Pai e agro, promesse tradite

ALGHERO – “La notizia trasmessa dall’assessorato all’agricoltura della RAS circa una rinnovata disponibilità di risorse da destinare alle piú importanti misure del PSR contribuisce ad accendere i riflettori su un problema ancora insoluto per Alghero: i nostri agricoltori non potranno disporre di questi fondi!” Così la nota stampa a firma delle forze politiche del Centrodestra Autonomista e Civico di Alghero (Forza Italia, Psd’Az, Azione Alghero, Lega, Riformatori Sardi, Ncd, Gruppo Misto, Fratelli d’Italia, Patto Civico sul tema del Pai e dunque sulle promesse tradite sll’agro.

“Il motivo, da ricercare nel “peccato originale” del PPR fortemente voluto dall’allora governatore Soru e sostenuto dal sindaco Bruno, non si esaurisce con esso ma si rafforza con l’incapacità della giunta cittadina di approntare anche semplici varianti al nostro vetusto Piano Regolatore. Ma se da una parte l’incapacità si traduce in stasi normativa, in altri provoca financo gravi danni”

“È il caso del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), strumento propedeutico a qualsiasi programmazione urbanistica ma che la giunta a guida Bruno s’era scordata di affrontare fino a poco tempo fa. Oggi lo fa in maniera frettolosa, schizofrenica e caotica, tipico di quelle amministrazioni che, tra una delega ad interim e l’altra, vedono assecondarsi ben tre assessori all’urbanistica: uno per ogni stagione!”

“Il frutto di questa alternanza è un documento Frankenstein, le cui lacune son ben visibili anche ad un occhio non esperto, ma non all’amministrazione cittadina, e verso il quale anche la RAS non ha fatto mancare serie perplessità. Lo studio ha proceduto, infatti, a vincolare attraverso una classe di rischio massimo, centinaia di ettari attraversati da un comune canale di bonifica, l’Urune, capace di accogliere le acque di scolo ma asciutto per gran parte dell’anno”.

“Un canale che si trasforma da mero “solco” , in quel di Sassari, in una sciagura, oltrepassati i confini amministrativi con Alghero. 800 ettari di fertili terreni e ben 150 famiglie che subiranno, se venisse confermato lo studio, forti limitazioni nell’uso dei propri terreni e nella propria attività agricola, aggravio dei costi e, dulcis in fundo, menomazioni agli edifici già realizzati e autorizzati, come la tombatura dei piani interrati”.

“Bene avrebbe fatto l’amministrazione di Alghero, davanti ad un quadro cosí nefasto, a rivolgersi ad ulteriori esperti per avere conferma o smentita del livello di rischio di quei suoli; eppure ha preferito chiudersi dietro un incomprensibile muro istituzionale che ha costretto i cittadini dell’agro ad assumere ruolo di garanti di sé stessi”.

“Va detto che, dal canto nostro non è mai mancato il supporto tecnico, politico ed economico ad ogni azione rivolta a sostegno dei diritti dei nostri concittadini, preferendo, talvolta, agire lontano dagli spazi mediatici onde sgomberare il quadro da pretestuose strumentalizzazioni”.

“Oggi, seppur con la concomitante presenza di chi, fino a ieri, ha fatto mancare il proprio supporto proprio nelle fasi propedeutiche a questa lotta in difesa dell’agro (ma che, a quanto pare, non perde tempo a raccoglierne i frutti) , continueremo ad offrire il nostro sostegno a tutti gli algheresi vessati dagli esiti di questa mala politica che trova sua intima genesi nella maggioranza (allargata) a sostegno di questo governo targato Bruno”.

S.I.