Sanità sassarese: stop al declino

CAGLIARI – “Locali e attrezzature pronte presso l’ospedale civile di Alghero per ospitare il nuovo reparto di Terapia intensiva cardiologica ed endoscopia ma i servizi non partono. “Sono stati spesi 1,2 milioni di euro per dotare l’ospedale di Alghero del reparto di Terapia intensiva cardiologica ed altre risorse sono state investite per il nuovo ambulatorio di endoscopia e per adeguare gli spazi che ospitano le unità di Medicina, Ostetricia, Chirurgia ed il laboratorio analisi”. così il Vice Capogruppo d Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde – Ad oggi però il servizio di terapia intensiva non è ancora partito ed endoscopia, così come il laboratorio analisi, continuano ad essere allocali in locali e spazi non adeguati ed in condizioni disagiate per gli utenti ed i lavoratori. Al di là dell’evidente importanza per i pazienti – precisa l’ex Sindaco di Alghero – l’attivazione di terapia intensiva, inserita all’interno della Rete delle urgenze Cardiovascolari/Infarto, è fondamentale per il meritato riconoscimento al presidio ospedaliero di Alghero-Ozieri della classificazione di 1° livello. Un traguardo raggiunto da realtà molto più piccole di Alghero”.

“Resta, infatti, ancora da chiarire – attacca il consigliere regionale algherese – per quali ragioni per realtà sanitarie come quelle di San Gavino Monreale e del Sulcis-Iglesiente si continua a prevedere l’inquadramento di 1° livello nonostante la vicinanza a Cagliari e, soprattutto, possiedano un bacino di utenza inferiore a quello di Alghero e Ozieri. Realtà sanitarie alle quali per questi motivi la Regione Sardegna assicura risorse e la presenza di tutte le discipline e specialità previste dalla classificazione. Per Alghero, al contrario, si continuano ad assumere decisioni tese a ridimensionare e demolire pesantemente comprovate eccellenze che servono efficientemente ed efficacemente un bacino di utenza molto ampio. Fra le quali quella relativa alla retrocessione del Centro Trasfusionale di Alghero a semplice emoteca nonostante le donazioni di sangue siano cresciute del 300% e sia aumentata la produzione di plasma per emoderivati”.

“Nonostante le riserve di prodotti ematici garantiscano non solo l’autosufficienza del nosocomio algherese ma forniscano sostegno anche ad altre strutture sanitarie della Sardegna. Una decisione che pare ispirata poco o niente a logiche e criteri che hanno a che vedere con la salute ed il benessere dei cittadini. Ciò porterà ad una riduzione dei flussi donatori e dei quantitativi di sangue raccolti e la migrazione di pazienti verso strutture ospedalieri di altre regioni, costringendo la Regione Sardegna a spendere di più per acquistare sangue da altre regioni. Criticità – conclude l’esponente azzurro – che sono oggetto di un’interrogazione presentata oggi a Cagliari da me e dal Gruppo di Forza Italia sulle quali il Presidente Pigliaru e l’Assessore Arru dovranno pronunciarsi.”.

S.I.