Pd: nessun accordo con Bruno

ALGHERO – “Conosciamo tutti il passato remoto e recente del rapporto tra il Sindaco Mario Bruno e il nostro Partito. Non è nostro interesse aggiornare su questi aspetti. E’ bene però, per amor di chiarezza, di tanto in tanto fare il punto della situazione politica e comunicare gli aggiornamenti in maniera diretta senza neanche i filtri della stampa. Certamente senza curarci delle farneticanti interpretazioni di certe fazioni”. Il Partito Democratico, attraverso la pubblicazione sul suo sito, fa chiarezza riguardo i rapporti col Sindaco Bruno. L’avevamo definita una “gif”, questo perchè nonostante il Pd fosse stato chiaro sin dall’inizio si era attivato un movimento circolare e ripetuto che poteva durare in eterno. Proprio come una “gif”. Ma, per sgombrare il campo dagli ecquivoci in relazione anche alle scelte in aula e commissione dei singoli consiglieri (Daga e Pirisi), ecco il documento dei dem catalani.

“Dopo l’uscita dalla maggioranza dell’UDC il Sindaco si trova a governare la città con una maggioranza risicatissima. Pertanto, come ci riferisce, ha “ricevuto mandato” di sondare l’orientamento delle altre forze politiche in Consiglio comunale. Ancora una volta non possiamo parlare delle interlocuzioni con altri partiti, che non sappiamo se vi siano mai state, possiamo solo riferirci alle nostre. Dopo gli incontri (due, uno in Via Mazzini e uno a Sant’Anna) tra il Sindaco e il Segretario cittadino Mario Salis di cui abbiamo già ampiamente riferito è seguito un ulteriore approccio da parte del Sindaco. Un colloquio telefonico con il Segretario cittadino per un approfondimento in data Giovedì 10 Dicembre 2015. Ricordiamo qui brevemente che il PD chiedeva come condizioni essenziali per potersi sedere ad un tavolo negoziale che tale chiamata non fosse “privata” ma ufficiale (informandone cioè apertamente i cittadini), che non fosse unidirezionale (non solo per il PD ma aperta a tutte le forze elette in consiglio), che questo presupponesse un riassetto di tutta la compagine amministrativa ed una revisione congiunta degli obiettivi programmatici e del cronoprogramma ad esso legati”.

“In data Venerdì 11 Dicembre il Segretario Salis riferisce alla Segreteria il contenuto del colloquio con il Sindaco del giorno prima. Pur, teoricamente dicendosi disponibile a accettare le proposte del PD, in pratica non si rende disponibile né a dichiarare la crisi apertamente, né a colloquiare con altre forze che non siano il PD (per le quali non avrebbe mandato da parte della sua maggioranza) né tantomeno ad aprire un tavolo negoziale. Suggerisce invece un accordo tra le parti (Bruno-PD) sulla base di un certo numero di incarichi (altrimenti detti poltrone)… Sembra si trattasse di due assessorati e della Fondazione Meta… Non sappiamo di più perché, giustamente, il Segretario cittadino ha stoppato la discussione che andava in una direzione poco consona alla dignità di questo partito. Noi infatti siamo convinti (e da qui nascono le suddette condizioni) che prima si decide cosa fare e quando, poi eventualmente chi lo fa”.

“La Segreteria del PD, ascoltato il resoconto del Segretario su tale colloquio ha deciso di rimanere sulla linea indicata in precedenza. A scanso di equivoci, è bene precisare che non si tratta di ottusa decisione preconcetta ma di una questione di pura coerenza. E neanche coerenza con se stessi, bisogna precisare ancora, coerenza piuttosto con il mandato politico ricevuto con quasi 4 mila voti alle ultime elezioni. Ma sempre per amor di chiarezza diciamo che siamo consci del fatto che, per chi vuole denigrare il nostro operato a prescindere, come la facciamo, tanto la facciamo sbagliata! E sì, perché se accettassimo il “metodo Bruno” ci direbbero che negoziamo per le poltrone. Se non accettiamo e restiamo sulla nostra linea ufficiale ci dicono che negoziamo all’infinito e quindi siamo rei di voler prolungare l’agonia dell’amministrazione. E magari di farlo per “pruriti” personali senza badare ai problemi reali della città”.

“La verità, per chi ha l’onestà intellettuale di riconoscerla, è che non abbiamo vinto le lezioni, non siamo forza di maggioranza, il nostro programma (seppur ampiamente apprezzato) non è quello scelto dai cittadini algheresi. Noi ce ne siamo fatti una ragione. Ci siamo stati, e ci siamo, in Consiglio comunale, nelle Commissioni, con proposte tematiche concrete ed operative. Ma non sta a noi decidere, non è il ruolo che ci è stato dato democraticamente. Lavoriamo all’opposizione con i mezzi a nostra disposizione per costruire, mai distruggere, mai disgregare, mai denigrare. Oggi i fatti ci danno (amaramente) ragione. Quel progetto politico-amministrativo per cui Mario Bruno ha lasciato il PD, ha fallito. Politicamente, non possiamo prescindere da questo”.

“Se la città ha bisogno del nostro “saper fare bene le cose” ci siamo. Se la compagine che resta della maggioranza Bruno ha bisogno di stampelle che di tanto in tanto diano un’aggiustata ai numeri mancanti lo facciamo fare ad altri, se li trova. Chi ha la responsabilità di governare questa città ha anche la responsabilità di chiarire come lo vuole fare. Non saremo noi ad impedirgli di farlo, sebbene convinti che, ad oggi, non abbia reso un buon servizio. Rispettosi del voto dei cittadini algheresi stiamo a disposizione per elaborare programmi e cronoprogrammi. Non siamo a disposizione per parcellizzazione di posizioni di comando. Chiariti principi che governano il nostro operato, attendiamo sviluppi, di cui, sempre per amor di chiarezza, daremo puntuale informazione”.

Nella foto Pirisi, Salis e Daga del Pd

S.I.