Turismo, fare sistema. No ai “talebani”

SASSARI – “Nel settore turistico è necessario fare sistema. Tutti i comparti devono lavorare per incrementare il numero di visitatori, italiani e stranieri, che scelgono la Sardegna come meta per le vacanze e destagionalizzare il flusso turistico. Per far questo è necessario diversificare lìofferta, migliorare ulteriormente le strutture ricettive come alberghi, campeggi, villaggi turistici etc, ed essere in grado di rispondere alle diverse esigenze e alle richieste di ogni ospite. Certamente non possiamo dialogare con chi ci definisce artefici della distruzione ambientale e ci accusa di squalificare la qualità dell’offerta della nostra isola”. È quanto afferma Lorenzo Carboni, Vicepresidente di Faita Sardegna.

“Le nostre strutture ricettive, infatti, sono realizzate in completa armonia con il territorio. L’utilizzo delle case mobili – spiega Carboni – non può essere considerato una deturpazione nei confronti dell’ambiente circostante, tutt’altro. La mobil-home, sempre più utilizzata in Europa e nel resto d’Italia (nel limite di una capacità ricettiva del 45% di quella complessiva della struttura, a fronte della percentuale del 35% stabilita dalla legge sul Turismo 2017 della Regione Sardegna), rappresenta un’opportunità per attirare nuovi turisti stranieri, specialmente tedeschi, olandesi e svizzeri, che viaggiano nelle cosiddette stagioni di spalla e generano importanti ricadute economiche per il territorio circostante le strutture ricettive. Le case mobili, poi, sono strutture leggere che, in caso di cessazione d’attività, non solo lasciano il territorio esattamente identico a prima del loro posizionamento, ma nel frattempo ne sono diventati attenti e gelosi custodi”.

“I diversi comparti turistici – continua Carboni – certamente devono affrontare battaglie comuni per essere in grado di aumentare il numero di visitatori che viaggiano 365 giorni l’anno e sfruttando le specificità che naturalmente la nostra isola offre, sia sulla costa che nell’entroterra. Per lo sviluppo del turismo, ad esempio, è necessaria un’approvazione in tempi brevi dei regolamenti previsti che non penalizzino nessuna categoria e della nuova legge urbanistica tenendo conto della nostra proverbiale attenzione e cura per l’ambiente. Bisogna, inoltre, lavorare a un potenziamento dei collegamenti aerei sia sul fronte della CT1, sia sul fronte della CT2 e a un miglioramento dei collegamenti marittimi, eccessivamente costosi al punto che scoraggiano coloro che vorrebbero scegliere la Sardegna come meta per le proprie vacanze”, conclude Carboni.

Nella foto una riunione del Consorzio Turistico Riviera del Corallo e sulla destra Lorenzo Carboni

S.I