Tutti contro Conte, Mes e decreti: è caos totale

ALGHERO – Tutti (o quasi) contro Conte. Oramai la Luna di miele, se mai c’è stata, pare oramai essere finita. E non solo con gli italiani, stufi, stressati e pure in ginocchio per una condizione generale di sbandamento, ma anche con i sindaci e pure coi alcuni importanti riferimenti del Centrosinistra. Ovvio che il Covid ha colto tutti impreparati, ma era evidente che ci fossero delle priorità da affrontare: scuola, trasporti, sanità e lavoro. Da febbraio ad oggi qualcosa si poteva fare e quanto fatto è insufficiente, perchè la situazione generale è peggio di prima.

E non per un virus che, pare, siano meno aggressivo di prima, ma perchè se all’inizio è “bastato” chiudere tutto, facendo una scelta oggettivamente obbligata, ma il “giochino” oggi non si può più fare. Perchè era facile da comprendere che un Paese come l’Italia non poteva permettersi un lockdown totale per cosi a lungo. Ma è stato fatto e i risultati si sono visti: economia peggio del dopo-guerra e virus ancora in circolazione. Doppio fallimento

E questo perchè, come detto, se la chiusura poteva anche essere un extrema ratio da prendere in considerazione, d’altra parte si doveva intervenire subito nei settori cardine del post vacanze estive. Invece è un caos totale nei trasporti, scuola e sanità. Peggio di prima. E non solo a questo si aggiunge la sequela di Dcpm che non fanno altro che non paiono neanche lontanamente raggiungere gli obiettivi prefissati e anzi vedono categorie sempre più sofferenti.

“La lettura del testo definitivo dei Dpcm consente di farsi un’opinione certa su almeno una questione. Scrivono con le zampe, in un italiano arraffazzonato, borioso e approssimativo. La “cosa” dei sindaci – alla fine – l’hanno tolta, ma l’hanno sostituita con un “non si sa chi”: Prefetto? Questore? Comitato Ordine Pubblico? Per il resto: spostare l’ingresso dei ragazzi delle scuole superiori alle 9 senza incidere sui trasporti locali è l’ennesimo autogol. Da quando arrivano, fino alle 9, se ne andranno in giro per città e paesoni, affolleranno – come è ovvio in pieno inverno – bar e caffetterie creando più problemi di quanti se ne vorrebbe risolvere. Il passaggio sulle Università ho anche provato a leggerlo. Alla quarta riga ho abbandonato avendo chiaro che le leggi non le possono scrivere Casalino e Spadafora. Totò e Peppino, almeno, facevano ridere. Questi, manco quello”, queste le parole del presidente sardo dell’Anci, il sindaco di Bortigiadas (del Partito Democratico) Emiliano Deiana.

Non lasciano spazio ad alcuna interpretazione le parole del leader isolano dei comuni che si riferisce agli esponenti di 5 Stelle che affiancano Conte nella stesura dei decreti. Altra mazzata arriva sempre da “fuoco amico” ovvero dall’ex-presidente della Regione e rappresentante anch’esso del Partito Democratico e del Centrosinistra più in generale ovvero il Professor Francesco Pigliaru a cui fa eco il giornalista (pure lui della medesima area politica di riferimento) Stefano Feltri. “Su questa storia del Mes Conte mostra una debolezza politica imbarazzante. Ci sono enormi e crescenti problemi nell’incrocio fra sanità e risorse economiche, e lui prende tempo perché non sa prendere una decisione”, scrive Pigliaru a seguito del post di Feltri che recita “Cioè Conte ha detto che il Mes si prende solo se ci sono problemi di cassa? Problemi di cassa? Cioè, il default? Ma che dice?!”. E’ chiaro che, arrivati a questo punto, deve intervenire il Presidente Mattarella per definire un Governo di Unità Nazionale che veda le migliori personalità politica dei vari partiti in prima linea per affrontare il peggior periodo della Repubblica.