Salva-sinistra, scuse e poltrone

ALGHERO – Non solo “Consiglio-verità”, ma anche “Consiglio-comizio”. Questo è l’11 settembre della politica locale ovvero quando una porzione, presente in Aula e che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, dice chiaramente che il suo scopo primario è lavorare per il bene e unità della propria parte a discapito, ovviamente, delle altre. Dunque, come detto dagli stessi protagonisti, “lavoriamo per l’unità e rilancio del Centrosinistra”. Pura partigianeria che mai si era vista nella massima assise cittadina. Ma tant’è, anche questo rientra nell’anomalia di questa Consigliatura.

Ma andando oltre, e superando tale incongruo utilizzo della massima assise cittadina, è palese che questa (ovvero la ricostruzione del Centrosinistra) è solo una foglia di fico dietro cui nascondersi e da utilizzare come scusa per continuare nel galleggiamento (pro-tempore) in vista delle politiche e poi chissà. Del resto non saranno certo i bruniani a garantire la rinnovata unione di quest’area politica. Proprio loro, con l’attuale sindaco a capo, che hanno contribuito a far cadere il precedente sindaco (Lubrano, sostenuto dal centrosinistra classico). Ma non solo, proprio loro (i bruniani) che hanno vinto le elezioni contro il Partito Democratico e soprattutto grazie ad una colonna portante dei governi di Centrodestra qual è stato l’Udc. E proprio loro che non sono ben visti da una parte considerevole della sinistra locale.

Allora, come direbbe qualcuno, “ma di cosa state parlando?”. E’ evidente che è una scusa per arrivare alle politiche ancora in sella. D’altra parte non potevano dire che in pochi mesi avrebbero stravolto (positivamente) Alghero. Quanto non prodotto in 5 anni, non si può fare in pochi mesi, è lapalissiano. Poi, attenzione, a fare corbellerie, tutti sono capaci, quello sicuro. Ma certamente Bruno, come dicono tutti, ma proprio tutti, ha fallito nella sua missione primaria: portare in Aula e far approvare atti, già pronti da anni, e utili a non far finire Alghero nell’attuale pantano.

E poi, per chiudere, un’ultima cosa: non sono certo Daga, Salis, Peis, Cardi e altri del Pd di Alghero a volere andare oltre il “Centrosinistra classico”, ma è il segretario nazionale ed ex-premier Matteo Renzi che, da tempo, ha messo una pietra sopra quell’esperienza (vedasi alleanze con Berlusconi, Verdini, Alfano, le elezioni in Sicilia e l’attuale legge elettorale nazionale). Dunque, i bruniani vecchi e nuovi sarebbe meglio che stiano sereni e non usino più via Columbano come foglia di fico per nascondere la volontà di non mollare la poltrona, ma abbiano uno scatto d’orgoglio, se riconoscano di non avere più i numeri, oppure facciano un salto oltre Tirreno per citofonare a Renzi e dirgliene quattro, se hanno proprio a cuore il “Centrosinistra”.

Nella foto uno degli ultimi consigli comunali

S.I.