Dall’Holi Color al ritorno di Alghero

ALGHERO – Era difficile, avendo conosciuto l’Alghero di qualche anno fa, per non parlare di tempi più lontani, che per la Riviera del Corallo una manifestazione come “Holi Color” divenisse uno “evento” quasi irrinunciabile per la programmazione estiva. Eppure, così è. Inutile raccontare le motivazioni, tra l’altro piuttosto note a partire dall’aver assegnato ad alcuni esaltati dell’ambiente le redini del controllo di tali settori, che hanno portato uno dei luoghi in cui è nato sia il Turismo che la Movida a vedersi “appeso” alla “Festa dei Colori”, ma, come detto, la situazione è questa. Tra un politica distratta e troppo spesso ancora convinta, quasi nel 2020, che “Movida” sia sinonimo di rumore, caos, perdizione, illegalità, etc, e una “nouvelle vague” proibizionista o meglio limitante (che diventa militante) su tutto, tranne che sull’invasione di tavolini, ristoranti, negozi di caramelle, gelaterie e via dicendo, l’approdo è quello palesatosi questa estate.

Ed è cosi, per motivi che rientrano in scelte legittime da parte dell’Amministrazione e che vedono la stessa, tramite la Fondazione Alghero, chiedere, a differenza degli anni passati, il pagamento del suolo pubblico e la non concessione di un contributo economico, che gli organizzatori dell’Holi Color hanno deciso di non realizzarlo ad Alghero. Una cosa è certa, già dalla prossima stagione, come ripetuto più volte proprio da Algheronews nella “battaglia” sulla riqualificazione del litorale di San Giovanni, andrà posizionata una postazione fissa dove ospitare spettacoli musicali, sportivi e di altro tipo con un’unica dilatata concessione che, a scelta dell’Amministrazione, potrà essere accollata ai vari organizzatori privati.

Per essere chiari è assurdo, nonchè senza senso, andare avanti tutta l’estate con montaggi e smontaggi di varie strutture (pure molto impattanti) che si, in questo caso, causano anche degli evidenti danni all’arenile. Perciò sarà opportuno ripulire dall’ammasso di alghe putride il tratto più verso il Porto e in quell’area posizionare una struttura per i mesi estivi. Pare difficile? Per come siamo messi forse, ma con appena di buona volontà e buon senso anche questo passo verso la normalità, dalla marzianeria, potrà essere attuato, cosi come reinserire la manifestazione dell’Holi Color dall’anno prossimo, nel calendario degli spettacoli e ridare vigore alla “Movida” e alla musica, usando la cera alle orecchie per i diktat dei quattro talebani. Niente di trascendentale e particolare, solo ritornare alla normalità di una delle città più amate in Sardegna proprio anche per la vita e vitalità notturna e pure diurna.

Nella foto l’Holi Color

S.I.