Campo boe, Riformatori e Psd’Az: “Scelte e affidamenti diretti, bisogna fare piena luce”

ALGHERO – «Da mesi si discute ad Alghero dell’istituzione di nuovi campi boe. Non intendiamo entrare nel merito della scelta in sé, su cui si potrebbero aprire legittimamente molteplici riflessioni. Intendiamo invece accendere i riflettori sulla trasparenza dell’iter amministrativo e sulla reale finalità dell’iniziativa.»

Inizia così la nota stampa congiunta delle segreterie cittadine del PSd’Az e dei Riformatori che si domandano: «Il servizio di controllo, manutenzione e accoglienza dei nuovi campi boe sarà affidato attraverso un bando pubblico, aperto a tutti gli operatori del settore, o si procederà con affidamenti diretti, come già avvenuto con la Determinazione n. 346 del 01/07/2022 del Parco di Porto Conte per i campi boe all’interno dell’Area Marina Protetta? E, per quanto riguarda il posizionamento in corso in questi giorni, è stata promossa una gara d’appalto?»

Un’interrogativo più che legittimo, utile a dare una risposta chiara a molti cittadini e operatori.

«Riteniamo – proseguono – che la tutela dell’ambiente non possa diventare il paravento di operazioni che rischiano di favorire alcuni a discapito di altri. È fondamentale garantire procedure trasparenti, che assicurino pari opportunità a tutti gli operatori economici e che non alimentino il sospetto di vantaggi riservati a soggetti selezionati. Il dubbio che emerge, e che merita un chiarimento, è il seguente: siamo di fronte a un progetto pubblico nato per proteggere la posidonia o a un intervento che, di fatto, assegna aree di pregio a gestori privati con risorse pubbliche e rischio imprenditoriale pressoché nullo?»

«In uno scenario corretto, un’impresa interessata ad allestire un campo boe commissiona il progetto ad uno studio tecnico, presenta una richiesta di concessione e, se approvata, realizza il tutto a proprie spese, assumendosi oneri e rischi. Qui, invece, sembra che l’investimento sia sostenuto da fondi pubblici, mentre i benefici economici della gestione e dei servizi ricadrebbero su soggetti privati, potenzialmente anche senza gara. E, presumibilmente, anche le spese di manutenzione sarebbero a carico dell’ente pubblico, azzerando di fatto ogni rischio d’impresa. Una dinamica che, se confermata, rappresenterebbe un paradosso inaccettabile in un sistema di libero mercato.»

«Il sospetto da chiarire, inoltre, è che siano state selezionate le aree di maggior pregio, quali il Rosso, il Lazzaretto e l’Olandese, rendendole zone di ormeggio a pagamento. Non si capisce, infatti, perché altri tratti di costa meno pregiati ma ugualmente interessati dalla presenza di posidonia e soggetti ad ancoraggi intensivi durante la stagione estiva non siano stati nemmeno presi in considerazione. Forse esistono praterie di serie A e di serie B?»

«A nostro avviso – concludono i Riformatori e i Sardisti – è necessario fare piena luce sugli interrogativi esposti affinché sia garantita la massima trasparenza e siano tutelati i principi di libera concorrenza e di interesse pubblico. Non devono esserci dubbi sul fatto che le risorse pubbliche debbano essere impiegate per il bene comune, non debbano creare rendite di posizione e soprattutto non debbano essere sprecate. A tal proposito, che fine faranno le boe in esubero data la diminuzione del numero di installazioni rispetto al progetto originario?»

Il Centro Studi Agricoli “affonda” il Campo boe dell’Amp

SASSARI – Nuova bordata contro il campo boe. Dopo l’azione portata avanti dalla Lega, con a capo il suo leader regionale Michele Pais, adesso anche il Centro Studi Agricoli, presieduto da Tore Piana del Psd’Az, esprime forti critiche tramite un report qui di seguito riportato.

Premessa. Il Centro Studi Agricoli, in qualità di associazione indipendente impegnata nella tutela del territorio e dello sviluppo sostenibile anche in ambito costiero e marino, esprime la propria netta contrarietà alla predisposizione di nuovi campi boe nelle baie comprese tra Capo Caccia e Alghero.

Tale intervento, portato avanti in assenza di un vero coinvolgimento delle comunità locali, presenta criticità rilevanti sotto il profilo ambientale, economico e dell’accessibilità pubblica del mare.

2. Contesto territoriale e ambientale. Le baie interessate – tra cui Porto Conte, Cala Dragunara, Cala Tramariglio, Punta Giglio – si trovano all’interno o nelle immediate vicinanze dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, e rappresentano da sempre: Zone di altissimo pregio naturalistico e attrattività turistica; Aree strategiche per la nautica da diporto, per la balneazione libera e per l’accesso pubblico al mare; Spazi vissuti e fruiti dalla comunità locale e dai turisti in modo sostenibile da decenni.

Criticità principali dei campi boe. Impatto sulla nautica da diporto. I nuovi campi boe andranno a limitare fortemente l’accesso libero alle baie più iconiche del territorio. L’imposizione di ormeggi a pagamento ridurrà in maniera drastica la presenza della nautica da diporto non commerciale, penalizzando centinaia di diportisti che ogni estate scelgono Alghero per la bellezza e la libertà della sua costa. Si prevede una riduzione significativa dei transiti nautici giornalieri, con una conseguente perdita economica stimata in almeno 5 milioni di euro all’anno per il sistema locale (ristorazione, portualità, servizi, escursioni, commercio, trasporti).

3.2 Rischi ambientali e gestionale. installazioni dei corpi morti, se non progettate correttamente, possono danneggiare le praterie di Posidonia oceanica, habitat prioritario tutelato a livello europeo. Il concentramento di unità in specifici punti fissi può generare sovraffollamento, scarichi inquinanti e impatti negativi sull’equilibrio ecosistemico locale. La gestione affidata a privati rischia di generare un modello elitario e privatizzato di fruizione del mare, in contrasto con il principio costituzionale di accesso pubblico ai beni comuni.

3.3 Mancanza di trasparenza e concertazione. Non risultano esserci stati processi reali di consultazione pubblica o informazione preventiva. L’intervento appare calato dall’alto, senza valutazioni socio-economiche serie e senza analisi comparative su alternative meno impattanti. Quali azioni ha e sta programmando l amministrazione comunale di Alghero , perché il Presidente del Consiglio Comunale Mimmo Pirisi non convoca una riunione di consiglio comunale aperta sull’argomento ?

Posizione del Centro Studi Agricoli. Il Centro Studi Agricoli richiede con urgenza la sospensione immediata dei lavori di realizzazione dei campi boe e l’avvio di un processo decisionale trasparente, partecipato e basato su dati tecnici aggiornati.

In particolare, si chiede: Un tavolo di confronto pubblico tra amministrazioni, imprese turistiche, operatori locali, associazioni e cittadini; Una valutazione ambientale e socio-economica indipendentesull’impatto reale dei campi boe; La garanzia di libero accesso al mare per la nautica da diporto non commerciale; L’esclusione delle baie più iconiche da logiche di monetizzazione dello spazio marino.

Conclusione. La costa di Capo Caccia e Alghero non può essere trasformata in un parcheggio galleggiante a pagamento. Il mare è un bene comune e deve restare tale, senza barriere, gabbie o pedaggi nascosti. Il Centro Studi Agricoli si opporrà con ogni mezzo democratico alla realizzazione di un progetto che mette a rischio ambiente, economia locale e diritto alla libera fruizione del mare.

“Alghero, 60mila euro per il concerto di lirica: è egemonia personale, non culturale”

ALGHERO – Se la maestria dei professionisti dell’Ente De Carolis e la bellezza dei Carmina Burana non possono essere messi in discussione, ben più discutibile è la scelta politica dietro l’evento del 1 luglio previsto presso la banchina Dogana.

A seguito della verifica di alcuni autti, abbiamo fondati motivi per ritenere che la scelta di portare lo spettacolo alla banchina Dogana, con un contributo pubblico di 60.000 euro (30.000 dal Comune, 30.000 dalla Fondazione), sia stato l’esito di una decisione dell’assessore Daga e della sua cerchia, senza alcuna condivisione dell’assessorato competente che, ancora una volta, si trova ostaggio del segretario PD. Non è la prima volta che accade.

Già in passato, Daga ha dimostrato un forte attaccamento alla banchina Dogana, sotto i bastioni Magellano, luoghi a lui cari per svariati motivi, polemizzando pubblicamente contro la scelta dell’amministrazione Conoci di spostare il concertone di Capodanno presso il Piazzale della Pace, più sicuro, più ampio, più adatto.

Ora ci risiamo. Con l’alibi della “grande musica”, si torna a spendere risorse su un’area logisticamente complessa e costosissima da allestire e presidiare, mentre in Piazza de lo Quarter, che la Fondazione sta già attrezzando per la stagione estiva, ci sarebbero ben 700 posti disponibili.

Il contributo concesso è alto, specie per una singola serata, che peraltro non è nemmeno una produzione esclusiva: lo stesso spettacolo andrà in scena a Sassari due giorni prima, con l’evidente rischio di comprometterne la riuscita. Sassari, nel frattempo sta ricostruendo un circuito culturale e musicale che in passato passava da Alghero, e oggi ci fa concorrenza diretta, insieme a Olbia e ad altri centri che programmano con visione.

Bene la lirica quindi, certo. Ma non è una novità. Anche il centrodestra, negli ultimi due anni, ha portato in città produzioni prestigiose grazie alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, con costi ben più contenuti e senza scelte personalistiche.

Qui invece si spaccia per “patto culturale” quello che appare a tutti gli effetti come un’operazione costruita per alimentare un’egemonia personale, che oggi si esercita dentro e fuori le proprie deleghe, fin dentro la Fondazione Alghero.

Altro che trasparenza, altro che visione: se questa è la cultura “che osa”, ci chiediamo a vantaggio di chi”.

Pino Cardi
Coordinatore cittadino – Fratelli d’Italia Alghero

“Commissariato di Polizia, grave carenza personale: sicurezza a rischio”

ALGHERO – “Dopo aver depositato una formale interrogazione per denunciare la grave carenza di agenti di Polizia presso il Commissariato di Alghero, mi trovo, ancora una volta, costretto a intervenire pubblicamente. Lo faccio da consigliere comunale, ma prima ancora da cittadino, perché il silenzio e l’inazione davanti a una questione così seria sono inaccettabili.

Ad oggi, il numero effettivo degli agenti operativi si aggira intorno alle 30 unità, comprensive anche del personale impegnato negli uffici e nei servizi amministrativi. È evidente che una tale dotazione è del tutto insufficiente per garantire un controllo capillare del territorio e un servizio efficiente alla cittadinanza.

La Polizia di Stato ad Alghero è chiamata a coprire numerosi fronti:

Ordine pubblico per eventi e manifestazioni
Servizi amministrativi come passaporti, porti d’arma, licenze
Interventi di emergenza e controllo del territorio
E non solo per la città di Alghero, ma anche per i comuni limitrofi come Ittiri, Putifigari, Olmedo, Villanova Monteleone e Pozzomaggiore, che non dispongono del supporto dei Carabinieri per queste pratiche.

Il risultato? Una volante che riesce a uscire due volte al giorno, invece delle quattro previste, e quasi mai nelle ore notturne. Nel frattempo, aumentano a dismisura gli episodi di microcriminalità: auto aperte nei pressi delle spiagge, turisti derubati dei loro beni, cittadini sempre più insicuri. È questa l’immagine che vogliamo dare di Alghero?

A peggiorare ulteriormente la situazione, c’è il tema della videosorveglianza comunale, che molto spesso non funziona oppure è totalmente inaccessibile a chi ne avrebbe bisogno: solo la Polizia Locale ha accesso alle telecamere, ma il servizio finisce alle 20.00. Dopo quell’ora, in caso di crimini, è praticamente impossibile risalire ai responsabili. Serve un cambio di passo: le forze di Polizia devono essere abilitate ad accedere direttamente ai sistemi di videosorveglianza.

Chiedo pubblicamente che il Sindaco, l’Amministrazione e i rappresentanti istituzionali locali si facciano portavoce di questa emergenza presso il Ministero dell’Interno e la Prefettura.
Non possiamo continuare a far finta di niente mentre il territorio perde sicurezza, efficienza e credibilità. Serve personale, servono strumenti, e serve rispetto per una città che merita di più”.

Christian Mulas Presidente della V Commissione Consiliare

“Cittadella Sportiva, ancora propaganda dalla Giunta targata Avs – Pd”

ALGHERO – La riapertura annuale della piscina scoperta offre il destro alla Giunta Cacciotto per fare i soliti annunci propagandistici, ma smentiti dai fatti. Oggi la novità è che con alcuni interventi “previsti negli impianti del tennis, del baseball e del rugby e nel campo di calcio Pino Cuccureddu, l’area di Maria Pia è oggetto di una pianificazione mirata a porre la basi per la creazione della cittadella sportiva”. Dichiarazioni roboanti, che evocano la “creazione” della cittadella sportiva attraverso un’opera di pianificazione. Cioè a dire, attraverso un processo che anticipa azioni future, definendo strategie e risorse per concretizzarle. Dimenticando che queste strutture già esistono e vengono utilizzate da tanti anni. E’ evidente che la “cittadella sportiva” è la solita suggestione enfatica, basata sul nulla e priva di concretezza. Rimaniamo in attesa di un minimo di serietà da parte della Giunta a trazione AVS – PD. Lo ha dichiarato il Gruppo consiliare di Forza Italia

Vertici dell’Asl Sassari, nuove nomine

SASSARI – Si completa la squadra del Commissario straordinario della Asl n.1 di Sassari, Paolo Tauro, che questo pomeriggio ha nominato i suoi più stretti collaboratori: per la Direzione Sanitaria ha individuato Piero Delogu, per quella Amministrativa l’incarico è andato a Maria Dolores Soddu e per la Direzione Socio Sanitaria a Gianfranca Nieddu, “professionisti di grande esperienza che potranno dare un importante contributo alla riorganizzazione aziendale e risposte qualificate e rapide ai bisogni di salute dei cittadini”.

Il Dottor Piero Delogu, laurea in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Chirurgia, nel passato ha ricoperto il ruolo di Direttore Sanitario dell’AREUS Sardegna, di Direttore della Centrale Operativa 118 del Nord Sardegna, per poi ricoprire attualmente l’incarico di Direttore del Distretto Socio Sanitario di Sassari.

La Dottoressa Maria Dolores Soddu, laurea in Economia e Commercio, nel passato ha ricoperto vari ruoli direzionali in Asl Sassari, per poi assumere quello di Direttrice del Controllo di gestione in Aou Sassari e Ats Sardegna. Da ultimo l’incarico di Direttore Amministrativo di Aou Sassari.

La Dottoressa Gianfranca Nieddu, laurea in Medicina e chirurgia e specializzazione in Psichiatria, è Psicologa Analista è attualmente responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Alcologia della Asl di Sassari.

“Agli uscenti Direttore Sanitario Vito La Spina, Direttore Amministrativo Mario Altana e Direttrice dei Servizi Socio Sanitari Annarosa Negri, vanno i sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto e la collaborazione dimostrata nelle prime settimane di insediamento”, ha concluso il Commissario Paolo Tauro.

“Sassari, è emergenza sicurezza: fenomeno annunciato”

SASSARI – “La pubblicazione a due pagine e richiamo in prima de La Nuova Sardegna sul tema della sicurezza testimonia la particolare evidenza che questo problema riveste nelle nostre città e occorre dare atto che la stampa locale ha da sempre e a più riprese raccontato questo disagio partendo proprio dal Centro Storico di Sassari.
Prendendo spunto da questa indagine la Segreteria Provinciale e Cittadina di Forza Italia di Sassari ritengono necessario aprire un confronto che tenga alta l’attenzione dialettica su una problematica che abbraccia non solo i fenomeni di criminalità comune e organizzata, ma anche quelle particolari manifestazioni di devianza sociale le cui origini ci devono far riflettere, ponendo al centro il ruolo certo delle Istituzioni, ma anche delle famiglie e della Scuola.
Gli episodi di malamovida, l’estensione del fenomeno gang e baby gang, uniti a quello che invece si configurarsi come un controllo territoriale criminale e organizzato da parte di soggetti extracomunitari, producono inquietudine nella Comunità, generano quella sfiducia che contribuisce alla chiusura delle attività commerciali, rendendo le aree meno appetibili per investitori e consumatori.
Individuare nelle sole iniziative di cultura, musica e intrattenimento la soluzione cui dovrebbe conseguire il rilancio del Centro Storico appare velleitario e di sicuro insufficiente; occorre fin d’ora assicurare le condizioni di sicurezza per tutti, residenti e visitatori, e solo dopo o al più contemporaneamente, promuovere tutte quelle attività che riportano i sassaresi, e non solo, nelle piazzette, nelle viuzze, negli angoli più caratteristici della Città antica.
Promuovere dunque un presidio costante delle Forze dell’Ordine come segnale coraggioso di una vera svolta di pensiero sui temi della sicurezza, pur consapevoli che l’obbiettivo sia di non facile realizzazione per la penuria di organici nelle Forze di Polizia e l’atavica avversione culturale di coloro che lo scambiano ancora come il simbolo di una politica di militarizzazione.

Serve pensare e investire inoltre in un moderno sistema di videosorveglianza, strumento di controllo e soprattutto efficace deterrente. Ora ci chiediamo: cosa sta facendo l’attuale amministrazione per adottare un sistema performante, innovativo, allineato con le soluzioni e gli standard applicativi di recente generazione? Lo ritiene una priorità o meno? Quali e quante risorse intende investire per assicurare un comparto fondamentale del nostro tessuto urbano?
Poichè ad oggi non ci sembra di intravvedere all’orizzonte nessuna proposta in merito, esprimiamo la preoccupazione rispetto a quelle che rischiano di essere parole di circostanza, figlie di una politica che ha da sempre sottovalutato prima le dinamiche sociali conseguite all’insufficiente controllo del fenomeno migratorio illegale, e poi quelle ancora più recenti, relative ai fenomeni di devianza giovanile.
Oggi si scopre tutto ciò quasi non si trattasse di un fenomeno annunciato. Occorre invertire subito la rotta se non si vorrà assistere presto all’ennesimo fallimento da trasmettere alle nuove generazioni. Serve un segnale forte, da parte delle Istituzioni, per la sicurezza di tutti e contro degrado ed illegalità, fenomeni che scoraggiano attività imprenditoriali e commerciali a continuare a investire nel Centro Storico”.

Forza Italia Sassari

Piscina comunale scoperta, apertura con il camp della pallavolo e Manu Benelli

ALGHERO – Ultimati nei tempi previsti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, la piscina comunale scoperta di Maria Pia riprende la piena operatività a partire da oggi. Soddisfazione da parte del Sindaco Raimondo Cacciotto e dagli assessori Daga e Marinaro che questa mattina hanno portato i saluti alle atlete e agli atleti della Aliva Volley Alghero, primi a usufruire della piscina e a inaugurare la stagione della struttura sportiva. Il camp di pallavolo patrocinato dall’Amministrazione comunale, ha svolto la tappa in piscina sotto la regia tecnica della straordinaria Manu Benelli, la più grande pallavolista della storia di questo sport in Italia. L’impianto sarà gestito fino al 30 settembre dalla ASD Alguer Sport. Con gli interventi previsti negli impianti del tennis, del baseball e del rugby e nel campo di calcio Pino Cuccureddu, l’area di Maria Pia è oggetto di una pianificazione mirata a porre la basi per la creazione della cittadella sportiva nell’ottica del sostegno dell’Amministrazione Cacciotto allo sport come veicolo di educazione e formazione e di crescita per tutta la comunità.

Nuova caserma dei Vigili del Fuoco, sovralluogo della Lega: passi avanti

ALGHERO – Ieri mattina «Si è compiuto un passo decisivo per la realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Alghero». Lo annuncia Michele Pais, consigliere comunale della Lega, dando notizia del sopralluogo effettuato nel terreno individuato in località La Scaletta (nelle adiacenze del Green Hotel) da parte del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Sassari insieme alla società di ingegneria incaricata della progettazione.

«Il contratto prevede che entro 72/(max)120 giorni dalla consegna delle attività – spiega Pais – dovrà essere esitato il progetto esecutivo, che successivamente sarà messo a gara per l’affidamento dei lavori. Parliamo di un’opera interamente finanziata con 5 milioni di euro, grazie all’intervento risolutivo del Ministro Matteo Salvini, che si è speso personalmente per sbloccare una situazione ferma da troppo tempo».

Pais ha voluto esprimere un ringraziamento sentito «al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ingegner Antonio Giordano, e alla sua vice, ingegner Francesca Matta, per la professionalità e la costante attenzione al territorio. Un grazie va anche al Provveditorato alle Opere Pubbliche guidato dall’ingegner Federico Vittorio Rapisarda, la cui struttura regionale con l’Ing. Murgia ha la responsabilità dell’esecuzione dell’opera e sta garantendo il massimo impegno per rispettare tempi e qualità dell’intervento».
«Finalmente – prosegue Pais – si dà concretezza a un progetto fondamentale per la sicurezza del territorio e atteso da tutta la comunità algherese. Un presidio indispensabile, quello dei Vigili del Fuoco, che merita una sede moderna, funzionale e adeguata alle esigenze operative di oggi».
Il consigliere della Lega ha voluto inoltre riconoscere il contributo del lavoro istituzionale portato avanti nel tempo: «Un ringraziamento va a tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni: il percorso per dotare Alghero di una nuova caserma è iniziato nel 2010 grazie all’allora responsabile arch. Alberto Marrone, ma tra ostacoli burocratici e carenza di fondi non si era mai riusciti ad arrivare al risultato. Oggi, finalmente, ci siamo. Sono certo che il Sindaco Cacciotto contribuirà attivamente».
Pais conclude con un appello all’attuale amministrazione: «È tuttavia fondamentale che, in attesa della nuova caserma, il Comune intervenga con urgenza per mettere in sicurezza l’attuale immobile sede del distaccamento di Alghero in via Napoli, che presenta da tempo diverse criticità strutturali non più tollerabili»

Finalment: Castells a l’Alguer, vint anys després.

L’ALGUER -La Colla Castellera “Los Mataresos de l’Alguer” ha activat un projecte de cooperació amb dues colles catalanes per tornar a portar en ciutat los castellers, a distància de 25 anys de l’última visita. Lo projecte, que té una portada històrica en el món de la cultura castellera i de les relacions entre l’Alguer i lo resto dels Països Catalans, és nat d’una col·laboració amb la Colla Castellera dels Xics de Granollers, amb els quals los Mataresos han participat al Concurs de Castells de Tarragona al passat mes d’octubre. En ocasió del Concurs, los Mataresos han estrinyit també relacions amb els Castellers de Sants, una de les grans colles de la ciutat de Barcelona, que igualment ha manifestat la voluntat de visitar la nostra ciutat. El resultat d’aqueixos contactes entre les colles ha produït lo projecte final “Castells a l’Alguer”, gràcies al qual enguany, per la primera volta a la història, se celebraran dues jornades de Castells en ciutat pe ls Focs de Sant Joan a juny i per les festes de Sant Miquel a setembre. Lo programa de les activitats és integrat a dins de la manifestació Focs de Sant Joan 2025, gestida de la ProLoco Riviera del Corallo amb el suport de vàries entitats entre les quals hi ha lo Municipi de l’Alguer, la Fondazione Alghero i la Delegació a Itàlia de la Generalitat de Catalunya, ofici de l’Alguer. Los Mataresos i los castellers de Sants, també coneixuts com a “Borinots”, realitzaran un al·lenament conjunt a la passejada Barcelona lo dissabte 21 de juny a la tarda a partir de les 17.30. Lo dia següent, a partir de les 17.00 del diumenge 22 de juny tenguerà lloc pels carrers de l’Alguer Vella i de la Muralla una actuació castellera itinerant. Los castellers catalans i algueresos, acompanyat del so de les gralles i dels tomborinos, atraversaran la ciutat vella i aixecaran castells a placa Sulis, a la Muralla i als altros llocs del centre històric. Lo maití del dia 23 de juny, conjuntament amb les autoritats de la ciutat, Òmnium Cultural i altres organitzacions, los castellers participaran a les 10.00 al ritual de l’arribada de la Flama del Canigó, símbol de la unitat dels Països Catalans. La consegna de la flama siguerà feta dels més joves castellers catalans als coetanis algueresos, per testimoniar simbòlicament lo passatge de les nostres tradicions i de la nostra llengua a través de les mans de les criatures, que representen lo futur. La tarda de la vigília de S. Joan a les 17.30, Mataresos i Borinots faran un cercavila (esfilada amb música) pels carrers de l’Alguer Vella fins a arribar al port, on tenguerà lloc una exhibició castellera se farà un castell de germanor, és a diure, un castell en el qual les dues colles participen paris. Després los castellers s’uniran a la processó i realitzaran un últim castell en la zona on se faran los focs, a la platja de Sant Joan. Totes les informacions són disponibles a la pàgina web de la ProLoco www.focsdesantjoan.it