“Acquedotto Mandrolisai, la Maggioranza 5 Stelle stoppa 30milioni: assurdo”

CAGLIARI – «Non posso nascondere il fortissimo rammarico e la profonda delusione per la bocciatura, da parte della maggioranza che guida la Regione, della mia proposta emendativa alla legge di assestamento del bilancio regionale. Un provvedimento da 30 milioni di euro che avrebbe consentito di affrontare e risolvere un’emergenza idrica che da anni colpisce duramente una quindicina di Comuni tra il Barigadu, la Barbagia e il Mandrolisai, a cavallo delle Province di Nuoro e di Oristano. Il tema dell’approvvigionamento idrico del Barigadu e del Mandrolisai riveste, a mio avviso, primaria importanza e il mio emendamento aveva solo l’obbiettivo di garantire immediato sollievo alle comunità coinvolte.»

«Ancora una volta però – denuncia Cera – si assiste alla più totale incoerenza tra le parole e i fatti: da un lato si proclama vicinanza ai territori e sensibilità verso i problemi delle comunità più fragili e periferiche, dall’altro si respingono senza appello proposte concrete che avrebbero dato risposte immediate e risolutive. Nessuna disponibilità al confronto, nessuna volontà di condividere azioni comuni per risolvere problemi reali: soltanto inviti al ritiro e bocciature sistematiche di tutte le iniziative provenienti dalla minoranza.»

«La mia proposta – prosegue il consigliere – puntava a ripristinare e integrare le risorse a favore di EGAS (Ente di Governo d’Ambito della Sardegna), per destinarle al Comune di Busachi, dove si registrano disagi gravissimi e prolungati per l’insufficiente e precaria erogazione dell’acqua, e ad altri dodici Comuni che si sono visti “scippare” i fondi inizialmente accordati proprio per fronteggiare questa emergenza, dirottati invece a favore di territori della Nurra e dell’Ogliastra.»

L’acquedotto “Barbagia-Mandrolisai” rappresenta un’infrastruttura vitale: rifornisce i Comuni di Tiana, Sorgono, Atzara, Meana Sardo, Austis, Ortueri, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Sorradile, Bidoni, Busachi, Ula Tirso e Ardauli, comunità che da anni subiscono gravi e quotidiane restrizioni nell’erogazione idrica. L’emendamento prevedeva non solo il rifacimento integrale della rete, ma anche l’attuazione di interventi strutturali urgenti di manutenzione straordinaria, riassetto funzionale, completamento e integrazione delle opere esistenti, con particolare attenzione alle condotte e agli impianti di Busachi.

«La mia proposta emendativa si poneva l’obiettivo di garantire l’acqua e lo sviluppo ad una quindicina di comuni ormai stremati dalla situazione. Un territorio fortemente colpito dallo spopolamento dove i cittadini non possono, nel 2025, disporre di un bene prezioso e necessario come l’acqua. Come possiamo pensare che la gente possa fare le scelte di andare ad abitare in questi bellissimi paesi, ricchi di storia, di cultura e di tradizioni, con un fortissimo valore identitario, senza poter però disporre dell’acqua nelle case.»

Si trattava – conclude Cera – di un atto di giustizia e di responsabilità verso territori che soffrono una crisi idrica senza precedenti, con pesanti ricadute sulle famiglie, sull’agricoltura e l’economia locale. La scelta della maggioranza di centro sinistra, ed in particolare dei consiglieri eletti in Provincia di Oristano, di respingere questa proposta dimostra, ancora una volta, che la distanza tra i proclami e le decisioni concrete è enorme. Non smetterò, comunque, di battermi per garantire a queste comunità il diritto fondamentale ad un servizio idrico sicuro, efficiente e dignitoso.»