Alghero: 7 positivi al Cra, ma nessun anziano ricoverato

ALGHERO – Covid Alghero: 47 positivi e 39 in sorveglianza attiva, è il dato di oggi dell’Ats riguardante la città. I numeri restano sostanzialmente stabili, mentre giungono i risultati dei tamponi effettuati nel Centro Anziani di Fertilia ai 58 ospiti e alle 70 unità del personale. “I positivi sono sette – comunica Mario Conoci – vengono trattati all’interno della struttura perché non hanno necessità di ricovero. Sono gestiti dai medici e operatori sanitari. La situazione è controllata minuto per minuto, va anche detto che da tre mesi la struttura era interdetta alle visite, ciò nonostante ci sono stati i casi di positività, il che dimostra la particolare insidiosità di questa malattia che va contrastata con la massima attenzione, anche nelle situazioni più protette”.

Stamattina incontro in Ospedale del Sindaco con medici e autorità sanitaria.   “Il Marino si è reso disponibile ad ospitare e i nostri concittadini che necessitano di cura, una scelta adottata a conseguenza del fatto che le strutture sanitarie sassaresi non possono più farlo, sono ormai sature. Naturalmente abbiamo chiesto insieme ai medici l’incremento del personale e ulteriori attrezzature. Ma abbiamo ribadito che non vengano sospesi i servizi e le assistenze che riguardano le altre patologie. Il reparto di Terapia Intensiva del Civile intanto è in funzione e voglio ringraziare gli operatori che stanno operando. Finalmente sta iniziando a funzionare ma vogliamo che venga proseguita l’attività  anche oltre l’emergenza sanitaria”.

“Nieddu non conosce la sanità algherese, venga in Consiglio”

ALGHERO – “L’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu, dimostra di non conoscere la realtà sanitaria algherese. Il suo disinteresse lo aveva già dimostrato quando, invitato il 1 agosto ad un Consiglio Comunale aperto per analizzare la situazione anche in vista di un autunno caldo sul fronte dell’assistenza ospedaliera, non si è presentato, trovando il tempo però, qualche sera prima, di fare visita ad Alghero per un’assemblea della Lega, il suo partito, che, evidentemente viene prima degli interessi della sanità e di quelli istituzionali”. Cosi l’ex-sindaco Mario Bruno riguardo l’utilizzo dell’ospedale Marino e nello specifico in merito alle dichiarazioni dell’assessore regionale Nieddu.

“Gli avremmo chiesto come mai non avesse trovato il tempo per assumere, anche in convenzione con l’AOU, gli anestesisti sufficienti per dotare la terapia intensiva di Alghero del personale necessario al fine di non pregiudicare altri servizi vitali dei nostri ospedali, e di aprire il reparto con accreditamento definitivo e non in emergenza. Gli avremmo chiesto come mai non avesse fatto aprire le sale operatorie ristrutturate da tempo al civile, mantenendo invece la commistione con l’ostetricia in un’unica sala operatoria, che avrebbe dovuto avere percorsi separati anche per eventuali pazienti covid, posto che sarebbe sconveniente ritrovarsi con pazienti operati in urgenza, magari risultati poi positivi, in un ambiente dove c’è anche la sala parto. Silenzio tombale dall’assessore e dai suoi sodali, il Presidente Pais e il Sindaco Conoci”.

“Oggi, invece, senza programmazione alcuna, nel silenzio generale, sopra le teste delle comunità locali, dei sindacati e degli operatori, decide di aprire ad Alghero una terapia intensiva covid senza i filtri di sicurezza adeguati, chiudendo l’attività chirurgica ordinaria degli ospedali, chiudendo l’endoscopia e altre discipline vitali per un vasto bacino di utenza”.

“Non basta, smantella anche l’Ospedale Marino, giustificando la scelta di un ospedale covid solo come emergenziale e provvisoria, graduale. Però gli atti parlano chiari: requisiti 47 posti letto tra ortopedia, traumatologia, riabilitazione, oculistica. Senza aver condiviso la scelta con il territorio, senza alcun atto programmatorio. E ci chiediamo dove andranno coloro che hanno necessità di interventi e di cure in ortopedia e traumatologia, di riabilitazione, di interventi oculistici, di assistenza e cura in diabetologia, pneumologia, dermatologia”.

“Forse faranno come stanno facendo gli algheresi e tutti i sardi in questo momento. Ricorrendo al privato e pagando di tasca. Un milione e duecentomila sardi che attendono una visita, trentamila nel bacino di Alghero. Rimandati di un anno, se va bene. Oncologici compresi. E chi non ha risorse? E’ bene che l’assessore Nieddu questa volta torni ad Alghero non per incontrare i suoi amici leghisti, ma per partecipare ad un Consiglio Comunale aperto. Saranno in molti a chiedergli non di moltiplicare le poltrone, ma medici, infermieri, ausiliari, di garantire diritti, a nome di pazienti oncologici, diabetici, malati di Alzheimer, microcitemici, psichiatrici, di tutti i malati che non riescono più ad ottenere neanche una visita di controllo. Saranno in molti, noi compresi, a offrirgli proposte di buon senso che, garantendo l’assistenza per i malti covid, non la neghino anche agli altri pazienti”.

“Sanità sassarese, garantita piena operatività”

SASSARI – «Reparti chiusi? Assistenza negata? Niente di tutto questo, soltanto una errata rappresentazione della realtà». Lo dice la direzione generale dell’Aou di Sassari che risponde alle dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa. «Siamo l’unico grande ospedale della più vasta area metropolitana della Sardegna. Stiamo facendo fronte a questa situazione di emergenza con le nostre strutture e le nostre risorse, senza chiudere nessun reparto e senza lasciare l’utenza priva di assistenza».

È chiaro il riferimento della direzione alla questione della Patologia Medica, situata nella palazzina delle Medicine, in viale San Pietro. La struttura, a supporto dei reparti Covid, è pronta a ospitare i pazienti guariti clinicamente, dimissibili ma che non hanno più bisogno di ospedalizzazione, e che ancora non hanno trovato una collocazione nelle strutture territoriali pubbliche/private, nelle proprie abitazioni o negli Hotel Covid. «Questo non significa che i pazienti seguiti lì sino a ieri vengano lasciati senza assistenza – rimarca la direzione –. Per questo stiamo procedendo a una riorganizzazione delle attività».

Il Day hospital reumatologico sarà trasferito al Santissima Annunziata, al primo piano del padiglione Sud, dove opera la struttura complessa di Medicina interna. Per l’attività ambulatoriale reumatologica sono stati individuati spazi sufficienti nel poliambulatorio al piano terra del Palazzo Rosa. Quindi i pazienti che necessitano di ricovero saranno accettati nella Medicina interna del Santissima Annunziata. Alcuni reumatologi sono impegnati nell’emergenza Covid e per questo l’Aou sta procedendo al reclutamento di nuovi oltre a medici di medicina interna.

Una situazione simile a quanto avvenuto per la Clinica Medica che ospita adesso pazienti positivi che presentano anche gravi patologie internistiche. La riorganizzazione degli spazi ha portato al trasferimento di alcuni ambulatori del centro di Diabetologia al Palazzo Rosa.«E che dire di Neurologia – prosegue la direzione –, non è stata chiusa e prosegue la sua attività di assistenza e ricovero. I pazienti neurologici, seguiti dal personale del reparto di ricovero, sono stati alloggiati nella struttura di Ortopedia della stecca bianca che continua anch’essa la sua attività.

«È bene che si sappia che le strutture ospedaliere dell’Aou di Sassari sono state le uniche, sul territorio, a dare da subito risposte sia all’assistenza Covid sia a quella ordinaria, con un unico Pronto soccorso che ha visto notevolmente aumentata la sua attività. La trasformazione dei reparti delle cliniche in strutture in grado di assistere pazienti con coronavirus non ha impedito di proseguire con l’attività di ricovero e ambulatoriale delle altre specialità», conclude.

Marino Covid, scelta emergenziale e temporanea

CAGLIARI – “La Sardegna affronta un’emergenza senza precedenti a causa del diffondersi del Covid. La crescita della curva epidemiologica sta avendo un impatto importante sulle nostre strutture sanitarie per il crescente numero di persone che necessitano di assistenza ospedaliera. Questo ci ha portato e ci sta portando a prendere decisioni urgenti e riorganizzare i servizi per poter dare risposte rapide ed efficaci”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, spiegando la scelta di mettere a disposizione posti letto dell’Ospedale Marino d’Alghero per l’assistenza ai pazienti positivi al Covid-19.

“Il Marino – precisa Nieddu – è stato individuato in quest’ottica. Il presidio ha tutto ciò che serve per l’assistenza dei pazienti affetti da coronavirus che necessitano di cure ospedaliere e nel nord-ovest è la struttura più adeguata a svolgere una funzione di supporto agli ospedali già in prima linea per l’emergenza”.

“L’ipotesi del Marino rappresenterebbe una soluzione temporanea, legata all’eccezionalità del momento, da adottare con l’unico scopo – prosegue l’esponente della Giunta Solinas – di salvare vite umane. Avrebbe comunque un’impostazione con un’attivazione modulare e progressiva dei posti letto Covid, che tenga conto delle reali necessità. Si partirà con un piano dell’ospedale con accessi e percorsi dedicati. Ai pazienti del Marino non affetti da Covid continuerà a essere garantita tutta l’assistenza di cui hanno bisogno, in sicurezza grazie alla separazione delle aree all’interno del nosocomio. Le altre patologie non sono sparite con la pandemia e questo fattore è un paradigma per tutte le nostre decisioni. Chi, in queste ore, a fronte di una scelta di buonsenso preferisce seminare allarmismo, lo fa strumentalizzando il virus in modo irresponsabile”.     

“Siamo ben consapevoli dell’importanza che l’Ospedale Marino di Alghero riveste sul territorio. Un presidio segnato da anni di tagli. Quando l’emergenza sarà conclusa restituiremo il presidio al suo ruolo e porteremo avanti le progettualità e i potenziamenti già previsti e che l’attuale emergenza non ha cancellato dalla nostra agenda”.

Sanità, Alghero fa la sua parte. Dpcm assurdo

ALGHERO – “Sassari al collasso, Alghero non si può sottrarre. È necessario un aiuto straordinario anche da parte della nostra città. Un aiuto al quale non ci possiamo sottrarre. Le polemiche? Sinceramente un po’ mi disgustano. Perché sono legate a interessi di parte, sono polemiche di chi sulla sanità non ha fatto nulla e ci ha consegnato una sanità che non funziona”. Così il Sindaco Mario Conoci sulla situazione Covid che richiede la massima partecipazione di tutti alla solidarietà e all’aiuto nei confronti di chi in questo momento ha bisogno di cure.  “Il Marino è al sicuro, la Terapia Intensiva oggi è in grado di funzionare, dobbiamo solo metterla a disposizione di chi ne ha più bisogno. Si tratta di salvare delle vite, di dare assistenza anche cittadini che non sono di Alghero ma che su Alghero devono poter far conto.  È un nostro obbligo. Sento parlare di accoglienza, di solidarietà, di aiuto verso il prossimo, ebbene, questo è il momento di dimostrare che lo facciamo davvero, non solo per riempirci la bocca per un vantaggio politico”.

“Alghero fa la sua parte, Alghero risponde – aggiunge – naturalmente non siamo noi a decidere direttamente sulle nostra struttura, ma chiediamo, come abbiamo fatto sempre, la continuità assistenziale. Alghero come Sassari Alghero può accogliere, con strumenti, professionalità, ulteriore personale. Vengono valutate tutte le ipotesi, compresa quella del Marino, ma seguiamo l’evolversi della situazione dando una mano a chi ha bisogno.  È il momento della solidarietà e non il momento delle guerre intestine, delle posizioni di parte.  

Sul Dpcm del 24 ottobre il Sindaco spiega: “È incomprensibile la chiusura dei ristoranti e bar alle 18:00, non si capisce il divieto di poter lavorare per palestre e piscine, peraltro da parte di chi ha attuato i protocolli di sicurezza. Non lo condividiamo, ma naturalmente, ma davvero la chiusura appare fuori luogo. Ma siamo tenuti a far rispettare le norme, faremo e chiederemo i controlli. Ma questa è una responsabilità che non può ricadere sulle spalle dei Sindaci, così come dice giustamente l’Anci, con il presidente Decaro che ritiene che non si può lasciare ai comuni la responsabilità di vigilare su decisioni assunte lontano, a Roma”. Infine un appello all’unità: “Non va dispersa. Va perseguita lasciando da parte chi ha voglia di fare polemiche e chi ha voglia di acquisire un vantaggio minimo, speculando su una situazione che invece richiede coesione. E maturità.”   

Alghero, apre Terapia Intensiva: ora unità

ALGHERO – “Da questa mattina è attivo il reparto di terapia intensiva di Alghero per ospitare i pazienti Covid positivi provenienti dall’omologa struttura di Sassari, alleggerendo così il carico del reparto dell’AOU. Il Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità Marcello Tidore, nei giorni scorsi, ha disposto l’inserimento urgente del reparto di Terapia intensiva di Alghero, attrezzata per sei posti letto, nella rete regionale di strutture per pazienti Covid”. Ne da notizia il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais.

“Un’apertura, quella del reparto di terapia intensiva di Alghero, che avremmo auspicato avvenisse in tempi non emergenziali e di difficoltà legati al Covid-19″ – prosegue Pais – “In un anno è stato recuperato il pesante ritardo accumulato negli anni precedenti, dotando il reparto delle necessarie attrezzature tecnologiche e degli arredi, nonché eseguendo opere e collaudi funzionali alla sua operatività”.

“La normativa e lo stato di emergenza impongono che tutte le terapie intensive idonee debbano essere messe a disposizione per salvare vite umane e per fronteggiare l’impennata di contagi a cui stiamo assistendo purtroppo in questi giorni. In questa fase – sottolinea il Presidente Pais – l’ATS Sardegna e l’AOU di Sassari stanno operando sinergicamente per favorire lo scambio di prestazioni professionali di Anestesia e Rianimazione. Rivolgo il mio sentito ringraziamento a tutti gli operatori sanitari, al personale medico, infermieristico e agli ausiliari impegnati in trincea nella lotta al Covid.”

“Questo che stiamo vivendo – conclude  il Presidente Pais – è un momento delicato per la salute e per la situazione economica e sociale dei nostri cittadini. Occorre assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni e della politica a cui faccio appello affinché vengano messe da parte le polemiche, e trovati momenti di confronto per superare insieme, nella maniera più unitaria possibile, questa grave emergenza sanitaria a cui nessuno può sottrarsi”

Ristoranti? Problema è la mobilità. Deroga Trentino

ALGHERO – “Il problema non sono certo i ristoranti, le sale da ballo, teatri o i cinema, il problema, come ci siamo resi conto tutti, è quello della mobilità“. Non è un rigida e ottusa “negazionista” o una rappresentante dell’opposizione al Governo composto da 5 Stelle, Pd e Sinistra, ma è la nota professoressa, ed ex-ministro, Elsa Fornero a proferire tale affermazioni in diretta tv.

Il Trentino Alto Adige ha già derogato, essendo Regione Autonoma (come la Sardegna), alla stringente normativa nazionale imposto dal Presidente Conte. Chiusura alle 22 dei ristoranti, mentre per i bar alle 20 e coprifuoco dalle 23 alle 65. Una scelta ragionevole e figlia di un ovvio riscontro della realtà come spiegato pure dalla docente Fornero. Del resto, e non è una forzatura, in località come Alghero (ma in generale un po’ in tutte quelle turistiche dello Stivale), i ristoranti sono frequentati quasi esclusivamente la sera. A pranzo i numeri sono molto esigui.

Dunque, sarebbe meglio che si rivedano subito questi limiti e soprattutto che, come promesso da Conte, ci siano degli aiuti immediati e sui “c/c” di chi sta soffrendo tali limitazioni. Gli orari indicati dal Trentino son un buon mix tra esigenze di tutela della salute e necessità di non far saltare un sistema economico che, nonostante sia sempre più messo alla gogna (ovviamente dopo il notturno, oramai quasi definitivamente morto), è una delle colonne del tessuto nazionale tra economie dirette e indirette.

Pazienti Covid in alberghi, plauso della Lega a Nieddu

SASSARI – “Trasferiti i primi 11 pazienti negli alberghi domicilio per la quarantena dei pazienti Covid a Sassari e provincia da parte dell’Assessorato alla Sanità. Sono stati spostati dal SS”. Cosi dalla Lega di Sassari riguardo i nuovi spazi da destinare ai pazienti Covid.

“Annunziata all’Hotel Montiruju di Santa Maria Coghinas, struttura selezionata con avviso pubblico. “È stata un’azione tempestiva quella dell’Asl di Sassari con l’impegno dell’assessore Mario Nieddu che ringraziamo per aver dato alla città le dovute attenzioni”, è stato il commento della coordinatrice cittadina della Lega Marina Puddinu a nome di tutto il direttivo Lega con un vivo ringraziamento anche da parte del consigliere comunale Francesco Ginesu. 

Parco, Centrosinistra: conosciamo le norme

ALGHERO – “Ma che solerte il nuovo presidente del Parco. Taccuino alla mano, non sappiamo se abbia redarguito o multato noi componenti dell’assemblea. L’essersi adeguati alle scelte del Consiglio Comunale è stata, nostro malgrado, la risposta data dal Direttore del Parco a membri dell’assemblea che hanno chiesto il motivo della convocazione a distanza”. Cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra aprono la replica al Presidente del Parco riguardo la querelle sulla convocazione “a distanza” dell’Assemblea.

“Conosciamo le normative. Sappiamo anche, può non piacere al Presidente Tilloca, che il ruolo di consigliere comunale e di componente dell’assemblea coincidono, nelle persone e nel ruolo, per volontà di questo consiglio comunale e per legge regionale, insistendo, caso unico in Sardegna, un parco regionale interamente nei confini di un comune. Alghero, la nostra città di Alghero per l’esattezza, di cui rivendichiamo il ruolo di consiglieri comunali per volere del popolo e non per un contentino dato dal partito di riferimento, magari come premio per l’andata in quiescenza e per i servizi resi. Crediamo che il Parco sia dotato di spazi talmente ampi da mantenere la distanza, la distinzione e la sicurezza. Il resto sono parole al vento”.

Sanità e virus, Sinistra contro Conoci e Pais

ALGHERO – “È inaccettabile il mutismo del Sindaco di Alghero, Mario Conoci e del Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, sulla decisione di requisire in silenzio, senza discussione e confronto alcuno, tutti i 47 posti letto dell’ospedale marino “Regina Margherita” di Alghero e trasformarlo d’imperio Ospedale Covid. L’Ospedale di Alghero infatti è necessario ed indispensabile per garantire servizi primari nella ortopedia, traumatologia, riabilitazione funzionale, oculistica, diabetologia, pneumologia, dermatologia, radiologia, con sale operatorie attrezzate, farmacia territoriale”. Cosi, tramite nota stampa, i consiglieri comunali di opposizione Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Mimmo Pirisi, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Valdo Di Nolfo.

“Una scelta improvvisa e caotica, che non fa il paio con l’altra, adottata il giorno prima, senza atti a fronte, di ospitare fin da domani i primi pazienti covid all’ospedale civile di Alghero, in una terapia intensiva senza anestesisti in numero sufficiente e pare senza filtri di sicurezza adeguati, senza accreditamento e solo in emergenza. In un ospedale che già ha un punto nascita funzionante, che rende impraticabile nello stesso stabile un reparto covid. Sembrano provvedimenti assunti da teste diverse, senza logica, senza programmazione, senza buon senso, che mettono a repentaglio la sicurezza”.

“Bastava realizzare, in emergenza, e siamo ancora in tempo, un ospedale da campo covid, come verrà realizzato a Nuoro davanti all’ospedale San Francesco, da Croce Rossa, ASSL e Protezione Civile. Decine di posti letto divisi in reparti, dotato di bagni e comfort, a pressione negativa che rende zona sterile e in sicurezza, a tutti gli effetti, un ospedale provvisorio, un gioiello. Poteva essere ubicato, e può esserlo ancora, nello spazio antistante l’ospedale civile. Il punto è infatti la provvisorietà”.

“Trasferire ortopedia all’Ospedale Civile è infatti una scelta definitiva. Lo dimostra il fatto che già da ieri è presente la cartellonistica al Civile che indica ortopedia al terzo piano. Si è scelto, con la scusa del virus, con precisione chirurgica, e nel silenzio generale, di smantellare l’ospedale marino con tanti reparti per un bacino di utenza vasto, sale operatorie e strutture funzionanti e vitali. Per sempre. Perchè non esiste solo il Covid”.

“E poi, immaginate i pazienti traumatologici che dopo gli interventi chirurgici dovranno essere spostati ogni giorno in altro ospedale per fare la riabilitazione. E dove verranno ubicati i macchinari in dotazione oggi alla riabilitazione del Marino? E il personale? Pare che perfino i letti di ortopedia non avrebbero la possibilità, per dimensioni, di poter entrare negli ascensori dell’ospedale civile. Concordiamo con i sindacati che chiedono altre soluzioni differenti, nel territorio, e di non compromettere servizi e reparti essenziali come quelli di Alghero, per le patologie acute dei pazienti dell’intero distretto”.

Siamo con loro e con tutte le forze sociali e politiche, con i comitati e le associazioni, che vorranno unirsi in una mobilitazione generale. Noi vogliamo garantire l’assistenza ospedaliera per i pazienti covid, attraverso proposte di buon senso e praticabili, in sicurezza. In questo modo invece, nel silenzio complice del Presidente del Consiglio Regionale e del Sindaco di Alghero, viene dato il colpo di grazia definitivo alla sanità del territorio, già martoriata da liste d’attesa infinite e dalla necessità, vergognosa e inaccettabile, di ricorrere al privato a pagamento per farsi curare, oppure, per chi non ha soldi, di rinunciare alle cure. Diciamo basta! Serve la mobilitazione di un intero territorio”.










Una scelta improvvisa e caotica, che non fa il paio con l’altra, adottata il giorno prima, senza atti a fronte, di ospitare fin da domani i primi pazienti covid all’ospedale civile di Alghero, in una terapia intensiva senza anestesisti in numero sufficiente e pare senza filtri di sicurezza adeguati, senza accreditamento e solo in emergenza. In un ospedale che già ha un punto nascita funzionante, che rende impraticabile nello stesso stabile un reparto covid. Sembrano provvedimenti assunti da teste diverse, senza logica, senza programmazione, senza buon senso, che mettono a repentaglio la sicurezza.

Bastava realizzare, in emergenza, e siamo ancora in tempo, un ospedale da campo covid, come verrà realizzato a Nuoro davanti all’ospedale San Francesco, da Croce Rossa, ASSL e Protezione Civile. Decine di posti letto divisi in reparti, dotato di bagni e comfort, a pressione negativa che rende zona sterile e in sicurezza, a tutti gli effetti, un ospedale provvisorio, un gioiello. Poteva essere ubicato, e può esserlo ancora, nello spazio antistante l’ospedale civile. Il punto è infatti la provvisorietà.

Trasferire ortopedia all’Ospedale Civile è infatti una scelta definitiva. Lo dimostra il fatto che già da ieri è presente la cartellonistica al Civile che indica ortopedia al terzo piano. Si è scelto, con la scusa del virus, con precisione chirurgica, e nel silenzio generale, di smantellare l’ospedale marino con tanti reparti per un bacino di utenza vasto, sale operatorie e strutture funzionanti e vitali. Per sempre. Perchè non esiste solo il Covid.

E poi, immaginate i pazienti traumatologici che dopo gli interventi chirurgici dovranno essere spostati ogni giorno in altro ospedale per fare la riabilitazione. E dove verranno ubicati i macchinari in dotazione oggi alla riabilitazione del Marino? E il personale? Pare che perfino i letti di ortopedia non avrebbero la possibilità, per dimensioni, di poter entrare negli ascensori dell’ospedale civile.

Concordiamo con i sindacati che chiedono altre soluzioni differenti, nel territorio, e di non compromettere servizi e reparti essenziali come quelli di Alghero, per le patologie acute dei pazienti dell’intero distretto.

Siamo con loro e con tutte le forze sociali e politiche, con i comitati e le associazioni, che vorranno unirsi in una mobilitazione generale. Noi vogliamo garantire l’assistenza ospedaliera per i pazienti covid, attraverso proposte di buon senso e praticabili, in sicurezza. In questo modo invece, nel silenzio complice del Presidente del Consiglio Regionale e del Sindaco di Alghero, viene dato il colpo di grazia definitivo alla sanità del territorio, già martoriata da liste d’attesa infinite e dalla necessità, vergognosa e inaccettabile, di ricorrere al privato a pagamento per farsi curare, oppure, per chi non ha soldi, di rinunciare alle cure.

Diciamo basta! Serve la mobilitazione di un intero territorio.