Da Zola a Sau, passando per Cossu: fantasisti sardi

ALGHERO – Il calcio in Sardegna è lo sport di squadra per eccellenza e ha nel Cagliari la sua società di riferimento. La squadra isolana, capace di vincere uno storico Scudetto nel campionato 1969-70, ha vissuto negli ultimi anni una serie di annate altalenanti tra la Serie A e la Serie B, alternando così risultati importanti a retrocessioni piuttosto dolorose, ma senza mai perdere l’entusiasmo della grande piazza che è sempre stata. In questo recente periodo, ossia dagli inizi degli anni 2000, la società cagliaritana è stata onorata da una serie di calciatori dal talento purissimo nati e cresciuti proprio in Sardegna.

Il primo è stato Gianfranco Zola, fantasista nato a Oliena nel 1966 e cresciuto calcisticamente sotto la guida di un certo Diego Armando Maradona quando vestiva la maglia del Napoli. Nonostante la piccola statura, il folletto sardo fu subito in grado di farsi notare per la sua abilità impressionante con la palla al piede e per le sue capacità di effettuare giocate impensabili a livello offensivo. La pesante eredità di Maradona, che gli lasciò la maglia numero 10 del Napoli, non fu un ostacolo per la crescita del fantasista isolano, che dopo aver ben fatto al Napoli fu prima comprato dal Parma e in seguito reclutato dal Chelsea. Arrivato al club del capoluogo isolano nell’estate del 2003, Zola riuscì a trascinare la squadra della sua terra a un’importante promozione in Serie A e nella stagione seguente ottenne con i rossoblu un onorevole dodicesimo posto nel campionato più prestigioso d’Italia, prima di ritirarsi definitivamente dopo aver segnato in totale 27 reti con la maglia del Cagliari, una squadra con molte possibilità di salvezza nella prossima stagione di Serie A secondo le più quotate scommesse sportive del momento.

Proprio dopo l’addio di Zola, un altro sardo avrebbe occupato il ruolo di fantasista del Cagliari. Si tratta di quell’Andrea Cossu che dopo un lungo girovagare avrebbe finalmente indossato la maglia del Casteddu, la sua squadra del cuore fin da piccolo. Nato nel 1980, Cossu avrebbe giocato solo una stagione con i rossoblu prima di andare al Verona. Tornato al Sant’Elia nell’estate del 2008, da quel momento in poi il trequartista avrebbe rappresentato l’elemento più talentuoso dei suoi, oltre che il più rappresentativo, giocando ben otto stagioni di seguito in Serie A con la maglia del Cagliari e spiccando soprattutto per la grande quantità di assist dati ai compagni e per l’enorme amore profuso per la squadra.

Nel 2012 fu invece il turno di Marco Sau, attaccante classe 1987 nato a Sorgono, in provincia di Nuoro. L’attuale attaccante del Benevento avrebbe iniziato col botto la sua avventura al Sant’Elia, segnando 12 reti in 30 partite nella sua prima stagione di Serie A, un’annata nella quale fece registrare il suo record di reti in massima serie. In sei stagioni e mezzo Sau avrebbe messo a referto 49 reti in totale con il Cagliari, e ancora oggi è ricordato dai tifosi come l’attaccante sardo più prolifico e talentuoso che abbia mai indossato la maglia del Casteddu.