Alghe putrescenti, indagini del Noe

ALGHERO – Non poteva che andare così. Ed è solo l’inizio di un percorso che porterà, ovviamente, all’eliminazione di questa sorta di discariche cittadine di rifiuti. Sebbene la posidonia non lo sia e anzi rappresenti un patrimonio per l’ambiente marino, quando è viva in acqua o appena spiaggiata, quando invece è stoccata per mesi e mesi, sotto il sole, in pieno centro città, a pochi metri da attività, scuole, porto e manifestazioni con anche famiglie, non può che rappresentare un vero problema ambientale.

Ed è così che il Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri si è recato nei tre luoghi dove vengono depositate le alghe: Punta Negra, Maria Pia e San Giovanni. Zone di estremo pregio naturalistico che, di fatto, vengono in parte compromesse da questa presenza. Ammassi di alghe putrescenti che diventano un ricettacolo di insetti e presenza anche di escrementi. Insomma uno spettacolo indegno per una città turistica e in generale per la valanga di persone che frequenta quei luoghi per recarsi al mare.

Per adesso i militari del Noe, coadiuvati anche da un tecnico dell’Arpas che ha acquisito dei campionamenti delle acque in particolare nella zona del Canalone che, come evidenziato da Algheronews [Leggi], resta un problema irrisolto quando in alcuni anni con interventi adeguati poteva trovare una definitiva soluzione, hanno fatte proprie le varie indicazioni sulla condizione di questi siti, ma è sicuro che poi vengano accertate le responsabilità di tale situazione e dunque anche la mancata bonifica di questi siti. Del resto, come da foto presenti spesso sui social, oramai, quella di San Giovanni pareva proprio non sorta di deposito di lavoro con la presenza fissa, giorno e notte, di camion e ruspe salvo poi non modificare la condizione igienica in maniera definitiva e totale.

Nella foto lo stock di alghe puzzolenti nella spiaggia di San Giovanni lungo la passeggiata Barcellona

S.I.

Alghero, ratti e blatte in via Sassari

ALGHERO – Anche in periferia e forse pure alle porte dell’agro questo “spettacolo” potrebbe essere giudicato in maniera negativa, ma non può non esserlo in pieno centro e una delle vie dello shopping di Alghero. Alcuni topi nell’albero sul marciapiede dell’arteria dove insistono negozi, bar e altre attività. La segnalazione è giunta dagli stessi titolari delle attività di quella zona che da giorni vedono transitare i ratti a pochi passi dall’ingresso dei loro esercizi commerciali. “Non capiamo come possa accadere che in una delle zone più trafficate di Alghero non sia stata fatta una disinfestazione per cacciare via topi e altro, in particolare le blatte, che hanno invaso il centro”, commenta un commerciante. La speranza è che ci sia un intervento da parte dell’Amministrazione e degli organismi comunali preposti senza che ci siano necessario ulteriori segnalazioni.

Nella foto i topi alla base dell’albero sul marciapiede della centralissima via Sassari

S.I.

Pesca Nacchera, rischia arresto

VILLASIMIUS – Rischia un arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da 2mila a 12mila euro e una sanzione amministrativa da mille euro il turista piemontese fermato dal Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale per il possesso di una nacchera di mare (‘Pinna nobilis’) della lunghezza di circa 40 centimetri prelevata nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara.

Gli agenti della Stazione Forestale di Castiadas, dopo le segnalazioni arrivate da alcuni bagnanti di un prelievo nella spiaggia di Porto Giunco, a Villasimius, hanno fermato l’uomo e sottoposto a sequestro la nacchera. Il turista, che ha dichiarato di non avere conoscenza del divieto, è stato deferito all’Autorità giudiziaria. L’operazione del Corpo forestale si inquadra nella tutela della biodiversità della Sardegna. I bagnanti che hanno segnalato il fatto agli agenti della locale stazione hanno dimostrato una particolare sensibilità alla tutela ambientale, specie in virtù della particolare protezione del luogo inserito nell’Area marina protetta di Capo Carbonara.

La nacchera di mare o ‘Pinna nobilis’ è una specie particolarmente protetta inserita negli allegati della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) dell’Unione europea e nei successivi aggiornamenti, nonché nella Direttiva 2006/105/CE, elencata nell’Allegato IV – Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. La raccolta può essere consentita infatti esclusivamente per fini scientifici. I cittadini possono segnalare gli illeciti al 1515, cioè al numero di emergenza ambientale del Corpo Forestale.

Nella foto la Nacchera recuperata

S.I.

Pula, si ribalta giostra: 10 feriti

PULA – Una piccola giostra per bambini si è ribaltata a Pula, nel Cagliaritano: dieci minorenni sono rimasti lievemente feriti, riportando abrasioni ed escoriazioni. L’episodio è avvenuto domenica notte in piazza della Chiesa, dove all’interno di un luna park era stato installato un “carosello” che gira con le sedie appese alle catene. Una parte della struttura, probabilmente il perno centrale, per cause da accertare, ha ceduto e la giostra si è ribaltata. I genitori e i presenti sono subito intervenuti per soccorrere i piccoli.

Sul posto sono poi arrivati i carabinieri. Fortunatamente i bambini hanno riportato solo lievi escoriazioni e contusioni, non refertate in ospedale. I militari dell’Arma hanno subito parlato con il proprietario della giostra, un 46enne di Cagliari. La struttura è stata sequestrata per consentire gli opportuni accertamenti e verificare la regolarità delle autorizzazioni rilasciate per l’impianto.

Sono scattate questa mattina le verifiche dei carabinieri della Compagnia di Cagliari sul possesso di tutte le autorizzazioni per la piccola giostra che si è ribaltata in piazza Chiesa a Pula, dove 10 bimbi sono rimasti lievemente feriti. I militari hanno richiesto al titolare, un 46enne di Cagliari, tutta la documentazione sulla struttura, anche quella relativa all’installazione del luna park. Al momento negli uffici dell’Arma non si è presentato alcun genitore dei bambini coinvolti nell’incidente e non è stata presentata nessuna querela.

S.I.

Allerta pulizia corsi d’acqua

ALGHERO – Con le abbondanti piogge di questa estate resta alto l’allarme per il rischio esondazione dei fiumi e torrenti e soprattutto per la lacunosa pulizia e messa in sicurezza dei corsi d’acqua e gli attraversamenti viari. E’ Mauro Pili, ex-deputato saridista, a puntare i riflettori su una delle tante criticità presenti in Sardegna. Questa (come rappresentata dalla foto) la situazione denunciata dai cacciatori nelle campagne di San Vito i bocchettoni per l’attraversamento delle acque sono quasi completamente ostruiti da pietre e altri detriti. la segnalazione è di Marco Efisio Pisanu, presidente dell’Associazione ‘Caccia Pesca Ambiente’.

Nella foto la condizione nella zona di San Vito nel sud Sardegna

S.I.

Nubifragio, Sanluri sfora “Patto”

SANLURI – La Giunta Comunale di Sanluri (Sud Sardegna) ha deciso di sforare il patto di stabilità per permettere, all’indomani dei violenti nubifragi, lavori urgenti di ripristino, sistemazione e messa in sicurezza della cittadina e della frazione di Sanluri Stato. Giovedì 24 ha decretato lo stato di calamità naturale proprio in seguito agli abbondanti e violenti nubifragi che si sono abbattuti sul territorio il 17, 21 e 22 agosto. E l’amministrazione del Medio Campidano non sarà la sola a prendere questa decisione: già altri centri stanno propendendo per questa scelta che espone, però, i Comuni alle sanzioni previste.

Nel frattempo la giunta, guidata dal sindaco Alberto Urpi, spostando da altre voci di bilancio, ha messo a disposizione 250 mila euro per mettere in sicurezza il territorio. “Sforiamo il patto di stabilità per procedere d’urgenza pur di stare vicini ai nostri cittadini e per evitare che disagi, allagamenti e danni come quelli degli ultimi giorni non si verifichino più”, spiega il sindaco. Secondo il primo cittadino “in questo modo, affidando le opere direttamente ad imprese locali abbiamo sveltito i tempi e i lavori sono iniziati subito. Anche i nostri operai, la polizia municipale e il nostro ufficio tecnico non hanno un attimo di respiro in questi giorni. Ci siamo presi una grande responsabilità come amministratori ma abbiamo agito in coscienza e con senso di responsabilità anche se, sforando il patto di stabilità, rischiamo di essere chiamati a risponderne in altre sedi”.

S.I.

Fiamme a Torpè e Arzachena

CAGLIARI – Due gli incendi odierni, favoriti dal forte maestrale, sui quali il Corpo forestale della Sardegna, responsabile della funzione di spegnimento degli incendi boschivi, ha coordinato le operazioni. Il primo ha interessato un ettaro di macchia mediterranea a Torpè (località Monte su Notaiu). Qui, oltre uno degli elicotteri della flotta regionale, sono entrate in azione le squadre del Corpo forestale della Stazione di Lula, quelle dell’agenzia Forestas, i Vigili del fuoco di Siniscola e i Barracelli di Torpè.

Due elicotteri del servizio regionale e un canadair della flotta nazionale sono intervenuti invece sull’incendio divampato ad Arzachena (località Pastura). Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della stazione di Olbia, coadiuvato dai Vigili del fuoco di Olbia e Arzachena, dai Barracelli e dai volontari di Protezione civile di Olbia e Arzachena.

Nella foto l’intervento di ieri del canadair

S.I.

Guardia Costiera dona sangue

BOSA – Un successo inaspettato per l’Avis di Bosa: l’autoemoteca dell’ASL di Oristano ha fatto oggi tappa a Bosa Marina, davanti all’Ufficio Circondariale Marittimo, dove ha raccolto 37 sacche di sangue donate da cittadini bosani e da militari. In particolare il personale della Guardia Costiera di Bosa ha contribuito al salasso grazie alla partecipazione di nove militari che, anche al di fuori del normale orario di servizio, hanno voluto dare il loro apporto di solidarietà tramite un gesto così semplice.

Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, anch’egli assiduo donatore di sangue, auspica che questi atti di solidarietà, possano essere effettuati da molte più persone, soprattutto in periodi di grave carenza, come appunto la stagione estiva. È probabile che l’autoemoteca sarà nuovamente presente a Bosa Marina verso la fine settembre.

Nella foto la donazione della Guardia Costiera

S.I.

Allagamenti, chiesto stato emergenza

CAGLIARI – “A causa delle criticità dovute agli eccezionali effetti temporaleschi di questo mese abbiamo avviato, tramite la direzione regionale della Protezione civile, tutte le procedure per chiedere lo stato di emergenza al Governo”. Così l’assessore regionale con delega alla Protezione civile Donatella Spano. Le Amministrazioni comunali interessate dovranno procedere con le segnalazioni e le stime dei danni affinché la Regione possa inviare la documentazione con la richiesta della calamità naturale al Dipartimento nazionale di Protezione civile.

L’assessora Spano a giugno aveva scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sottolineando, in particolare, la necessità di una maggiore dotazione del Fondo regionale di Protezione civile con lo scopo di potenziare il sistema regionale e degli Enti locali. “Al premier rinnovo le richieste fatte, a seguito degli eventi meteo di maggio, di ulteriori risorse finanziarie e umane per garantire i livelli qualitativi di efficienza ed efficacia sinora raggiunti e l’accesso al fondo nazionale per le emergenze. Ho infatti informato il presidente del Consiglio della frequenza degli eventi alluvionali in Sardegna – prosegue l’assessora Spano, che aveva scritto alla luce del ripetersi di eventi meteorologici estremi nell’isola, con cadenza sempre più frequente, e delle proiezioni dei cambiamenti climatici -. Una situazione che già allora richiedeva la dovuta attenzione per non mettere in ginocchio l’isola e che ora deve tenere conto delle condizioni meteo di questi e dei prossimi giorni”.

S.I.

Febbre del Nilo, due nuovi casi

SASSARI – Due casi di Febbre del Nilo Occidentale sono stati accertati in provincia di Oristano. Entrambe le persone, di età avanzata – uno residente in un paese dell’oristanese, l’altro nella Penisola, ma che trascorre molto tempo in Sardegna – sono stati ricoverati nell’Unità Operativa di Medicina dell’ospedale San Martino intorno a metà agosto, con una sintomatologia riconducibile alla West Nile Disease. Dalle analisi sul fluido cerebrospinale dei pazienti condotte dal policlinico di Monserrato, centro di riferimento regionale per i test di laboratorio sulla malattia, è arrivata la conferma della diagnosi.

Uno dei pazienti si trova attualmente ricoverato nel reparto di Rianimazione del nosocomio oristanese, mentre l’altro è stato trasferito nella serata di ieri, per mezzo dell’elisoccorso, all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, sempre in Rianimazione. Entrambi, come è stato appurato dall’indagine epidemiologica condotta dai medici del Servizio di Igiene Pubblica della Assl di Oristano, hanno contratto il virus attraverso la puntura di zanzara, insetto vettore, capace cioè di trasmettere la malattia da animali infetti (uccelli migratori o stanziali) all’uomo. Il Dipartimento di Prevenzione della Assl di Oristano ha già inviato ai rispettivi comuni di provenienza dei due pazienti la proposta di adozione di tempestive misure per la prevenzione e il controllo della malattia.

Nella foto una zanzare

S.I.