Arresti e crisi: bruniani sordi, è scontro

ALGHERO – Ogni volta, in questi momenti, ed è già successo alcune volte, pubblico, stampa e, in generale la città (che oramai ha già sicuramente decretato il suo giudizio definitivo), si attendono il classico “scatto d’orgoglio”. Crisi di Giunta, uscita di Consiglieri, errori grossolani negli atti e diffusi problemi, critiche a 360° e adesso anche il terremoto giudiziario. Niente, come nulla fosse, e in linea con la nota (astratta, marziana e, per certi passaggi, offensiva per stampa e Procura), la maggioranza, o meglio 13 persone che da un paio di anni stanno decidendo le sorti di Alghero, hanno deciso di andare avanti.

E, se non fosse stato per la netta presa di posizione delle opposizioni, non si sarebbe neanche aperta una, giusta, doverosa e attesa discussione, sulla “pagina più nera del Comune di Alghero” di questi giorni che vede l’attuale amministrazione caratterizzata da “arresti e crisi”. A rompere gli indugi è stata Monica Pulina che, dai banchi dell’opposizione, dopo un breve intervento del sindaco che gettava acqua sul fuoco, annunciando che in settimana avrebbe nominato i due assessori che mancano in Giunta, ha chiesto che si discutesse del gravissimo momento. Muro di gomma da parte della maggioranza che, dopo la falsa partenza con le “brevi segnalazioni” dove Michele Pais ha ribadito l’urgenza di parla degli accadimenti e aver chiesto più volte il numero legale, è nato un parapiglia in Aula.

Sartore, capogruppo della Lista di Bruno, è intervenuto cercando di spiegare che non c’era nulla da discutere visto che “questa non è un aula di Tribunale e che comunque la Giustizia farà il suo corso” e poi ha aggiunto che, rispetto alle vicende giudiziarie, “non mi appassiono”. Poi, ancora scontri e polemiche e pause fino a quando, finalmente e in netto ritardo, il presidente del Consiglio Matteo Tedde ha dato parere favorevole a impedire che si facesse un Consiglio “normale” e che si aprisse una discussione sui vari fatti. Passaggio che Tedde avrebbe già voluto permettere, a quanto raccontato dalle opposizioni, ma poi Bruno pare si sia imposto per andare avanti, come nulla fosse.

Ed invece si è aperto il dibattito. Michele Pais, senza troppi giri di parole, ha tuonato che il “sindaco non poteva non sapere e comunque è responsabile per quanto sta accadendo e non si può sottrarre dalle evidenti e chiare responsabilità politiche”, per quella che, come ha ricordato Maria Grazia Salaris “è un fatto mai accaduto nel Comune di Alghero e per questo avrebbe meritato un altro tipo di risposta da parte di Bruno e sua maggioranza che paiono fare finta di niente”. Ma la Salaris, così come Ferrara, Daga, Ferrara e Pulina, si è soffermata sul punto centrale: la macchina amministrativa ha perso un dirigente fondamentale. Ovvero, vista la misura restrittiva, non c’è più Mulas ai Servizi Sociali. Un settore delicato con tante difficoltà è stato detto e diffusi problemi vista la crisi economica e sociale che attraversa Alghero. L’assessore Castellini ha annuito. Ma è proprio Monica Pulina, già nell’Udc e sicuramente scossa da quanto accaduto al suo ex-leader Antonello Usai, che messo a nudo il problema politico e personale: “nessuno ha ricordato l’operato di Usai, neanche una parola dalla maggioranza che pensa solo a vivacchiare e non lasciare la poltrona, neanche dal sindaco, vi dovreste vergognare per aver scaricato una politico che vi ha fatto vincere le elezioni e garantito di potere governare fino ad oggi”. Ma poi, in chiusura, Bruno non si è sottratto, quasi commosso, a parlare di Usai. Dalla condivisione dei primi passi in politica fino ad oggi. Una chiosa dovuta e attesa, ma che, è evidente, cozza con quanti occhi e orecchie vedono dentro e fuori dall’aula compreso il (ri)avvicinamento, a tempesta (non certo) finita dell’ex-assessora, braccio destro di Bruno, Gabriella Esposito. Un periodo, torbido e oscuro, che, come detto, e sarà così, verrà ricordato per decenni e su cui ci sarebbe da scrivere un libro.

Nella foto il Consiglio Comunale di ieri

S.I.