“Caos Step, Bruno responsabile”

ALGHERO –  “Anziché cartoline natalizie gli algheresi ricevono gli auguri del Sindaco, della sua giunta e della maggioranza tutta, tramite avvisi e ingiunzioni di pagamento recapitati dalla Step di Sorso ma che  portano la firma del primo cittadino e dei suoi, che hanno scelto di lasciare  i cittadini nelle mani di una società il cui unico scopo è quello di fare profitti frugando  nelle tasche degli algheresi.  E così ad Alghero, grazie alla amministrazione comunale, ci si scopre tutti evasori.  Famiglie, imprese, associazioni, la furia esattrice di Bruno e c. non  risparmia praticamente nessuno”. Cosi il Partito Sardo d’Azione riguardo i gravi problemi ad aziende e famiglie algheresi a causa degli accertamenti della Step di Sorso società incaricata dall’amministrazione Bruno. 

Naturalmente era tutto scritto e lo avevamo detto. Una amministrazione che si priva del controllo diretto del settore più delicato per metterlo in mani che hanno il solo scopo di guadagnare il più possibile grazie ad agi altissimi, senza nessun riguardo per i risvolti sociali ed economici che una azione del genere provoca, è una amministrazione che insieme alla incapacità di amministrare dimostra poco rispetto e poco amore verso i suoi cittadini. Era così chiaro che sarebbe successo quello che sta accadendo che è impossibile credere sia stato fatto con buoni propositi. Perché delle due una, o siamo amministrati da dilettanti allo sbaraglio oppure lo scopo era proprio quello di dare all’esterno il servizio a tutti i costi per motivi quasi impossibili da capire. Sta di fatto che Mario Bruno e i suoi hanno fatto questa scelta della quale sono pienamente responsabili, tutti. E pensare che l’avevano presentata con la solita tiritera del “pagare tutti per pagare meno” e della “equità sociale delle tasse”. Il risultato è una mazzata su famiglie e  imprese, il tessuto vitale e spesso più fragile, della nostra comunità.  La verità è che una azione di recupero  giusto ed equilibrato poteva e doveva essere fatta tramite la società di proprietà del comune, la Secal, la quale non avendo profitti da fare sulle spalle degli algheresi avrebbe agito, sotto le direttive di una amministrazione normale, con oculatezza e misura”.

“Ma di normale in questa gravissima vicenda non c’è nulla se non il solito comportamento del sindaco che dopo aver creato il danno, esattamente come per la 4 corsie, il Centro Residenziale Anziani, la posidonia spiaggiata, la sanità, l’aeroporto, ecc.ecc., cerca di scaricare su altri le sue stesse responsabilità. Ma in questo caso, come per gli altri, risolvere il danno sarà complicatissimo e, se si escludono le parole al vento di questi giorni, solo ogni singolo cittadino potrà difendersi impugnando la propria “cartella pazza” spendendo ulteriori soldi per consulenti e professionisti. 

“Gravissima quindi questa vicenda, ma per un verso anche grottesca. Abbiamo letto a caratteri cubitali il Partito dei Sardi, quello di Maninchedda, chiamare i sardi alla “rivolta fiscale” ignaro che i sardi, quelli di Alghero di lì a poco sarebbero insorti proprio contro l’amministrazione comunale targata Bruno nella quale l’assessore competente alle finanze,  e coautore col sindaco di questo pasticciaccio brutto, era proprio quel Gavino Tanchis esponente di punta del suo partito. Insomma il Partito dei Sardi fa a parole la rivolta fiscale ma nei fatti massacra i sardi di Alghero con la Step di Sorso, per questo   rinominata Equisorso . Risultato? Dimissioni ( o rimozione ) immediata dell’assessore che aveva fortemente voluto col sindaco la STEP ad Alghero. Il sindaco tenta così di smarcarsi scaricando sul suo assessore in fuga ogni responsabilità e annuncia, per parare il colpo, il ritiro o la revisione delle cartelle pazze”.

“Il primo cittadino prosegue come sin ad ora ha fatto: fa assumere le responsabilità derivanti dalle sue nefaste iniziative politiche ai suoi assessori, li dimette o fa dimettere e prosegue come niente fosse a tagliare nastri e ad inaugurare festoni natalizi quasi che nulla di quanto sta accadendo alla sua città ed ai suoi abitanti sia riconducibile alla sua personale e pessima attività amministrativa. Ma la responsabilità era e resta del sindaco. Sarebbe suo anche il compito di porre rimedio ma, visti i precedenti, il male minore a questo punto sarebbero le sue dimissioni immediate. Lo farà? Naturalmente No. Ha ancora sei mesi di regali da recapitare agli algheresi”.