Porto e aeroporto: Alghero si gioca tutto

ALGHERO – Come anticipato da Algheronews.it, mentre la politica locale è avulsa da tematiche legate all’ordinario e alla crisi politica in cui si trova la maggioranza consigliare, si giocano partite fondamentali per il presente e futuro di Alghero. Il benessere della comunità è legato a doppio filo ad alcuni temi di cui si sente parlare poco o niente: porto e aeroporto.

Per quanto riguardo l’approdo, mentre altre località sarde (ad esempio Stintino, Villasiumius, Palau) hanno messo la freccia ed hanno scelto di indirizzare parte del proprio sviluppo anche sul versante della nautica, nella Riviera del Corallo, dove si trova uno dei porti turistici più grandi e belli del Mediterraneo, si vive dell’incertezza o peggio nel mantenimento dello status quo che tradotto significa avere uno scalo che cade a pezzi, senza adeguati servizi e con un traffico in profondo calo dove le imbarcazioni di lusso sono solo una chimera. Stesso discorso per le iniziative sportive e sociali di rilievo. Sono anni che non si vedono delle regate degne di questo nome che potrebbero, anch’esse, attirare un gran numero di turisti. Questo, ovviamente, senza dimenticare l’importanza della nautica di alto livello che rappresenta un giro d’affari enorme. Come sanno tutti nei cassetti della Regione giaciono due progetti uno (già da oltre due anni) facente capo a Marina di Alghero (del gruppo di caratura internazionale Marinedi che gestisce oltre 20 porti tra Italia ed estero) e l’altro del Consorzio del Porto di Alghero. Al netto del giudizio sulle due proposte, cose che spetta agli uffici con sede a Cagliari, è assurdo che Alghero si trovi ancora a non avere risposte e soprattutto che non si faccia fronte comune, a partire dall’amministrazione comunale in carica, per fare in modo che gli assessorati preposti (Maninchedda e Erriu) sbrighino la pratica, definendo il tanto agognato “project financing” al fine di decidere chi debba realizzare il nuovo scalo algherese. Questo determinerebbe benessere, crescita e numerosi posti di lavoro anche nell’ottica di uno sviluppo più generale.

Situaziona simile riguarda l’aeroporto. L’allarme dell’abbandono di Ryanair è una litania che ciclicamente si ripete. In questo caso è ovvio che ogni ragionamento sul futuro del vettore irlandese è strettamente connesso alla privatizzazione della Sogeaal. Come anticipato da Algheronews.it, è chiaro che il subentrante deciderà quali rapporti avere con le compagnie presenti in loco. E Ryanair è una di queste. Tutti sanno che la compagnia con sede a Dublino ha continuato ad operare ad Alghero, grazie ai sostanziosi finanziamenti regionali erogati in regime di co-marketing. Oltre la solita “spada di Damocle” del giudizio dell’Unione Europea su questi fondi, giudicati come “aiuti di Stato”, in base alla legge 10, c’è da comprendere se la nuova proprietrà vorrà accollarsi questo onere. Ovviamente è anche un onore avere i collegamenti di O’ Leary. Gli unici che garantiscono un po’ di turismo ad un territorio asfittico che da anni non offre niente o poco per richiamare i flussi dei viaggiatori. Ma quelle rotte, di cui molte non risultano più prenotabili dopo marzo 2016, sono appetibili da altri vettori. Anche in questo caso, come detto, si gioca una partita cruciale per la vita del territorio. Pochi giorni da sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte di privatizzazione in ottemperanza del bando realizzato dall’attuale management. Pare che abbiano partecipato 3 o 4 realtà. Alcune pronte a creare un vero “hub turistico” previa definizione di radicali investimenti sul territorio. Speriamo che la politica, o quel che resta di essa, riesca a governare questi processi altrimenti c’è il serio rischio che quest’area della Sardegna soccomba definitivamente a favore di altre molto più dinamiche e attrattive grazie alla straordinaria azione sinergica tra amministratori e privati.

Nella foto il porto di Alghero

S.I.