Piccoli comuni salvati dai prodotti

ROMA – Sono i piccoli Comuni, molti dei quali rischiano di scomparire a causa di una inarrestabile spopolamento, i custodi dei tesori agroalimentari. Un patrimonio inestimabile che contraddistingue la Sardegna e l’Italia, Paese europeo della biodiversità, che racchiude la storia e l’identità di un territorio e di un popolo. Oggi a Roma i tesori nascosti nei piccoli Comuni sotto i 5 mila abitanti sono stati protagonisti dell’iniziativa promossa da Coldiretti e Fondazione Symbola a Roma, per l’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo.

In Sardegna, la quasi totalità dei prodotti Dop e Igp della viene coltivato, allevato e trasformato sul territorio sardo: si va dal Carciofo Spinoso al Pecorino (Fiore sardo, Pecorino Romano, Pecorino sardo), dallo Zafferano ai Culurgionis d’Ogliastra, dall’olio extravergine all’agnello sardo. E’ quanto emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato questa mattina dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi, per raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzato e promosso grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.

I piccoli comuni sono lo scrigno di quelle produzioni tradizionali e di nicchia, che senza di loro andrebbe perso. A Palazzo Rospigliosi a Roma questa mattina è stata esposta la prima rassegna dei prodotti tipici dei comuni con meno di 5mila abitanti per far conoscere le specialità territoriali conservate da generazioni negli angoli più remoti del Paese. Tra queste anche alcuni prodotti tipici sardi come il torrone di Tonara, lo zafferano di Turri e il Dolcesardo di Arborea. “I piccoli Comuni sono una risorsa fondamentale per la nostra Regione – racconta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, sono i custodi delle produzioni di nicchia, che sopravvivano proprio grazie a questi comuni a rischio estinzione per via dello spopolamento”.

“Sono prodotti che racchiudono spesso una storia millenaria, la cultura e l’identità della nostra terra – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Molti di questi prodotti li stiamo valorizzando con i mercati di Campagna Amica dove trovano mercato anche le piccole produzioni di nicchia. Ma occorrono politiche più incisive per salvaguardare i piccoli Comuni, dei quali i prodotti tipici e di nicchia ne sono l’espressione, che stanno invecchiando e perdendo di anno in anno tantissimi abitanti”.

Nella foto i prodotti sardi

S.I.