Lega: “Un riconoscimento pubblico per Monsignor Corrias”

ALGHERO – “Monsignor Mario Corrias è stato una figura straordinaria, capace di unire fede, cultura e amore per il prossimo. È giunto il momento che Alghero gli renda il tributo che merita”. Con queste parole Salvatore Carta, militante della Lega di Alghero, rilancia l’appello per un riconoscimento pubblico al sacerdote che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento umano e spirituale per la città.
Carta sottolinea come Monsignor Corrias, nato a Borore nel 1920 e consacrato sacerdote nel 1940, abbia portato ad Alghero – dal 1970 – un sorriso e una dedizione che hanno lasciato un segno profondo nella comunità. “Non è stato solo un uomo di chiesa – prosegue Carta – ma anche un educatore e un promotore di cultura. Ha fondato nel 1992 l’Università della Terza Età, di cui fu direttore, e ha insegnato al liceo Manno, trasmettendo ai giovani il valore della conoscenza e del rispetto reciproco.”
Proprio per rendere onore a questa figura di fede e di impegno civile, il consigliere comunale Michele Pais (Lega) ha depositato un ordine del giorno in Consiglio comunale che propone l’intitolazione di una via, una piazza o uno spazio pubblico a Monsignor Mario Corrias.

“È sorprendente – osserva Carta – che una città così ricca di storia e di tradizioni non abbia ancora dedicato un luogo a un uomo che ha fatto tanto per la nostra comunità. Monsignor Corrias è stato un esempio di bontà, cultura e servizio al prossimo. Onorare la sua memoria significa riaffermare i valori civili e morali che devono guidare la nostra società.”
L’esponente della Lega conclude con un appello condiviso: “Diamo voce alla riconoscenza di un’intera città. L’intitolazione di uno spazio pubblico a Monsignor Corrias non è solo un atto simbolico, ma un gesto di amore e gratitudine verso chi ha saputo donarsi con umiltà e generosità. I tempi sono maturi per procedere col doveroso riconoscimento a queste illustre figura della comunità cittadina, perché la memoria è la radice della nostra identità.”