono perseguire l’obiettivo dell’alta qualità, a partire da quella architettonica ed ambientale: un buon Puc che punti alla riqualificazione serve anche al turismo» – e ancora – «Il Puc deve prevedere la costituzione di nuove centralità e nodi territoriali, portando funzioni, qualità e servizi alle periferie della città, a Fertilia e nelle borgate: i cittadini che vivono fuori dalla cerchia urbana devono poter godere di tutti i servizi minimi essenziali. Non solo, i comitati di quartiere e di borgata vanno rilanciati e resi interlocutori attivi dell’amministrazione».

“Parole e promesse importanti, fatte durante la campagna elettorale, che non possono rimanere tali, pertanto, sulla base delle recenti vicende politiche, che vedono la maggioranza di governo numericamente in vantaggio di un solo consigliere rispetto all’opposizione, ci domandiamo come possa oggi il sindaco pensare di riuscire a raggiungere tali obiettivi. Infatti, occorre ricordare che, per legge, i singoli consiglieri, o i loro parenti e/o affini sino al quarto grado, non debbono trovarsi in conflitto di interessi, ovvero, non possedere beni immobili che possano ottenere vantaggi o svantaggi dal nuovo piano urbanistico. Siamo sicuri che tra i banchi della risicata maggioranza non siedano persone che dovranno poi astenersi (come ad esempio il consigliere Sartore e pare anche altri facendo di fatto svanire la maggioranza) dalla votazione del Piano Urbanistico Comunale? Questa amministrazione, già in grave difficoltà, farà la stessa fine della giunta Tedde caduta nel novembre 2011 (la giunta Tedde per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri ndr), proprio sul Puc?”

Nella foto un incontro dei Riformatori