Scontro, polemiche e isteria su turismo ed eventi: facciamo chiarezza

ALGHERO – Una comunità in preda alla nevrosi. Dibattere di qualsiasi tema in una condizione di totale isterismo, è praticamente impossibile. A ciò si aggiunge un uso chiaramente patologico dei social, facebook nello specifico, è la frittata è fatta. O meglio, l’arrostita è fatta.

Ricostruiamo i fatti. Tutto è nato da un post, ripreso da Algheronews, di un’importante imprenditrice turistica e del sistema ricettivo algherese che aveva definito un quadro piuttosto desolante riguardo la condizione generale di Alghero. Condivisibile o meno, certamente ha avuto il merito di squarciare il velo di ipocrisia che, da tempo, avvolge alcune tematiche che paiono intoccabili. Del resto, come noto, oramai nel centro catalano è quasi vietato toccare certe tematiche altrimenti la pentola, già in ebollizione, rischia di saltare.

Ma, una comunità avveduta e con una guida matura e veramente innamorata della propria terra, non dovrebbe avere timore di discutere di evidenti criticità al fine di superarle e provare a trovare delle soluzioni. Invece, nell’arco di pochissime ore, si è scatenato “l’inferno”. Tutto, come detto, alimentato non solo dai social, ma, fatto che lascia ancora più perplessi, dalla politica e pure dalle, troppo silenti, organizzazioni di settore. Attenzione, a dare ulteriore input, seppur di tenore molto tenue e volte ad offrire un ragionamento e proposte sono state le considerazioni emerse da parte, prima, dell’ex-assessore Di Gangi e, poi, dell’attuale delegato al Bilancio Daga.

Sebbene il tenore fosse dialogante, si sono registrati, com’è normale, alcune “pizzicate” e soprattutto alcuni prese di posizione che apparivano differenti rispetto a quanto narrato fino al recente passato. Ma si sa, avere ruoli, di opposizione o governo, anche se non dovrebbe, muta anche le persone, figuriamoci i loro pareri. 

Da qui, secondo alcuni a palesare evidenti spaccature, forse insanabili, interne alla maggioranza del sindaco Cacciotto,  è stata diffusa una nota a firma dei partiti 5 Stelle, Città Viva e AVS. Non forze politiche marginali, ma realtà che esprimono i vertici della Fondazione, assessorati e anche il Primo Cittadino. Entrando nel merito criticano, in sintesi, un’assenza di programmazione e di valutazione delle varie iniziative predisposte e a cui viene dato parere positivo soffermandosi, nello specifico, nella manifestazione che si era appena svolta nel tratto del litorale di San Giovanni.

Non una sagra, come qualcuno in queste ore maldestramente sta cercando di dire, ma una 4 giorni di musica, cibo e food con, è vero, un abbondante dose di porcetto arrosto. Niente di male. Ma, per gli esponenti di maggioranza di sinistra e anche da diversi commentatori, le valutazioni non sono state per niente positive. La motivazione, però, forse è da trovare nel fatto che Alghero e in particolare il suo prezioso lungomare che, ricordiamolo, è intitolato ad una dei più grandi urbanisti mondiali (Busquets), e nell’unicità della spiaggia cittadina di San Giovanni fino al porto, è da settimane che vede offerte di “eventi” con una simile proposta incentrata su birra, food e arrosti di vario genere. Certo, con anche la musica. Ma, anche in questo caso, non certamente con proposte troppo ricercate. “Ma è quello che la gente vuole!”, direbbero in tanti. Non è così. La “gente” apprezzerebbe, come anche per l’offerta di food & beverage uno scatto più avanti. Ma, quando non c’è una chiara regia sull’offerta, è chiaro che chiunque organizzi punta al minor rischio possibile e, da sempre, questo modus operandi non può che portare una domanda non certo eccelsa, ma piuttosto massificata.

Facendo un passo indietro nella ricostruzione dei fatti, dopo le prime uscite su stampa, si è sollevata la polemica politica con i tradizionali scontri tra maggioranza (Tedde, Cocco, Delogu) e opposizione (ancora Moro) e a contorno una marea di commenti e post sui social (che tra l’altro, cosa mai vista, hanno provocato una pessima cartolina e immagine di Alghero “sparata” a tutta pagina da un quotidiano regionale) per lo più totalmente non a fuoco sul vero tema che dovrebbe essere un altro: nessuno è contro gli eventi di enogastronomia, tanto meno contro chi fa impresa, soprattutto se pure giovane, ma è necessario trasformare il “salotto di casa” in una perenne griglieria e festa della birra? 

Alghero è uno tra i comuni più estesi. Ha un territorio, bellissimo e con valenze storiche, naturalistiche e peculiarità uniche. E soprattutto aree che si prestano proprio per queste proposte e che vedono la presenza di servizi come l’anfiteatro di Maria Pia un luogo che farebbe invidia ad ogni comune e che invece Alghero utilizza a singhiozzo e solo per qualche settimana estiva. Ovviamente nell’ottica di una indispensabile delocalizzazione rispetto ad un centro troppo antropizzato. Grave errore di visione. Tale struttura, con anche l’agognata riqualificazione degli spazi adiacenti all’arena (sportivi, ludici, bar, enogastronomia, etc) deve, da tempo, e dovrà diventare il luogo deputato per questo tipo di eventi. Tutto questo al netto di manifestazioni come il Summer Beach che, nonostante mille difficoltà, a seguito della tenaglia delle burocrazie ed uffici sempre troppo presenti, riesce ad offrire una nutrita programmazione sportiva e di intrattenimento che, è vero, potrebbe essere implementata, ma, come tutte le questioni di questa città, vede crescere un’ultima questione: dov’è la Politica?

Stefano Idili