105 ovuli di coca: romeno in cella

OLBIA – Nel corso della notte tra sabato e domenica, nell’ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, particolarmente intensificati, nel periodo estivo, soprattutto nell’area della Costa Smeralda, gli agenti del Commissariato di Olbia hanno tratto in arresto un 35enne, romeno, per traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori, sono intervenuti presso un albergo ove era stata constatata la presenza di una persona sospetta. Giunti sul posto i poliziotti hanno rintracciato presso la struttura alberghiera, dove alloggiava, un 35enne che, da un controllo più approfondito effettuato tramite la consultazione della banca dati delle Forze di Polizia, risultava avere precedenti per traffico internazionale di stupefacenti.

Insospettiti anche dall’atteggiamento dell’uomo, gli operatori hanno approfondito le verifiche ed hanno effettuato una perquisizione personale e locale, rinvenendo all’interno della camera d’albergo occupata dall’uomo, circa 500 gr. di sostanza stupefacente, suddivisa in ovuli, che ai successivi controlli è risultata essere cocaina.
Considerato lo stupefacente rinvenuto e i precedenti specifici del soggetto, gli agenti hanno ulteriormente approfondito gli accertamenti, accompagnando lo stesso presso il locale nosocomio per essere sottoposto ad un esame Tac dell’addome, il quale ha evidenziato la presenza di ulteriori 61 ovuli, occultati nelle anse intestinali, che venivano successivamente espulsi, anch’essi contenenti cocaina.

In totale il 35enne romeno trasportava 105 ovuli corrispondenti a 1,200 Kg di cocaina che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 200.000,00 euro. Al termine dell’operazione si è potuto constatare che lo stesso doveva ancora scontare un periodo di detenzione per reati inerenti gli stupefacenti commessi con le medesime modalità in territorio spagnolo. L’uomo, tratto in arresto, è tuttora trattenuto presso le camere di sicurezza del Commissariato di Olbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nella foto gli ovulu recuperati

S.I.