Alghero e fondi Ue, occasione unica: urge un Ufficio Europa

ALGHERO – “Occorre che il Comune di Alghero si attrezzi per partecipare ai bandi e per predisporre progetti per intercettare le straordinarie risorse finanziarie che a breve arriveranno dall’Europa”-. Secondo il Commissario cittadino di Forza Italia Tedde all’interno del Quadro finanziario pluriennale europeo 2021 – 2027 di 1074 miliardi di euro, integrato dai 750 miliardi di Nex Generation EU, la Sardegna si prepara ad esercitare in Italia un ruolo di rilievo, avendo la possibilità di ricevere una vera e propria cascata di risorse finanziarie. Miliardi di euro la cui corretta programmazione e un’ efficace capacità di spendita determineranno la positiva proiezione della Sardegna verso decenni di riscatto e prosperità. “In questa fase preliminare è fondamentale il ruolo dei comuni –commenta l’ex sindaco di Alghero- che debbono necessariamente inserirsi in modo autorevole e collaborativo all’interno della governance multilivello che mette in comunicazione la UE e gli uffici delle pubbliche amministrazioni isolane. Da ciò –precisa Tedde- deriva l’assoluta necessità che il Comune di Alghero si doti di un Ufficio programmazione che sia in grado di proiettarlo nello spazio UE e che funga da raccordo fra le strategie locali, quelle regionali e quelle dell’unione Europea.”

Tedde è fortemente convinto che lo sviluppo territoriale sia legato alle nuove strategie europee. E che Alghero deve essere pronta a fruire delle misure previste dal Bilancio Europeo, integrato dai fondi del Recovery Fund, con una struttura che elabori e candidi progetti e faciliti la spendita delle risorse che per la Sardegna saranno rilevantissime. Fra politiche di coesione, Recovey fund e Intesa stato – Regione stipulata dal Presidente Solinas e dall’Assessore Fasolino nel novembre del 2019, secondo l’ex sindaco di FI non è improprio parlare di circa 10 miliardi di euro che potranno essere utilizzati in Sardegna per infrastrutture e collegamenti, energia, sanità, servizi. Un fiume di denaro che deve essere speso bene per realizzare in tempi rapidi una cappa di prosperità per la Sardegna dei prossimi decenni, creando opere pubbliche strategiche e sostenendo gli investimenti e la crescita delle imprese isolane. C’è la possibilità di vedere gli effetti di un secondo Piano Marshall, che fu in effetti il primo Recovery Program.

“Ma per fruire di queste risorse Alghero deve costituire un vero e proprio “Ufficio Europa” -sottolinea l’esponente politico che con la sua Giunta negli anni 2002 – 2010 fu supportato da un efficientissimo Ufficio programmazione-. Un Ufficio che raccolga la sfida del settenato 2021-2027 nell’attività di intercettazione dei fondi europei per lo sviluppo territoriale, culturale, ambientale e crei un ponte fra cittadini algheresi e Unione Europea per consentire loro di approdare in tempo reale a flussi di informazioni e di conoscenza della programmazione europea nelle politiche legate alla istruzione, cultura, giovani, ambiente e turismo. Facciamo ancora in tempo, ma occorre lavorare per “sgabbiare” per primi e avere più possibilità di giungere al traguardo quantomeno nelle prime posizioni –chiude Tedde-.”