Stop populismi e disegniamo Alghero

ALGHERO – «Con Joan Busquets, uno dei più grandi urbanisti, pianificatori e progettisti internazionali, disegneremo la città del futuro». È l’impegno di Enrico Daga, candidato consigliere comunale del Partito democratico. Capolista e dirigente del Pd, è il fautore della ricomposizione del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative del 16 giugno, ricollocando il partito nella sua posizione più naturale, alla guida di un’area politica che basa la sua idea di sviluppo della città su punti fermi come la sostenibilità, la solidarietà, l’innovazione e la valorizzazione delle eccellenze artistiche, culturali, artigianali e produttive. Un progetto «che si oppone con fermezza ai populismi, alla demagogia e alla retorica salviniana a chiare tinte xenofobe», afferma Daga.

Dopo cinque anni Enrico Daga e il Pd hanno scelto di contribuire alla ridefinizione di un programma e alla costruzione di un’alleanza per portare a termine il lavoro da fare, ma «con #unaltropasso, come recita il moto che ho scelto per gettarmi di nuovo nella mischia», spiega. Daga ha scelto di concentrarsi sui temi chiave dello sviluppo di lungo periodo di Alghero. «Ci lasciamo alle spalle definitivamente i lustri caratterizzati l’era dell’edilizia e dei metri cubi senza controllo, della mancanza di regole, della mancata visione di futuro – dice – per riscoprire il piacere che nasce dall’amore dei luoghi, dell’identità e della competenza, ripensando le città come luogo dell’abitare, del crescere e del vivere bene».

Piazze, parchi, piste ciclabili, nuove reti di bus elettrici inserite in trame di strade ombreggiate e dentro un disegno di mobilità di area vasta, la circonvallazione periferica che si trasforma in un boulevard urbano, «a vantaggio della vivibilità di una periferia troppo pesante e problematica per una città di soli 43mila abitanti», afferma, immaginando «un porto che accoglie crociere di media scala e di elevata qualità dei visitatori, un lungomare che da Fertilia raggiunge il Calabona passando per lo stagno del Calich, Maria Pia e la sua pineta, il Lido, il porto, i bastioni, il lungomare Dante e il Colle del Trò». Grazie al nuovo modo di ridisegnare la città, col supporto di chi per esperienza e vocazione è in grado di avere una prospettiva aperta e internazionale come quella che Daga invoca da sempre per Alghero, «ci sarà un nuovo modo di accogliere i turisti, in una città più bella, più accogliente, per residenti e ospiti».

Secondo il capolista dem «l’area marino-costiera, il Parco naturale regionale di Porto Conte e il vasto sistema rurale sono gli ingredienti fondamentali del riscatto della città». Enrico Daga sposta lo sguardo verso l’orizzonte più lontano. «Le torri, le mura, lo stagno, Fertilia, Maria Pia e piazzale della Pace, tanto per fare degli esempi, sono grandi opportunità per un territorio di eccellenza non solo per l’economia della vacanza», aggiunge. «Questo processo di rigenerazione urbana, fondato sulla sapiente riqualificazione di quello che c’è per favorire una nuova residenzialità – conclude – è la grande sfida per una nuova città possibile».

Nella foto Enrico Daga

S.I.