Ex-Caserma, morte annunciata

ALGHERO – “Sul fallimento del Distretto della creatività si può affermare che non è una sorpresa ma il risultato di una morte annunciata”. Sono il direttivo cittadino e gruppo consigliare dell’Udc a intervenire sulla questione della gestione dell’ex-Caserma. Struttura che avrebbe dovuto ospitare il “Distretto della Creatività”. Progetto risalente alle Giunte Tedde di centro-destra e ancora, nonostante i tentativi, non realizzato fino addirittura ad arrivare ai problemi di oggi legati all’utilizzo del prezioso immobile.

“Quello che sbalordisce è che chi amministra questa città abbia in nessun conto recepito che l’edificio di via Simon, valutato più di 15 anni fa dalla Provincia in oltre 2 miliardi e mezzo di vecchie lire, sia di fatto oggi gestito da Res Publica gratuitamente o in cambio di prestazioni previste dal progetto di “Cittadinanza Attiva” anziché erogare i 22mila euro all’anno previsti inizialmente per tutte le associazioni culturali che avrebbero dovuto usufruirne. Sarebbe interessante sapere a quanto ammontano ad oggi gli affitti incassati dal Comune per questa struttura di pregio che, peraltro, si impegna a somministrare bevande più o meno alcoliche e frugali pasti senza che risulti ad essa alcuna titolarità di licenza sia sanitaria che commerciale”.

“Rinunciando così di poter utilizzare la struttura come previsto, consumando ingenti risorse da parte della municipalità. A questo bisogna aggiungere ulteriori spese per gli affitti pagati per le associazioni di ex militari ospitate dal Comune in altri locali privati a cui questa allegra amministrazione rifonde ingenti somme perché la qualità di queste associazioni non era gradita ai neopadroni dell’ex Caserma di via Simon. Ma il Distretto della Creatività non era nato per dare ospitalità a tutte le associazioni culturali che ne avessero fatto richiesta? Ora vanno via da questa sede Fidapa, l’Università della Terza Età, l’Unicef e altre che “pro domo pacis” non vogliono dichiarare apertamente quali sono i motivi della loro rinuncia anche se in privato lamentano la continua ostilità e prevaricazione nei loro confronti per l’utilizzo dei locali da parte della ben nota associazione, che non riusciamo a collocare in nessun ambito culturale(!?).

“Intanto, “giusto per ricordare”, più volte da parte di qualche forza politica era stato richiesto che la struttura venisse utilizzata per una nuova destinazione, inserendo uffici pubblici per i quali il Comune continua a pagare esosi affitti in locali privati. Cui prodest?”

Nella foto un incontro dell’Udc di Alghero

S.I.