Sardegna sempre più povera, vecchia e disabitata: la Politica apra gli occhi

ALGHERO –  Mentre l’agenda regionale è sempre più pregna di sagre, spettacoli e feste varie, arriva la doccia fredda a risvegliare un popolo in preda ad un diffuso torpore apparentemente ristorato dai weekend fuori porta e dalle valanghe di deliveroo invernali.
E’ l’analisi della Caritas a rendere nota una fotografia impietosa, drammatica e molto preoccupante della Sardegna. Un forte aumento della povertà e dell’esclusione sociale con un tasso di povertà relativa che raggiunge il 16% nel 2024. Stando alle rilevazioni Istat, nel 2024 circa 128.000 famiglie sarde si trovano in condizione di povertà relativa, rispetto alle circa 118.000 del 2023, dunque ben 10.000 famiglie in più in un solo anno sono piombate in condizioni di povertà.
Nel corso del 2024 i redditi delle famiglie sarde hanno mantenuto sostanzialmente un trend di crescita. D’altra parte, l’incremento dell’occupazione, accompagnato da un miglioramento delle retribuzioni, ha determinato un aumento del reddito disponibile nominale. Tuttavia, il potere d’acquisto dei sardi ha potuto beneficiare solo in parte della flessione dell’inflazione, poiché la dinamica dei consumi è rimasta contenuta, mostrando una crescita moderata. In altri termini, le famiglie sarde hanno continuato a spendere di più acquistando di meno.
La “sfida delle sfide” è la questione demografica. Le problematiche demografiche che interessano la Sardegna rappresentano una sfida rilevante, destinata nel tempo a generare conseguenze significative sulla spesa sanitaria e assistenziale. Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente risulta diminuita di 9.114 unità rispetto all’anno precedente, nonostante il contributo positivo del saldo migratorio, stimato in +2.578 unità.
Nell’ultimo anno, la Sardegna ha perso circa 9.000 abitanti, un dato che si inserisce in un trend di spopolamento che ha visto l’isola perdere circa 100.000 residenti negli ultimi 10 anni. Le cause principali sono la denatalità, che ha raggiunto nuovi minimi, e un saldo migratorio interno negativo.  Trend che purtroppo riguarda anche Alghero e il suo territorio, Sassari compresa che, nonostante sia una città con un terziario da sempre preponderante, vede un crollo della popolazione che non può non far allarmare. Stesso discorso per Alghero, località turistica che, seppur registri l”estate sempre numeri record, si trova a subire una denatalità record e soprattutto a registrare uno sviluppo sempre più flebile e fragile che non crea economie strutturate e crescita decisa. Su questo, tra le tante gravi criticità, incide l’assoluto stallo nella ultimazione di importanti e strategiche opere pubbliche e della modernizzazione dei servizi, oltre che della necessità di avere maggiori collegamenti aerei anche tra i mesi di ottobre e marzo. 
Il saldo naturale (il rapporto tra nati vivi e morti), costantemente negativo, ha determinato non solo una progressiva riduzione della popolazione residente ma anche un marcato invecchiamento della stessa. Entro i prossimi 30 anni la popolazione residente potrebbe subire una contrazione del 25,0%, passando dagli attuali 1.561.339 abitanti a circa 1.165.000. Tale dinamica avrà ripercussioni profonde e trasversali, non solo sul piano sociale, sanitario ed economico, ma anche sotto il profilo culturale e identitario. In altri termini, la Sardegna di oggi rischia di essere molto diversa da quella che conosceranno le generazioni future.

 Le principali criticità evidenziate dal 19° report sono, dunque: l’aumento delle famiglie in povertà, passato da 109.000 a 118.000 nel 2023, e un numero record di persone che hanno chiesto aiuto ai servizi. L’inflazione è stata un fattore determinante nell’aggravare la situazione.

Stefano Idili

Fondi Europei, Confindustria incontra Giuseppe Meloni

SASSARI – Confindustria Centro Nord Sardegna ha incontrato questa mattina a Sassari, a Villa Mimosa, sede dell’Associazione degli Industriali, il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Meloni, per un confronto sulle opportunità rappresentate dal Regolamento (UE) 2024/795, che ha introdotto la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) e sui bandi che nel primo trimestre del 2026 saranno pubblicati dalla Regione nell’ambito del programma FESR, fondi europei di sviluppo regionale. L’iniziativa è stata promossa da Confindustria Sardegna.

STEP è il programma europeo che mira a sviluppare e produrre tecnologie critiche, ridurre le dipendenze strategiche e aumentare la competitività globale. Attraverso STEP si intende finanziare il passaggio delle tecnologie dalla dimostrazione della fattibilità alla produzione su scala commerciale, stimolando al contempo lo sviluppo di competenze specialistiche per supportare la transizione tecnologica. Il programma FESR 2021-2027 è stato rimodulato in chiave STEP per 166 milioni di euro, aggiungendo due nuove priorità, la numero 8 (Tecnologie deep tech e digitali) e la numero 9 (Tecnologie pulite): 30 milioni sono dedicati ai fondi, gli altri 130 sono destinati ai bandi.

«Il nostro obiettivo è chiaro: fare in modo che ogni euro disponibile si traduca in crescita reale e innovazione. STEP è un programma importante, capace di accompagnare la Sardegna verso un nuovo modello produttivo fondato su tecnologie avanzate e sostenibilità. Incontri come questo sono fondamentali per costruire bandi efficaci, calibrati sulle esigenze del sistema imprenditoriale. Da parte della Regione c’è la massima attenzione e la volontà di lavorare fianco a fianco con le imprese per cogliere fino in fondo questa opportunità», ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione Giuseppe Meloni.

«Abbiamo ricevuto risposte a una serie di questioni sollevate dalle aziende. La Sardegna è pronta ad accogliere la sfida dell’innovazione e noi intendiamo dare il nostro contributo», ha detto Achille Carlini, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna.

Per Confindustria Sardegna è intervenuto il direttore generale Andrea Porcu: «Visti i tempi ristretti c’è bisogno di flessibilità, soprattutto di strumenti immediatamente disponibili per le imprese». Le tre Associazioni degli Industriali dell’Isola garantiranno consulenza amministrativa alle imprese associate che vorranno partecipare ai bandi.

Gli aspetti tecnici del programma FESR rivisto con le azioni STEP sono stati illustrati da Elisabetta Neroni (direttrice generale) e Fabio Tore del Centro di Programmazione regionale. Tanti i rappresentanti delle imprese che hanno seguito la presentazione (parecchi hanno partecipato in remoto) e che al termine hanno rivolto richieste di chiarimento. Ora la priorità sarà procedere con la predisposizione dei progetti delle aziende, in modo da farsi trovare pronte al momento della pubblicazione dei bandi.

Nei mesi scorsi la Regione ha ricevuto ben 123 proposte progettuali presentate in seguito alla pubblicazione nel dicembre del 2024 della manifestazione di interesse per il programma STEP. Ne sono state selezionate 47. Si è trattato di una fase esplorativa con finalità ricognitiva senza finanziamenti diretti, che ha consentito una mappatura delle potenzialità industriali isolane. Questi gli ambiti strategici toccati: Tecnologie digitali, incluse intelligenza artificiale, connettività avanzata e cybersecurity; Energie rinnovabili, batterie e reti elettriche; Biotecnologie, nano biotech e bioinformatica; Materiali avanzati; Economia circolare e sostenibilità ambientale ed altre tecnologie. La Regione Sardegna, come detto, sta adesso procedendo all’attivazione di bandi mirati, anche tramite confronti sul territorio con le imprese del settore

“Bonus parto per i territori senza un punto nascita”

CAGLIARI – «I bonus parto rappresentano un aiuto concreto per le mamme costrette a percorrere chilometri quando nella loro zona di residenza non è attivo un punto nascita». Lo afferma il consigliere regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris, che prosegue: «La vera soluzione sarebbe quella di garantire un maggior numero di punti nascita dislocati sul territorio, presìdi fondamentali per tutelare il diritto alla salute e assicurare pari opportunità a tutte le donne della Sardegna, ma nel frattempo è indispensabile sostenere le mamme che sono costrette a subire questi disagi».

Salaris ricorda che nel 2023, quando faceva parte della precedente Giunta regionale, era stata prevista con legge l’assegnazione di un contributo alle partorienti residenti nelle zone prive di un punto nascita facilmente raggiungibile entro i tempi stabiliti dalla normativa. Nonostante ciò permangono gravi disparità nell’accesso al contributo, che penalizzano in particolare le famiglie dei comuni ogliastrini Gairo, Lanusei, Elini, Villagrande Strisaili, Arzana e Ilbono, escluse dai benefici.

«Il criterio adottato dalla Regione – spiega Salaris – si basa esclusivamente sulla distanza temporale dai punti nascita attivi, ignorando completamente la realtà del territorio: strade tortuose e insicure, cantieri, semafori, viadotti e condizioni climatiche avverse rendono spesso impossibile raggiungere Nuoro o Cagliari in sicurezza e nei tempi previsti. È un approccio burocratico e ingiusto che discrimina le madri ogliastrine, finché non sarà concretizzata la riapertura del punto nascita di Lanusei. Una misura così concepita non tiene conto delle difficoltà reali delle comunità periferiche ed espone le donne incinte a rischi importanti per la salute propria e del nascituro».

Per questi motivi, il gruppo consiliare dei Riformatori Sardi ha presentato un’interrogazione alla Presidente della Regione e all’Assessore della Sanità, chiedendo di intervenire con urgenza ed estendere il contributo a tutte le residenti nei territori in cui la ASL è priva di un punto nascita attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica, «per garantire parità di trattamento e di accesso ai servizi sanitari».

“Fondi PNRR al termine, la Giunta Todde sostenga i ricercatori”

ALGHERO – “Tra poche settimane molte linee del PNRR entreranno nella loro fase finale. Dietro i numeri e le rendicontazioni si nasconde però un problema serio: decine e decine di ricercatrici e ricercatori sardi, formati con fondi europei, rischiano di uscire dal sistema universitario e della ricerca, senza che esista una misura regionale di continuità.

In questi anni la Sardegna ha investito, grazie al PNRR, in laboratori, tecnologie e capitale umano nei settori più strategici: digitale, salute, agritech, transizione  ecologica. Parliamo di personale altamente qualificato, selezionato su base competitiva, che ha lavorato nei progetti degli atenei di Sassari e di Cagliari e nei centri di innovazione  dell’isola.

Molti di loro hanno contratti in scadenza tra dicembre 2025 e febbraio 2026: se non si interviene, l’investimento rischia di dissolversi. È un paradosso: il PNRR nasceva per lasciare un’eredità, non per produrre “progetti  meteora”. Formare ricercatori e poi perderli significa sprecare risorse pubbliche e ridurre la capacità della Sardegna di innovare.

Per questo serve ora un impegno politico chiaro: la Regione inserisca nella prossima Legge Finanziaria un fondo di transizione post-PNRR, che permetta agli  atenei  di prorogare temporaneamente i contratti e di accompagnare  i ricercatori  verso  nuovi  bandi  nazionali  ed  europei.

È una misura di buon senso: costerebbe poco, ma eviterebbe di disperdere anni di lavoro e competenze di alto livello. Non chiediamo nuovi progetti: chiediamo di non buttare via il capitale umano che abbiamo formato. La Regione ha il dovere di garantire continuità a chi rappresenta il motore della conoscenza e dell’innovazione in Sardegna.

Altre regioni si sono già mosse in questa direzione con fondi analoghi. La Sardegna non può restare ferma: i nostri rappresentanti in Consiglio regionale devono attivarsi subito per introdurre questa misura in finanziaria e tutelare i ricercatori sardi.

Accanto ai ricercatori ci sono tecnologi, tecnici e personale di supporto che ne sostengono il lavoro quotidiano, ma il cuore dell’innovazione restano loro: le donne  e  gli  uomini  della  ricerca,  formati  con  anni  di  studio,  precariato  e dedizione. A loro dobbiamo rispetto, continuità e prospettive reali. Difendere i ricercatori significa difendere il futuro stesso della nostra isola. È una battaglia di civiltà e di responsabilità verso la conoscenza”

Alberto Bamonti consigliere comunale Gruppo Noi Riformiamo Alghero

“Agricoltura in crisi, la Giunta Todde non sblocca i fondi”

CAGLIARI – “È questo il senso della nostra interrogazione, la n. 324/A presentata ieri in Consiglio regionale per fare piena luce sul ritardo nella liquidazione degli anticipi PAC 2025 e sulla mancata erogazione delle misure CSR (Biologico, Benessere Animale, Indennità Compensativa).
Era tutto programmato, entro ottobre dovevano essere pagati circa 120 milioni di euro per 28.800 aziende sarde, più altri 70 milioni per le misure del CSR.
Invece, come sfortunatamente spesso accade in questa legislatura, solo una minima parte delle somme è arrivata.
Il resto è bloccato, e nessuno spiega chiaramente perché.
Tra i sospettati principali ci sono i soliti “problemi informatici” tra AGEA, l’Agenzia ARGEA e la società Leonardo S.p.A., che da mesi si rimpallano la responsabilità.
Nel frattempo però, chi lavora nei campi continua a fare i conti con bollette, mangimi e acqua sempre più cari, senza vedere un euro di quegli anticipi che dovrebbero garantire la sopravvivenza delle aziende, specie nel periodo di maggiori spese per le aziende agricole.
Con questa interrogazione chiediamo alla Regione tempi certi, responsabilità chiare e comunicazione trasparente, perché non bastano più le promesse o i comunicati generici, a noi, ma specialmente al mondo agricolo: serve sapere quando arriveranno i soldi”.

Piero Maieli, Angelo Cocciu e Ivan Piras (Consigliere Regionali di Forza Italia)

Sassari, maxi controllo della Polizia nel centro storico

SASSARI – Nella giornata di sabato 8 novembre, la Questura di Sassari ha predisposto un servizio straordinario di controllo del territorio ad “alto impatto”, finalizzato ad aumentare la percezione di sicurezza tra i cittadini e a prevenire fenomeni di illegalità nel centro storico cittadino.

L’attività, svolta alla presenza e sotto il coordinamento del Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Sassari, dott.ssa Virginia Martinazzi, ha interessato le principali vie del centro, tra cui corso Vittorio Emanuele, via San Donato, via La Marmora, via Mercato e via Turritana, con un dispiegamento congiunto di personale delle Volanti della Questura di Sassari, del Reparto Prevenzione Crimine “Sardegna” di Abbasanta, dei Carabinieri della Compagnia di Sassari e della Polizia Locale.

I controlli sono stati svolti sia con pattuglie in auto sia in moto, sia con agenti appiedati, che hanno operato lungo le strade e nelle aree di maggiore affluenza. Sono stati istituiti inoltre diversi posti di controllo finalizzati alla verifica dei veicoli in transito.

L’attività, particolarmente intensa, ha portato all’identificazione di oltre 200 persone e al controllo di circa 60 veicoli, consentendo di monitorare in modo capillare la zona e di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

L’iniziativa rientra nel quadro delle azioni di prevenzione e sicurezza urbana disposte dal Questore di Sassari, a conferma del costante impegno della Polizia di Stato nel garantire il rispetto della legalità e la tutela dei cittadini, con particolare attenzione alle aree più sensibili del centro storico.

“Degrado ambientale a La Pivarada”, algheresi stufi: petizione

ALGHERO – “Il Comitato del Quartiere Pivarada a seguito delle reiterate segnalazioni e lamentele degli abitanti del Quartiere, ed in particolare di quelli residenti nel tratto di strada in oggetto, e constatato che, nonostante le diverse segnalazioni verbali fatte a rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, la situazione igienico sanitaria del luogo continua pesantemente ad aggravarsi con la sempre maggiore presenza di rifiuti di varia natura e segni di infestazione di ratti. L’area risulta accessibile a soggetti dediti a comportamenti illeciti, al consumo e al presunto spaccio di sostanze stupefacenti”, cosi il comitato di quartiere de La Pivarada che, come già segnalato più volte, ma senza avere ancora alcuna risposta, evidenzia la pessima condizione di una vasta area del quartiere

“Tale situazione, oltre a rappresentare un evidente rischio igienico-sanitario, è di evidente motivo di crescente insicurezza e pericolo per chi vive, frequenta e transita nel quartiere: residenti, ospiti, ragazzi che frequentano le scuole limitrofe, clienti e dipendenti delle strutture ricettive e delle attività commerciali presenti nella via Diez e in quelle limitrofe. Segnaliamo ancora la presenza nello sterrato utilizzato come parcheggio la presenza di una persona senza fissa dimora che utilizza un’auto come dimora, nonché di un camper che staziona da più giorni”.

“In considerazione di quanto sopra descritto, il Comitato del Quartiere Pivarada
chiede: che la bonifica dell’area venga effettuata con la massima urgenza dai soggetti
responsabili ai sensi di legge, provvedendo in particolare all’eliminazione di tutti i
rifiuti presenti e l’eradicazione del canneto in modo da rendere l’area chiaramente
visibile dall’esterno, anche alle forze dell’Ordine; che le forze dell’Ordine provvedano alla non frequentazione dell’area dei soggetti che organizzano e praticano attività illecite, più volte segnalate e constatate personalmente da un Assessore; che i Servizi Sociali del Comune si facciano carico del senzatetto indigente; che il terreno sia adeguatamente recintato”.

“Confidiamo in un intervento rapido e concreto da parte delle Autorità competenti, a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, affinché possano tornare a vivere serenamente nel loro quartiere”, chiudono così dal Quartiere de La Pivarada.

 

“Tassa di Soggiorno, tariffa annuale per rendere Alghero sempre bella e accogliente”

ALGHERO – «Alghero è una città viva dodici mesi l’anno, e deve essere trattata come tale» – afferma il consigliere comunale di maggioranza Marco Colledanchise, del gruppo Orizzonte Comune, commentando con soddisfazione l’approvazione della modifica al regolamento della tassa di soggiorno, che introduce una tariffa unica per tutto l’anno.

«È una scelta di responsabilità e visione – sottolinea Colledanchise – che rafforza l’identità di una città turistica ormai matura, capace di offrire esperienze, cultura, natura, sport ed eventi in ogni stagione.
Uniformare la tassa significa superare le logiche del passato e riconoscere che Alghero non vive di stagioni, ma di continuità e qualità.»

Il consigliere spiega che il provvedimento consentirà di assicurare entrate più stabili e programmabili, da destinare a interventi concreti di valorizzazione urbana:
«Le risorse saranno impiegate per la cura del verde, il decoro urbano, la pulizia, la manutenzione, la sicurezza, la promozione turistica e l’organizzazione di eventi.
Non si tratta di una penalizzazione per chi visita Alghero, ma di un contributo positivo, un gesto di fiducia e partecipazione che migliora l’esperienza del visitatore e, al tempo stesso, la vita dei cittadini.
Perché una città curata per chi arriva è una città migliore anche per chi la abita.»

Colledanchise ha inoltre ricordato che, nella seduta precedente, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che chiede l’eliminazione della tassa di imbarco, una misura che – sottolinea – «colpisce anche residenti, lavoratori e studenti, e che va ripensata per garantire maggiore equità e accessibilità al territorio. L’obiettivo è chiaro: favorire chi arriva e sceglie Alghero.»

«Stiamo costruendo – aggiunge – una politica turistica coerente e moderna, che non si limita a gestire il presente ma prepara il futuro. Alghero non deve inseguire le stagioni: deve essere essa stessa la stagione, viva, luminosa e attrattiva tutto l’anno.»

Nel suo intervento, Colledanchise ha voluto rimarcare il lavoro di squadra dell’amministrazione:
«Questa è la dimostrazione di una maggioranza che governa con serietà e visione, che sceglie, decide e investe nel bene comune. Ogni atto, ogni scelta, ogni intervento segue una direzione precisa: rendere Alghero una città più bella, più vivibile e più competitiva. Non ci limitiamo ad amministrare: stiamo costruendo la città che vogliamo lasciare alle prossime generazioni. Una città che cresce, che si rinnova, che crede in sé stessa. E noi continueremo, con orgoglio e determinazione, a farla fiorire tutto l’anno.»

“Sanità algherese al collasso”

ALGHERO – “Quanto denunciato dalla UIL FPL sul Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Alghero è l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione ormai insostenibile — dichiara il consigliere comunale della Lega Michele Pais —. La carenza di reagenti, che costringe a sospendere numerosi esami, è solo l’ultimo sintomo di un sistema sanitario algherese e territoriale completamente abbandonato a sé stesso”.
“Negli ultimi mesi — prosegue Pais — abbiamo assistito a un progressivo depotenziamento dei servizi, con reparti sempre più sotto organico e cittadini costretti a rivolgersi al privato per ricevere prestazioni che dovrebbero essere garantite dal servizio pubblico. È inaccettabile che un laboratorio d’eccellenza come quello di Alghero si trovi a non poter lavorare per mancanza di reagenti. Questo è il risultato del disinteresse e della mancanza di programmazione da parte della Regione”.
“Non si distruggere quello che a fatica si è costruito. Occorrono serietà e continuità, alla programmazione messa in campo, abbandonando azioni punitive che sanno di ritorsione politica, con l’obiettivo di garantire dignità ai nostri presìdi e serenità a operatori e pazienti. Alghero e il suo ospedale meritano rispetto, non silenzi e scaricabarile”.

Sardegna al Centro: Alivesi, Faedda e Tilocca coordinatori

SASSARI – Manuel Alivesi alla guida dell’area metropolitano. Toni Faedda e Patrizia Tilocca vicepresidenti. Completata la struttura organizzativa in tutta l’Isola, un’assemblea partecipata e determinata ha segnato ieri all’Hotel Leonardo da Vinci un passaggio decisivo per Sardegna al Centro: 66 territori dell’area metropolitana di Sassari si sono riuniti per eleggere all’unanimità il nuovo coordinamento provinciale.

Manuel Alivesi, commercialista e assessore della giunta Campus, è il nuovo coordinatore metropolitano. Al suo fianco, come vice, Toni Faedda, sindaco di Olmedo, e Patrizia Tilocca, consigliera della Municipalità della Nurra. All’assemblea hanno preso parte Antonello Peru, fondatore del movimento e consigliere regionale, insieme a numerosi sindaci, amministratori e componenti dei direttivi territoriali. Una forza politica radicata nei territori

Sono passati due anni dalla nostra nascita e con orgoglio Sardegna al Centro è diventata una realtà vera in tutti i territori dell’Isola, ha dichiarato Antonello Peru. Abbiamo costruito una classe dirigente di alto profilo. Non siamo qui per contrapporci, ma per organizzare in libertà l’azione concreta sui bisogni veri dei cittadini.

Il movimento punta su cinque temi strategici per valorizzare le peculiarità della Sardegna: dal mondo delle campagne al turismo, dai servizi al patrimonio identitario e culturale, alla valorizzazione delle zone interne, in una visione integrata che connetta patrimonio naturale e sviluppo equilibrato.

Le priorità del nuovo coordinamento

Toni Faedda ha rilanciato la sfida: Vogliamo una Sardegna che si autodetermina, che restituisce potere ai territori, che valorizza competenze, meriti e libertà.

Manuel Alivesi è stato netto: In Sardegna manca una guida. Manca un’idea sociale, economica ed energetica che connetta tutte le sensibilità per la crescita. Patrizia Tilocca ha tracciato l’obiettivo operativo: Dobbiamo avere in ognuno dei 377 comuni della Sardegna un riferimento credibile. Una presenza viva, radicata, che diffonda i nostri principi insieme alle strutture provinciali.

Particolarmente applaudito l’intervento di Giampiero Lavena: Dobbiamo ricostruire i luoghi dell’incontro. Le piazze, gli spazi dove le persone si guardano, si parlano, si riconoscono. Una comunità cresce se coltiva relazioni, non solo numeri. Con questa elezione, Sassari completa i coordinamenti già strutturati in tutte le province sarde. Nei prossimi giorni il coordinamento metropolitano si riunirà per formare una direzione ristretta e costituire gruppi tematici operativi. La politica vive di spot, così si perde il senso di appartenenza. Noi siamo la differenza, hanno ribadito i dirigenti. Siamo la forza credibile tutta sarda per rinascita, leale e coerente, in un contesto ancora intriso di opportunismo e centralismo. Siamo qui per costruire, passo dopo passo, una Sardegna al Centro